Attenzione A Questi Sintomi, Potresti Essere Intollerante Al Lattosio!

Al giorno d’oggi non si può sottovalutare neanche un sintomo: non si vuole creare nessun tipo di allarmismo, ma soltanto valutare con attenzione i messaggi che il corpo cerca di inviarci. Ecco a cosa prestare attenzione. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Emicranie e pruriti”]

Le emicranie croniche sono comuni soprattutto in chi è intollerante al lattoso, visto che il maggior fastidio arriva un’ora dopo i pasti. I pruriti e gli eczemi (come anche la pelle secca e irritata) possono significare problemi nell’apparato digerente. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Fibromialgia”]

Il sintomo della fibromialgia non è molto conosciuto, ma questi reumatismi non vanno sottovalutati, soprattutto nelle donne. Le intolleranze al lattosio e al glutine, poi, hanno spesso gli stessi sintomi e non è raro confonderli. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Stanchezza cronica”]

La stanchezza cronica e il continuo stress possono significare che non si dorme abbastanza e che non si mangia nella maniera giusta. Ci sono inoltre gli sbalzi d’umore, collegabili ancora una volta all’intolleranza al lattosio. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Mal di stomaco”]

Infine il mal di stomaco (sintomo scontato ma non troppo) e i capogiri significano che l’intolleranza al glutine potrebbe essere in corso, visto che sono tipici di chi ne soffre.

Cos’è il latte ad alta digeribilità e perché siamo intolleranti?

Tutti sanno che ci sono persone intolleranti al lattosio, ma cosa significa? Perché esiste il latte ad alta digeribilità? La capacità di berlo e digerirlo, superato lo svezzamento, è però un avvenimento abbastanza recente nella nostra storia evolutiva.
Come spiegato da Divulgativamente, tutto deriva da una mutazione genetica avvenuta circa 7000 anni fa su alcuni geni che controllano la produzione dell’enzima lattasi, proteina necessaria a digerire il lattosio. Gli individui con questa mutazione, quindi, continuano a produrre l’enzima anche dopo lo svezzamento. Questa caratteristica però è, come detto, piuttosto “giovane” e quindi non è presente in tutta la popolazione.
Il lattosio è uno zucchero tipicamente contenuto nel latte, formato da due zuccheri “semplici”, glucosio e galattosio. Quando l’enzima lattasi non viene più prodotto, come nelle persone intolleranti, il legame fra le due molecole non viene rotto e il lattosio non può essere metabolizzato, con effetti nefasti sull’organismo.
Ecco quindi il latte ad alta digeribilità, un latte preventivamente trattato proprio con l’enzima lattasi, in modo che non vi sia più il lattosio, ma solamente gli zuccheri semplici che lo compongono e che anche gli intolleranti possono assumere senza problemi.
Una curiosità: visto che il lattosio ha un basso potere dolcificante, il latte ad alta digeribilità è leggermente più dolce.
Il sapore, quindi, è solo lievemente alterato.