Ha parlato senza peli sulla lingua la bellissima Miriam Leone in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. “È autentica Miriam, ma non è affatto semplice, il vulcano sotto il quale è nata, l’Etna, accompagna la sua complessità come fosse una conseguenza inevitabile. Nel luogo comune delle interviste alle belle attrici c’è la determinazione e il fascino. Nella verità di Miriam Leone c’è un percorso che intuisci diverso. Non è importante parlare di fatti: “I fatti da soli sono stupidi”, mi dice. È importante sapere quello che si è, e con molta discrezione, si vorrebbe essere. L’aerosol speciale. “Io sono molto legata alla mia terra, forse perché è un’isola. La mia non è una terra chiusa, è una terra aperta. E questo me la fa amare più di ogni altra cosa. Quando vado in Sicilia, e noi torniamo dall’aeroporto con la macchina, devo fermarmi sulla scogliera almeno mezz’ora, qualunque ora sia, devo respirare, devo fare l’aerosol con il mare”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]
“Io facevo un esercizio quando andavo al liceo. Dovevo chiudere gli occhi, camminare al buio e non sbattere contro le cose. Se eventualmente nella vita mi fossi trovata al buio avrei dovuto saperci stare, non averne paura. Ancora adesso lo faccio. Entro in una stanza prendo una cosa al buio. E quando ci riesco so che ho superato un limite”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]
“Godo del bicchiere mezzo pieno. Di quello che c’è, di quello che ho. Ma io sono stata veramente in mezzo alle tempeste, alle persone sbagliate, le cosiddette cattive compagnie; che è un mondo ambiguo, di lupi che si travestono. Ci sono degli animali notturni, come le falene, che sono attratti dalla luce. E ci sono persone che ti sbattono addosso così, come fossero falene. In realtà sono degli animali oscuri, che vogliono prendere la tua luce. E quelli li impari a riconoscere piano piano. Ma per farlo devi viaggiare prima per l’oscurità. È la volontà che ti porta al cambiamento. Nessuno cambierà la tua vita per te”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]
“A volte ci sono delle ferite che sono dei magneti. Ti attraggono, sono qualcosa che arriva dal profondo. Ma la ferita è anche la crepa da cui entra la luce. È da lì che passa una guarigione o una rinascita. Ho un senso dell’onore, del rispetto, veramente novecentesco. Forse mi viene dall’avere avuto delle nonne molto antiche, degli anni Dieci. Mi porto sempre dentro l’immagine di mia nonna che mette la veletta nera per entrare in chiesa. È un mio archivio di immagini. Mi ricordo di mia nonna che si fa il segno della croce quando mette le mani sotto l’acqua del rubinetto all’autogrill. Quelli con i sensori che fanno scendere l’acqua quando appoggi le mani. E lei, meravigliata del prodigio, a chiedersi: e chi ha mandato quest’acqua? Questo mondo è stato per me una ricchezza. In tutta questa velocità, in questa fluidità del mio presente, c’è sempre quella forza, la forza del passato, che mi tiene con i piedi per terra”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE[nextpage title=””]
“Torno tutte le volte che posso, per il mare, ma anche per le melanzane fritte. E poi gli arancini. L’arancino a suo modo è un universo compiuto, una cosa perfetta. Contiene tutto. Da noi a Catania tram come questi non ne vedi. Ho pensato per anni che la serenità fosse cibo per anziani, una pappa molle messa lì a uso di chi non voleva più vivere. E oggi so che sbagliavo. Penso che il punto sia l’amore per se stessi. Tutto passa da quello. E anche le persone che poi incontri sono sempre più lo specchio della consapevolezza e del tuo amore per te. Che non è vanagloria. Che non è arroganza. Perché amarsi è soprattutto perdonarsi”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 6 DELL’INDICE[nextpage title=””]
“Credo che la serialità sia il territorio dove oggi è possibile creare dei personaggi che hanno un arco cronologico più lungo. E per questo puoi approfondirli. C’è persino una compiutezza diversa. Il cinema ha il suo peso artistico, è ovvio. O meglio, ti dico che può averlo, ma non sempre. Interpretare dei personaggi, lavorare con grandi registi, con bravi attori, è il mio desiderio da sempre: quello di imparare sempre dagli altri”.