Il dramma di un padre: “Mia figlia ridotta così da un tragico errore”

Bethan Germon apprese alla vigilia del Capodanno 2015 che a sua figlia sarebbe rimaste poche ore di vita. Ma oggi la piccola Lydia è ancora tra noi. La bambina è affetta da idrocefalo, non congenito però: questa malattia si sarebbe potuta evitare, sostengono i genitori. “Si pensa comunemente che le persone nascano già con l’idrocefalo, invece è una condizione che si può sviluppare in qualsiasi momento. Mia figlia avrebbe potuto essere una bambina molto diversa”, racconta Bethan. Lydia è nata con sindrome di Dandy-Walker, ma il padre ribadisce come la figlioletta fosse nata sana. A sette giorni dalla nascita, è stata poi trasferita in neurochirurgia… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Gli errori medici secondo il padre”]

“La neurochirurgia non era la soluzione giusta per lei, è questo che lo ha causato l’idrocefalo facendo defluire l’acqua nel cervello. La sua testa ha assunto fluido spinale cerebrale per settimane ed è stata lasciata in ospedale sperando che potesse guarire, tenuta attaccata a dei macchinari. Lydia aveva anche una lesione che purtroppo i medici non sono riusciti a sanare, anzi: la cosa le ha provocato anche la meningite e la sepsi”. Bethan continua nel raccontare i mille ostacoli che hanno dovuto affrontare… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

“Il nostro consulente di Swansea ha trasportato Lydia in elicottero fino all’ospedale ‘Alderhey’ di Liverpool nel mese di luglio, dopo la cattiva gestione iniziale alla quale nostra figlia era stata sottoposta. Qui i dottori sono riusciti a stabilizzarla ed a correggere un sacco di errori commessi a Cardiff. Tuttavia, dal momento che era stata lasciata per così tanto tempo in determinate condizioni, Lydia ha avuto quattro arresti cardiaci nel giro di una settimana, cosa che ha comportato notevoli danni cerebrali. Se le fosse stato dato il trattamento corretto dalla nascita adesso avremmo potuto avere con noi una bambina molto diversa. Per l’idrocefalo non esiste alcuna cura se non un insieme di tubature che drenano fluido in eccesso dal cervello per condurlo allo stomaco od al cuore. Ed il tasso di efficacia è solamente del 50%. Miracolosamente Lydia è ancora viva”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”L’impegno per sensibilizzare sul tema”]

Ora i genitori combattono per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia: “Io e mio marito Dave sentiamo il dovere di educare gli altri sull’idrocefalo, in modo da poter formare un comprensione adeguata su questa patologia. Ci è stato detto che dai due ai quattro anni il cervello può crescere e cambiare forma in maniera repentina, quindi stiamo per affrontare un periodo molto importante per lo sviluppo di nostra figlia. Non nascondiamo che parecchie persone ci hanno detto di rinunciare a lei tantissime volte, ma noi non possiamo stare fermi senza fare niente”.

Il fratellino gemello rischia di morire, lui fa una cosa straordinaria e dolcissima…

Cooper Keen era un neonato che ha vissuto le prime cinque settimane di vita in ospedale, a causa di diverse emorragie cerebrali. Quando la mamma ha portato vicino a lui il gemello Lucas, il piccolo fratellino gli ha stretto la mano. Un’immagine tenerissima, scattata da mamma Kerrie, che ora al Mirror ricorda quell’episodio. I due gemelli hanno tre anni, Cooper purtroppo si è visto diagnosticare una paralisi cerebrale e un’idrocefalo: “Insieme sono una forza, Luca è un gran birbone, ma quando c’è Cooper diventa un angelo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Con il fratello l’intesa è totale, e lui fa di tutto per aiutarlo”, racconta la donna scozzese. Lei e suo marito Own hanno indetto una raccolta fondi per raggiungere le 20 mila sterline (circa 24 mila euro) necessarie ad adattare la loro abitazione a Cooper: “Ormai è diventato pesante e portarlo su e giù da un piano all’altro è difficoltoso. Abbiamo disperatamente bisogno di fare questi lavori in casa… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Come donare”]

Sarebbe magnifico anche permettergli di accedere liberamente al nostro giardino… È un bambino che ama giocare e divertirsi, e noi vogliamo che in questa casa sia felice”, spiega Kerry. Qui il link per chi volesse dare anche un piccolo contributo, sarebbe un gesto importantissimo per il piccolo Cooper: CLICCA QUI PER LA RACCOLTA FONDI