Il sismologo che, inascoltato, aveva previsto L’Aquila “Nelle prossime ore la scossa più devastante”

È stato provvidenziale l’intervento del sismologo Giampaolo Giuliani, che prima del terremoto di Norcia aveva allertato la popolazione spiegando quanto fosse prevedibile una nuova scossa ancora più forte rispetto a quella di mercoledì scorso: “Dobbiamo aspettare le prossime 24-48 ore, per capire. Potrebbe infatti verificarsi la scossa principale, fino a 7.5 gradi. Oppure potremmo registrare il decrescere di…

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intensità con scosse intorno ai 6 gradi e poi via via a scemare”. Ora commenta l’accaduto: “Era prevedibile il terremoto. Sono giorni che mi rivolgo alla cittadinanza: mi sono arrivate anche 500 telefonate al giorno. Meglio così: abbiamo evitato tanti morti. Ho ricevuto telefonate giorno e notte di chi, nella paura, cercava di capire. A tanti ho detto: non dormite in edifici danneggiati. Ed oggi sono felice di sapere che non ci sono stati morti”. Giuliani spiega anche perché…

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in Italia non si potrà mai andare oltre le scosse di 7.5: “Le faglie del centro Italia hanno una lunghezza massima di 25 km e non possono rilasciare un’energia superiore a 7.5 gradi. In Giappone ad esempio, dove le scosse sono ben più forti, le faglie sono lunghe anche 100km”. 

Il sismologo va avanti e ricorda…

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quanto accaduto in passato con analogie per la situazione attuale: “Quell’energia, pari a 6 gradi di intensità, stava scemando con circa 18-20mila scosse in due mesi. Evidentemente ha influenzato e svegliato un’altra faglia che sembrava sopita. Scatenando nuova energia. Anche in questo caso dovremmo aspettare due-tre mesi per recuperare l’energia rilasciata questa mattina. Sperando che poi non ne parta una nuova serie. Purtroppo è tutto già visto. Si sta ripetendo quanto accaduto nel lontano 1703: in quell’anno il terremoto iniziò a L’Aquila e fece 6mila morti in un anno. La serie terminò due anni dopo, nel 1705, distruggendo Sulmona”.