Ricordate il caso dell’omicidio di Vanessa Russo, la ragazza di 23 anni uccisa nel 2007 da Doina Matei? La 21enne romena le aveva infilzato un occhio con un ombrello. Nei giorni scorsi, la Matei si è vista riconoscere l’affidamento in prova ai servizi sociali: vivrà in una casa e potrà uscire dalle 6 alle 22… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La rabbia del padre”]
Una decisione che ha scatenato la rabbia di Giuseppe Russo, padre di Vanessa: “Non sento più nulla, la nostra parola non conta nulla. Prima la semilibertà, adesso i servizi sociali. È praticamente uscita di galera, meglio di così per lei non può andare. È tutta una vergogna. Cosa parlo a fare? Non voglio più nulla”, ha dichiarato ai microfoni della trasmissione di Radio 24 “La Zanzara”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]
“È un’assassina e per me non è giusto che resti qui in Italia. Vada nel suo Paese. Tanto mia figlia non me la ridà più nessuno. Doveva fare 16 anni invece ne ha fatti la metà, esce e lavora qui nel nostro Paese. Se non è libertà questa? Cosa li facciamo a fare i processi? Sono pochi 16 anni, è una farsa. Ma doveva farli tutti. Noi ci sentiamo abbandonati dallo Stato – prosegue Russo -. Sono dieci anni che aspettiamo un risarcimento. Ma non è arrivata nemmeno una telefonata. È vergognoso… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]
Mia moglie per questa storia si è ammalata e per motivi di salute si è dovuta licenziare. Il perdono? No, mai. ha ammazzato mia figlia senza motivo, è una persona cattiva. Il modo in cui ha ammazzato mia figlia può farlo solo una persona cattiva. Non può cambiare, se sei cattivo rimani cattivo e basta. Non va via. Ci nasci. Ho parlato di pena di morte – ha concluso – e l’ho detto in un momento di rabbia. Ma in certi casi, per certi omicidi cattivi come questo ci vorrebbe. Ma ormai mi sento uno sconfitto, sono stanco. Ha vinto lei. Non voglio più niente”.