Mette il Viagra nei dolci e li porta in ufficio: Ecco cosa è successo…

Il capo finisce in ospedale per 10 ore a causa dell’incredibile azione di Benjamin Chope, inglese di 24 anni, che ha messo del Viagra nei dolci da offrire in ufficio. Doveva, a detta sua, essere solo uno scherzo innocente. Il dipendente di Casa Bargains, a Newton Abbot ), ha preparato otto tortine da portare a lavoro in occasione dei Santi Innocenti. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere la condanna esemplare del giudice [nextpage title=”Ecco come è stato punito”]
Oltre a uova, latte, zucchero e farina, il 24enne ha versato nel composto anche un’intera confezione di Viagra: 30 pillole blu. La vittima dell’avvelenamento ha iniziato a sentirsi male e si è recata in ospedale. Il Viagra ha degli effetti collaterali pericolosi, proprio perchè agisce sul flusso sanguigno. L’uomo è fuori pericolo ma Chope si professa innocente: «Non intendevo fare del male a nessuno ma ho pensato che sarebbe stato divertente dare un’erezione al mio datore di lavoro». Così, è stato condannato a 80 ore di lavoro non retribuito e 12 mesi di volontariato forzato. Il giudice Filippo Mott ha aggiunto: «Tutto questo lo farà maturare». CONTINUA A LEGGERE

“Mio figlio è una bambola”: i medici la rompono e il giudice li condanna

La storia che vi stiamo per raccontare arriva da Walsall, in Inghilterra, dove una donna affetta da gravi disturbi mentali si è vista portare via il suo unico figlio. Attenzione: non si tratta di un bambino in carne e ossa, ma di una semplice bambola. Susan Dunn portava sempre con sé il piccolo in ogni momento della giornata, sempre attenta nei suoi confronti.

Il bambolotto veniva trattato esattamente come una madre tratterebbe suo figlio: lo curava con amore, lo custodiva e gli regalava moltissime attenzioni. Nel settembre del 2013, Susan è stata ricoverata nell’ospedale della zona per diversi problemi di salute ed è stato proprio lì che il bambolotto è stato distrutto. La donna, a seguito di una discussione con un’infermiera, si è vista distruggere il “figlio” sotto il naso.

Il personale medico sapeva perfettamente che cosa significasse quella bambola per Susan, decidendo così di torturarla per ferire la donna. A causa di questo gesto, l’infermiera è stata condannata dal giudice a versare una somma di 90 mila euro. Susan ha così ricevuto del denaro da parte dell’ospedale per ciò che le è stato tolto. Ecco le parole di sua sorella: “Hanno torturato la bambola davanti ai suoi occhi. È stato straziante per lei”.

Seviziò un ragazzo di 14 anni con un compressore: si becca 12 anni di carcere

Qualcuno di voi ricorderà la vicenda dello scorso 7 ottobre che vide protagonista un ragazzino di 14 anni, vittima di un uomo che in un autolavaggio nel quartiere di Pianura di Napoli, volle seviziarlo con un compressore.
L’uomo ha dovuto risarcira la vittima di ben 200mila euro. Risarcito anche il Comune di Napoli, parte civile nel processo. Il 24enne è stato tra l’altro condannato a trascorrere ben 12 anni della sua vita tra le mura di un carcere.
Forse è la pena più giusta per il reato che ha commesso. La vittima, infatti, a causa della sevizia dovette subire un intervento di chirurgia e una lunga degenza. Solo dopo 15 giorni i medici dell’Ospedale San Paolo di Napoli, in cui il minore venne ricoverato d’urgenza per perforazioni multiple, hanno dichiarato fuori pericolo il ragazzo. Poi il ritorno a casa con il peso della violenza subita.
Solo il tempo potrà fargli ritrovare la fiducia nell’uomo e nella sua natura.