Negozi cinesi, perfino i finanzieri sono rimasti basiti: la scoperta angosciante

La Finanza di Padova ha intensificato i controlli a tutela del mercato e dei consumatori, soprattutto i più piccoli, per prevenire il commercio di prodotti non sicuri o recanti marchi mendaci, come ad esempio maschere, costumi ed accessori per i travestimenti. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Le attività commerciali controllate”]

Le fiamme gialle hanno individuato una serie di attività commerciali operanti nel Centro Ingrosso Cina di Padova e nelle zone adiacenti. Cinque di esse, specializzate nell’importazione di prodotti a basso costo dal sud-est asiatico, sono state accuratamente ispezionate, al fine di verificare la conformità dei beni messi in vendita ai requisiti essenziali e specifici di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria e nazionale. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Sequestro ingente”]

Le operazioni hanno portato complessivamente al sequestro di oltre 170mila articoli, per lo più destinati ai bambini, tra cui maschere, costumi, parrucche, “scherzi di carnevale”, confezioni di coriandoli e altri accessori, come bastoncini d’incenso, per il mancato rispetto delle norme previste dal Codice del consumo ed in materia di sicurezza giocattoli. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Marchio obbligatorio”]

Norme che prescrivono, oltre alla marchiatura obbligatoria di conformità europea CE, che attesta che la produzione, l’importazione e la vendita del prodotto su cui la marcatura è apposta è avvenuta in conformità a quanto prescritto dalle norme europee, anche specifiche indicazioni sulle generalità del fabbricante o dell’importatore, sulle fasce d’età a cui il gioco è destinato, sulle precauzioni e istruzioni d’uso. Il valore di mercato dei prodotti sequestrati ammonta ad oltre mezzo milione di euro.

Attenzione:prodotti cinesi venduti come biologici nazionali. Ecco i pericoli

I prodotti cinesi al supermercato sembrano inesistente. Ma il sembrano è doveroso sottolinearlo perché secondo l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, le importazioni alimentari dalla Cina sono pari a circa 500 milioni di euro all’anno ed è in crescita esponenziale.
I cibi che attraversano le nostre frontiere sono principalmente: pomodoro, legumi secchi, ortaggi e cereali (soprattutto riso), prodotti ortofrutticoli freschi (come mele, funghi, o l’aglio che ha subito un aumento del 120%), spaghetti di riso, prodotti ittici surgelati (gamberetti e pesce di vario genere) e cibi della tradizione gastronomica cinese (salsa di soia e tè). Inoltre molte nostre aziende acquistano dalla Cina grassi vegetali e olio di semi come ingredienti per i loro prodotti.
Basta leggere l’etichetta accuratamente per scoprire che molti prodotti non sono italiani né europei ma di provenienza NON-UE, ovvero al di fuori dell’Unione Europea, senza specificare molto. Altri prodotti invece hanno scritto chiaro e tondo Provenienza Cina.
Prodotti come i fagioli borlotti e cannellini, per di più etichettati come biologici, fossero in verità un prodotto cinese.
Fate sempre attenzione all’etichetta. Sì il biologico fa bene, ma quello vero.