La Preghiera per trovare lavoro

Se volete un po’ d’aiuto dal cielo, ecco come ottenerlo. Non perdete mai la fede, prima o poi, la felicità e la serenità arriverà. Questa preghiera dev’essere recitata da tutte quelle persone che in questo momento hanno perso il posto di lavoro e sono alla ricerca di uno nuovo, da tutti coloro che stanno attraversando momenti difficili e che hanno bisogno di stabilità economica, da tutti i giovani che per la prima volta si affacciano al mondo lavorativo e dalle migliaia di persone che sono state colpite dalla crisi economica. Subito dopo averla recitata è doveroso ringraziare anche la Madonna con la preghiera dell’Ave Maria.
PREGHIERA
Signore Gesù, tu che sei buono e misericordioso,
tu che tutto puoi e a nessuno neghi il tuo aiuto;
mi trovo qui davanti a te con il cuore in mano a
chiedere il tuo soccorso. Tu che hai moltiplicato
“quel pane” e hai detto “ prendetene e mangiatene tutti”,
ora più che mai Signore ho bisogno di essere saziato.
Ti prego aiutami a trovare un lavoro; togli dal mio cuore
tutte le preoccupazioni e donami quella stabilità
che da tempo cerco; non voglio ricchezze,
ma solo quello che basta per vivere dignitosamente
e per poter essere in grado di provvedere al bene
di tutti i miei cari e di tutte le persone che
mi sono state affidate. Signore Gesù abbi pietà di me,
concedimi questa grazia; te ne sarò riconoscente
aiutando il prossimo in difficoltà
ed innalzerò un rendimento di grazie
per la tua misericordia senza limiti.
Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen.

Danni alle auto causati dal maltempo: ecco chi può chiedere il risarcimento

Luigi Roman, agente assicurativo, rivela che per alcuni italiani sarà possibile chiedere un rimborso per i danni subiti dal maltempo:. “È possibile ottenere un rimborso solo se il proprietario del veicolo è in possesso di una polizza speciale, legata proprio agli eventi atmosferici.

Si tratta di una garanzia accessoria che non ha nulla a che vedere con la polizza ordinaria. È una clausola poco diffusa dalle nostre parti e perciò i risarcimenti per il maltempo sono piuttosto rari”. La grandinata di qualche settimana fa aveva indotto già molti automobilisti a rivolgersi alle compagnie, per le ammaccature e soprattutto per i danni riportati dai parabrezza dei veicoli. Sul mercato assicurativo italiano, però, le polizze di questo tipo sono pochissime. Quasi tutte le compagnie offrono, in ogni caso, anche prodotti che tutelano le auto dalla furia delle calamità naturali. Ma non esiste nessuna legge che obblighi le stesse compagnie a concedere questa garanzia. Spetta, quindi, all’assicurato cautelarsi, richiedendo la polizza per gli eventi atmosferici.”

Bollette, sentenza storica: potete chiedere rimborsi

Finalmente una buona notizia per gli italiani: “L’Iva sulla bolletta di gas ed elettricità non va calcolata anche sulle accise come avviene attualmente: quanto pagato in più dai consumatori va restituito”. Lo ha stabilito un giudice di pace di Venezia: l’Enel ti dovrà rimborsare poco più di 100 euro all’utente che aveva fatto ricorso.
Una sentenza storica decisione che crea un precedente importante: se tutti i clienti domestici facessero ricorso – e i giudici di pace condividessero l’interpretazione data nel capoluogo veneto – le entrate per l’erario potrebbero diminuire di circa un paio di miliardi di euro.

La notizia, come riportato dal portale Qualenergia.it, parla chiaro:
“Tra i principi che hanno dato ragione al consumatore che sarà rimborsato, quello stabilito dalla Cassazione, in seduta 3671/97, secondo il quale, salvo deroga esplicita, un’imposta non costituisce mai base imponibile per un’altra. Per l’Iva indebitamente pagata su 8 fatture per la fornitura di gas e 12 per l’elettricità, Enel ora dovrà pagare al ricorrente 103,78 euro, più interessi e spese.
Il decreto ingiuntivo è infatti passato in giudicato, visto che Enel non ha fatto opposizione, ‘presumo per disorganizzazione’, ipotizza parlando con QualEnergia.it l’avvocato Enrico Cornelio, che ha curato la pratica per conto del ricorrente, mentre da Enel, interpellata, non commenta”.
“A contestare l’Iva sull’accisa dovrebbero essere le società energetiche e in quel caso la questione sarebbe competenza delle Commissioni tributarie. Però evidentemente non hanno interesse a farlo, anche perché possono riversarla sui consumatori finali. Nel momento in cui la controversia è tra chi emette la fattura e chi la riceve, si instaura un diritto civilistico al rimborso, per cui è competente il giudice ordinario, in questo caso il giudice di pace, dato l’importo limitato”.
“La decisione su questo ricorso vale come precedente – spiega l’avvocato – sia per il giudice di pace che per gli altri tribunali ordinari, che potranno emettere sentenze basandosi sull’interpretazione data in questo ricorso, se la condivideranno”.
Conclude l’nchiesta del portale: “Gli utenti commerciali, che possono scaricare l’Iva pagata, non hanno interesse a ricorrere. Diversa la questione per i clienti domestici. Se tutti i circa 21 milioni di utenti domestici italiani ricorressero e fosse loro garantito un rimborso paragonabile a quello che Enel deve pagare all’utente veneziano, per l’erario sarebbe un danno da oltre 2 miliardi di euro”.