“Avevo 18 mesi di vita e la chemio mi stava uccidendo, mi sono curato illegalmente con…”

David Habbit ha fatto parlare di sé per una vicenda incredibile legata alla sua salute. Dopo la diagnosi di un cancro al colon in fase 3, si è sottoposto a diversi cicli di chemioterapia e radioterapia e una operazione chirurgica piuttosto…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Poche speranze dai medici”]

…complessa. I medici non gli avevano però dato speranze e a quel punto, con soli 18 mesi da vivere, si è informato per cercare cure alternative. Ecco come ha descritto questa fase complicata della sua vita: PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Le parole di David”]

“Sentivo che la chemio mi stava uccidendo, ormai non avevo più niente da perdere. L’idea di morire senza aver lottato mi faceva impazzire. Si trattava della mia vita, non potevo fermarmi ai dogmi della medicina ufficiale.” PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Guarigione miracolosa”]

Nel giro di appena un anno è guarito grazie all’olio di cannabis, una terapia che si è dimostrata molto più efficace e meno devastante di quella classica e tradizionale. I dolori sono scomparsi e la testimonianza sta facendo il giro del mondo.

Cannabis legale, cosa prevede il progetto di legge

Finalmente è possibile fumarte cannabis ma la legge pone alcuni limite e parecchie eccezioni. Si tratta, ovviamente, del progetto di legge promosso dall’intergruppo “per la legalizzazione della cannabis” guidato dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Entro tre mesi, quindi entro l’anno, la Camera dovrà dare il via libera ai lavori.

IL POSSESSO – Si stabilisce il principio della detenzione lecita di una certa quantità di cannabis per uso ricreativo – 5 grammi “in tasca” e 15 grammi a casa – non sottoposta ad alcuna autorizzazione, né ad alcuna comunicazione a enti o autorità pubbliche. Rimane comunque illecito e punibile il piccolo spaccio di cannabis, anche per quantità inferiori ai 5 grammi. È inoltre consentita la detenzione di cannabis per uso terapeutico entro i limiti contenuti nella prescrizione medica, anche al di sopra dei limiti previsti per l’uso ricreativo.

AUTOCOLTIVAZIONE – É possibile coltivare fino a un massimo di 5 piante di cannabis “di sesso femminile”.

CANNABIS SOCIAL CLUB – Per la coltivazione in forma associata è necessario costituire un’associazione senza fini di lucro, sul modello dei cannabis social club spagnoli, cui possono associarsi solo persone maggiorenni e residenti in Italia, in numero non superiore a cinquanta. Ciascun cannabis social club può coltivare fino a 5 piante di cannabis per ogni associato.

LA VENDITA – È istituito il regime di monopolio per la coltivazione delle piante di cannabis, la preparazione dei prodotti da essa derivati e la loro vendita al dettaglio. Sono escluse esplicitamente dal regime di monopolio la coltivazione in forma personale e associata della cannabis, la coltivazione per la produzione di farmaci, nonché la coltivazione della canapa esclusivamente per la produzione di fibre o per altri usi industriali.

LUOGHI PUBBLICI – Si stabilisce un principio generale di divieto di fumo di marijuana e hashish in luoghi pubblici, aperti al pubblico e negli ambienti di lavoro, pubblici e privati. Sarà possibile fumare solo in spazi privati, sia al chiuso, che all’aperto.

DIVIETO DI GUIDA – Come per l’alcol, la legalizzazione della cannabis non comporta l’attenuazione delle norme e delle sanzioni previste dal Codice della strada per la guida in stato di alterazione psico-fisica. Nel caso della cannabis, rimane aperta comunque la questione relativa alle tecniche di verifica della positività al tetroidrocannabinolo che attestino un’alterazione effettivamente in atto, come per gli alcolici, e non solo un consumo precedente che abbia esaurito il cosiddetto effetto “drogante”.