Il GUP Elisa Iadaresta, nelle motivazioni della sentenza di condanna a vent’anni per Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa, la donna misteriosamente scomparsa e mai ritrovata scrive “Antonio Logli è un bugiardo e ha reiteratamente e pervicacemente tentato di mistificare la realtà fornendo in più occasioni una versione degli accadimenti non corrispondente al vero e spesso smentita dagli esiti investigativi…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Indole menzognera”]
Il GUP continua descrivendo Logli come un uomo “dall’indole menzognera e con una consistente insensibilità d’animo, palesata non solo nei riguardi di Roberta, ma anche di Sara, donna della quale si dice innamoratissimo, ma che costringe a una vita da perenne amante. […] ha mentito sulla profonda crisi che attraversava da tempo il suo matrimonio [e sulla] relazione extraconiugale con Sara Calzolaio, iniziata nel 2004 e che ha riferito solo il 16 gennaio 2012 allorché la donna lo mise alle strette…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”I graffi alla tempia”]
[Logli] ha mentito sulle modalità con le quali si era procurato i graffi alla tempia, sullo zigomo sinistro e sulla mano sinistra: tutte lesioni compatibili con una colluttazione. In un caso ha riferito di esserseli procurati sbattendo contro uno spigolo, nell’altro ha dichiarato alla Pg di essersi graffiato contro i rami del suo ulivo in giardino”. Infine…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Il supertestimone”]
Infine, dice il GUP, ha mentito sul suo alibi perché “lungi dallo stare in casa e a letto, quella sera uscì: infatti fu visto da Loris Gozi, dalla Gombi e dalla Piampiani; e perché sicuramente usò la Ford che poi frettolosamente parcheggiò in un posto diverso (e meno visibile) di quello usuale”.