“Gigi D’Alessio è un infame”. Le dure accuse contro il cantante: a parlare è proprio il boss mafioso

Viene resa pubblica una vicenda riportata dalla Dia e depositata agli atti del processo sulla trattativa Stato-Mafia. È La sintesi del racconto fatto dal boss Graviano, che non sapendo di essere intercettato, fa al detenuto con cui trascorreva l’ora d’aria nel carcere di Ascoli Piceno. È proprio lo stesso boss a raccontare che in occasione della prima comunione del figlio, mentre lui era ancora in carcere di Spoleto, il ragazzo gli chiese se poteva ingaggiare Gigi D’Alessio, il quale, dopo avergli dato la disponibilità, scoprendo chi…

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era rifiutò l’invito. Sono gli investigatori del caso ad affermare, quanto detto in riferimento a Gigi D’Alessio: “Graviano definisce il cantante ‘pezzo di infame’, perché aveva rifiutato il suo invito, mentre non aveva rifiutato quello dei Marcianise e di altri soggetti malavitosi”. Si prosegue poi con l’intercettazione dove Graviano parla dell’antimafia: “Ora se tu vedi in Sicilia è diventata una vergogna… tutti questi dell’antimafia. Ti…

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ricordi quello della Confindustria, Montante… lo chiamano 10 pentiti”. Quanto detto dal boss: affermazioni riferite ad Umberto Adinolfi con cui condivide l’ora d’aria, sono state intercettate dagli investigatori e depositate agli atti del processo Stato-Mafia. In quest’ultima emerge il nome di Antonello Montale, ex presidente di Confindustria Sicilia, indagato per concorso in associazione mafiosa. Compare anche un’antimafia fasulla nella affermazione di Graviano che cita…

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anche  “il giudice delle misure di prevenzione di Palermo”, ovvero Silvana Saguto, indagata per corruzione e sospesa dalle funzioni e dallo stipendio Ndr.  e “il presidente dell’antiracket di Castellammare del Golfo vicino al latitante Matteo Messina Denaro”. “Sono tutti che fanno l’antimafia – conclude il boss – e si prendono i lavori ed ancora il Governo non se ne accorge”. Un agghiacciante scenario purtroppo quello rivelato da Graviano.

Morto il boss delle cerimonie. Ecco cosa è apparso sulla sua pagina pochi istanti fa

E’ venuto a mancare poche ore fa il noto Boss delle Cerimonie, Don Antonio Polese. La notizia è stata diramata testa mattina e confermata dai famigliari più cari. Il boss era stato ricoverato pochi giorni fa a causa di disfunzioni cardiache ma era stato dimesso dopo che le sue condizioni di salute sembravano migliorate. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”La confisca della Sonrisa”]

Probabilmente un altro duro colpo gli era stato dato dal Tribunale di Torre Annunziata che aveva disposto la confisca del complesso de la Sorrisa di Sant’Antonio Abate, luogo attraverso il quale era diventato famoso con una incredibile escalation su Real Time. In quell’occasione i giudici avevano anche condannato a un anno di reclusione la moglie e il fratello di Polese, ritenuti responsabili di una lottizzazione abusiva che risalirebbe, secondo gli inquirenti, al periodo 1979-2011. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Non è una bufala”]

Nonostante il sequestro era annunciato presso il castello un grande veglione per il Capodanno 2016. I ricoveri in ospedale avevano impedito a Don Antonio di tornare sulle scene del docs-reality. Sulla fanpage “Don Antonio Polese” è apparso il seguente post “Purtroppo non sembra essere una bufala. Il nostro solo ed unico Boss, è venuto a mancare. Le più sentite condoglianze alla famiglia Polese”. La didascalia è accompagnata dall’immagine di un fiocco nero.