Lo fanno in… chiesa! Ma le telecamere volute dal parroco riprendono tutto

Una scena veramente deplorevole, definirla di cattivo gusto è riduttivo. In una chiesa di Longarone, in provincia di Belluno, una coppia è stata pizzicata mentre faceva sesso nell’anfiteatro all’aria aperta… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”L’omelia del parroco”]

Fortunatamente il parroco locale, Don Gabriele Bernardi, aveva fatto installare delle telecamere di sorveglianza e ha denunciato tutto durante la sua ultima omelia: “Una settimana fa ho deciso di installare una telecamera nell’anfiteatro della chiesa del Michelucci. Negli ultimi tempi non sono mancati episodi di vandalismo e incuria che non hanno risparmiato i luoghi religiosi e i monumenti dedicati alla memoria del Vajont. Per questo sono corso ai ripari con questo sistema di videosorveglianza. Sono rimasto quindi sconcertato… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”“Per la rabbia non…””]

visionando le prime registrazioni di questa nuova telecamera visto che ho individuato dei ragazzi del posto in atteggiamenti “intimi”, assolutamente vergognosi e irrispettosi del luogo sacro. Ora ho in mio possesso quel filmato e quindi può essere visionato da chiunque. Distruggerò la registrazione solo a patto che i protagonisti di questo fatto increscioso vengano da me di persona a chiedere scusa. Per la rabbia non suonerò le campane per una settimana da quanto sono indignato da questa vicenda che dimostra, ancora una volta, la perdita di valori morali a cui stiamo andando incontro in questi ultimi anni”.

Papà di due bimbi scompare, l’appello disperato della moglie

Ermes Franzogna è un uomo di 40 anni scomparso giovedì scorso dalla sua casa di Campedei (Belluno). L’ultima traccia è una chiamata alla compagna: “Torno tra mezz’ora”. Ma in realtà non è mai rientrato. Gli inquirenti ritengono volontario il suo allontanamento, quindi hanno sospeso le ricerche. La convivente, Desy Brancher, non è convinta e chiede che si continui a cercare… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

“Ho sentito Ermes giovedì scorso. Quella sera si era fermato al bar di Morgan e poi al bar Da Canton in località Niccia, da dove è partito alle 21 circa per arrivare al bar sul San Boldo alle 22. Un’ora di viaggio per coprire quel breve tratto è decisamente troppo, deve essere sicuramente successo qualcosa di misterioso che non riesco a spiegarmi. Giovedì sera ero andata a letto pensando che tornasse, ma invece il giorno dopo non c’era, e il suo cellulare non dava segnali… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

L’auto, un Fiat Doblò, è stata ritrovata sulla strada sterrata detta delle Caldelle sabato 28 gennaio. I copertoni erano consumati fino alla tela e la frizione non funzionante. Queste non sono le sue abitudini. Primo, non è un frequentatore del bar sul San passo Boldo; secondo, in caso di un guasto all’auto avrebbe sicuramente chiesto aiuto. Insomma, quella sera ha fatto una serie di cose che non rientrano nelle sue abitudini”. Desy prosegue e spiega un altro motivo per cui la sparizione del compagno non sarebbe volontaria… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]

“Secondo me è successo qualcosa di particolare, che non so spiegarmi. Ma c’è un’altra cosa, quella sera dopo la mia telefonata, lui ne ha ricevuta di sicuro un’altra, ma non sappiamo da quale persona. Mi dicono che si tratta di un allontanamento volontario e che per questo motivo non è possibile effettuare i controlli. Lo so che è una questione di privacy, ma lui manca da casa ormai da sei giorni. Per questo faccio appello alla magistratura affinché si possa arrivare a controllare il cellulare per sapere chi ha parlato con lui dopo di me”.

“Sto morendo di freddo”. Ecco cosa fanno i poliziotti…

La chiamata alla centrale di polizia di Belluno è arrivata alle 23.30: un ragazzo nordafricano rivelava di trovarsi in stazione, di non sapere dove andare e soprattutto di avere molto freddo. Gli agenti si sono quindi recati sul posto e hanno ascoltato la storia di questo immigrato… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La storia di questo ragazzo”]

era partito dall’Emilia Romagna nella speranza di passare qualche ora al caldo, ma una volta sceso a Belluno si è subito imbattuto in temperature rigide. I poliziotti hanno deciso così di portarlo in un bar per offrirgli un cappuccino caldo. Quindi lo hanno accompagnato… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La notte al caldo”]

al Centro Diocesano Giovanni XXIII, dove il ragazzo ha potuto trascorrere la notte pagando, con soldi propri, una camera comunque scontata. La polizia ha inoltre segnalato la situazione di questo giovane ai servizi sociali del comune di Belluno.

La pioggia di Plastica ecco il mistero di Belluno: “C’era una nuvola strana…”

Poche ore fa la frazione di Formegan di Santa Giustina è stata coperta da una nuvola di plastica. Ignote al momento le cause. La segnalazione è giunta da un residente del luogo che racconta:
«Io e mio marito eravamo in terrazza e abbiamo sentito passare l’ambulanza e successivamente l’elicottero del Suem che è intervenuto in un incidente accaduto qua vicino, alle Volpere. Poco dopo, alzando gli occhi al cielo, ci siamo accorti che si era formata una grande nuvola di pezzetti di plastica».

Davvero qualcosa di incredibile quello che questa donna e suo marito e tutti i bellunesi hanno vissuto. Erano tanti pezzetti di plastica, sottilissima e colorata, delle dimensioni di circa 10 centimetri o poco più che cadevano dal cielo come pioggia. La pioggia del nuovo millennio.