Purtroppo l’inverno è iniziato e già sono in arrivo i primi malanni stagionali. Sta arrivando la temutissima influenza. Oltre 200 i virus in circolazione e con le temperature instabili il rischio di ammalarsi aumenta.
Importante è riconoscerla in tempo: gli esperti spiegano come distinguerla da un semplice raffreddore
Sotto il termine ombrello “influenza” tendiamo a comprendere una miriade di forme infettive dovute a diversi virus. Tecnicamente però si può parlare di “vera influenza” solo se ci sono tre condizioni presenti contemporaneamente: febbre elevata oltre i 38 gradi ad insorgenza brusca, sintomi sistemici come dolori muscolari/articolari e sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale o mal di gola.
Il vaccino antinfluenzale rappresenta un’opportunità per tutti e diventa un salvavita per le persone fragili, ovvero tutti gli anziani sopra i 65 e i malati cronici per i quali l’influenza potrebbe determinare complicanze: “I virus influenzali non fanno differenza di genere, sia uomini che donne sono a rischio in egual misura e gli organismi reagiscono esattamente allo stesso modo – conclude Pregliasco – Non si può dire lo stesso della psiche: le donne, infatti, una volta contratto il virus reagiscono spesso in maniera più risoluta rispetto al cosiddetto ‘sesso forte’, che invece in questi casi si dimostra nettamente più ‘debole’ e ‘lamentoso’.
Tag: aumenta
Aumenta l’Iva: batosta del 791 euro a famiglia
Potrebbe scattare un gravoso aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia alla legge di stabilità, famiglie e consumi. Tutti gli italiani subiranno una vera e propria batosta. Secondo i calcoli del Codacons nel 2018, solo per costi diretti, la stangata complessiva sarà pari a 791 euro a famiglia, 250 euro solo nel 2016.
Come ricorda l’associazione dei consumatori le clausole di salvaguardia della legge finanziaria 2015 del governo Renzi (finanziata in deficit per 11 mld) prevedono l’aumento delle aliquote dal 10 al 13% e dal 22 al 25,5%, aumenti spalmati tra il 2016 e il 2018.
Tutto ciò:
“si tradurrebbe in un maxi-esborso per le famiglie italiane, con danni enormi per l’economia nazionale. Alla stangata per gli effetti diretti da 791 euro a famiglia, occorre aggiungere gli effetti indiretti derivanti dalla maggiore Iva, con rincari a cascata in tutti i settori. Ciò determinerebbe inoltre una ulteriore riduzione dei consumi, già in picchiata negli ultimi anni, stimabile in un -2% solo per effetto delle nuove aliquote”.
Inoltre se le clausole di salvaguardia troveranno applicazione, l’Italia salirebbe sul secondo gradino del podio tra i paesi del vecchio continente, diventando il paese europeo con l’Iva più alta, superando Svezia e Danimarca, dove l’aliquota è del 25%, e dietro solo all’Ungheria (27%). Proprio quello che ci vorrebbe per affossare ancora di più i consumi e arrecare ulteriori danni sul fronte della competitività e degli investimenti.