Ecco perché la curcuma aiuta le persone affette da Alzheimer

La curcuma è senza dubbio una delle specie più conosciute, originaria dell’India e ormai popolare in tutto il mondo. Tra le principali proprietà va sottolineata quella antinfiammatoria e antiossidante, in grado…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Funzioni vitali del corpo”]

…di intervenire in funzioni vitali del corpo, riducendo il rischio di soffrire di cancro e di altre patologie croniche. Le proprietà terapeutiche, però, sono molte di più. Secondo alcuni studi, infatti, la…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Cura dei disturbi neurologici”]

…curcuma è in grado di penetrare la barriera ematoencefalica, prevenendo disturbi neurologici e altro ancora. La cura è altrettanto valida nel caso di persone affette dal morbo di Alzheimer. In…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Quanta curcuma assumere al giorno”]

…che modo si rivela utile? La spezia si è dimostrata efficace nei pazienti, in particolare dopo l’assunzione di 100 milligrammi al giorno per 3 mesi. Tra i sintomi per cui si sono registrati dei miglioramenti vanno…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Spezia e vitamina D3″]

…ricordati l’irascibilità, l’agitazione, l’ansia e l’apatia, senza tralasciare gli aspetti positivi che riguardano l’incontinenza urinaria. La curcumina è responsabile di tutto questo, in collaborazione con la vitamina D3.

Ha l’alzheimer dimentica di pagare il canone Rai: Equitalia gli pignora la casa

Questa è una notizia davvero sconcertante. Il protagonista di questa storia non ha pagato per molti anni il canone Rai: nel 2012, un anziano signore rimasto vedovo, è venuto a mancare. Da anni era stato colpito dall’alzheimer e per via della malattia spesso di dimenticava di fare alcune cose.
Anni fa racconta al Resto del Carlino l’avvocato P., il figlio che ha dovuto fare una battaglia legale contro Equitalia per riottenere i beni di famiglia pignorati – io e mia sorella gli abbiamo messo accanto una badante, ma la signora non ricorda di aver visto arrivare a casa cartelle di Equitalia”. Queste cartelle, con cui Equitalia chiedeva al malato di pagare le tasse su rifiuti e canone Rai, erano arrivate solo due volte. Prima però che accanto all’uomo malato vi fosse una badante. “Insomma – aggiunge il figlio avvocato – nessuno ha mai preso quelle raccomandate di Equitalia, o forse mio padre le ha pure ritirate, ma poi si è dimenticato di averle. Chissà mai dove sono finite. E se ci sono mai state”. Ma per Equitalia era una giustificazione debole. Come se una malattia come l’Alzheimer, che ti fa dimenticare anche quali sono i tuoi figli, non sia sufficiente a giustificare una dimenticanza. La pratica dell’uomo è risultata così inevasa, ma l’ente di riscossione non ha inviato alcun sollecito. Intanto il debito continuava a salire, grazie agli interessi. Tanto da arrivare a un livello che a detta dei fiscalisti rasenta l’usura. E così Equitalia ha prima ipotecato la casa e poi l’ha messa all’incanto “come nuda proprietà – aggiunge l’avvocato – così quando mio padre è morto, il nuovo proprietario, a cui, insomma, Equitalia aveva venduto la casa senza dire nulla a nessuno, ha chiesto di entrare in possesso del bene; avevo appena sepolto mio padre e mi sono trovato questi gabellieri alla porta che mi chiedevano di sgomberare al più presto la casa. Non ci ho visto più”. E così ha fatto causa agli esattori. Vincendo. Per fortuna il figlio dell’uomo è un avvocato penalista. C’è da pensare che se fosse capitato a qualcun altro (e forse è già successo), un’intera famiglia sarebbe stata buttata fuori di casa. Ma dopo la vittoria in tribunale non è finita. “Qualche giorno fa – racconta l’avvocato al Resto del Carlino – il nuovo proprietario della casa di Genova, un mio vecchio amico d’infanzia a cui ho venduto dopo essermela ripresa, mi ha avvertito che era arrivata una nuova cartella di Equitalia a nome di mio padre. Era di quasi 11mila euro, frutto di una sommatoria di cartelle, alcune risalenti anche al 1997. Con tanto d’intimazione al pagamento, pena il sequestro di una cantina che è ancora intestata a mio padre. Ovviamente – continua – sono dovuto volare a Genova, dimostrare che quella roba lì era stata tutta ampiamente saldata e che loro non avevano più nulla da chiedere, né a me, né tantomeno ai morti. Non si sono neppure scusati”.

Il nuovo farmaco che rallenta l’Alzheimer

Si tratta di un farmaco che può ritardare del 34% la progressione dell’Alzheimer in pazienti in uno stadio iniziale della malattia. La molecola famosa si chiama “Solanezumab”, i cui effetti, come riporta la Bbc, sono stati descritti in occasione della Conferenza internazionale della Alzheimer’s Association in corso a Washington.
L’anno prossimo si dovrebbe verificarne e confermarme, si spera, l’efficacia. La morte delle cellule cerebrali nei pazienti affetti da Alzheimer, spiegano i ricercatori, è attualmente inarrestabile ma la nuova molecola ”potrebbe essere in grado di mantenerle vive”.
Le terapie attualmente disponibili, infatti, agiscono sui sintomi della demenza, aiutando le cellule cerebrali morenti a funzionare. La nuova molecola, al contrario, attacca le proteine deviate che si formano nel cervello colpito da Alzheimer. Gli effetti maggiori, secondo i ricercatori, si hanno soprattutto sui pazienti allo stadio iniziale della malattia. Ecco le parole di Eric Karran, direttore Ricerca dell’Alzheimer’s Research UK:.”Se questi risultati saranno replicati allora penso che si tratterà di un grandissimo passo avanti nella Ricerca sull’Alzheimer e per la prima volta la comunità medica potrà dire di essere in grado di rallentare la malattia, il che rappresenta un incredibile avanzamento”.