Ai suoi genitori i medici avevano rivelato che la piccola Sara sarebbe vissuta al massimo un paio d’anni. Eppure oggi Sara ha 18 anni e sopravvive grazie alla sua tenacia e alla voglia di vivere. Sara Pavan però è costretta a vivere in un lettino sin dalla nascita a causa di una gravissima forma di atrofia muscolare spinale. Purtroppo questa malattia la limita fortemente: non riesce nemmeno a comunicare normalmente. Ecco però il messaggio che ha fatto trapelare dai suoi genitori: CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”Il messaggio della ragazza”]
“Il mio diciottesimo compleanno è la mia rivincita. La rivincita verso chi diceva che avrei vissuto solo due anni. Sono una persona fortunata perché ho conosciuto persone che si sono avvicinate a me per quello che sono, e si sono rivelate persone meravigliose che hanno riempito la mia vita. In questa festa di compleanno ho ricevuto tanto, tanto amore”. La sua storia. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”La storia di Sara”]
Sara è di Rovigo ed è diventata maggiorenne all’Hospice pediatrico di Padova un luogo che frequenta ormai da cinque anni. Per la sua malattia non esiste una vera e propria cura. La ragazza è seguita da psicologi e medici ed è diventata in qualche modo il simbolo delle cure palliative pediatriche. L’incontro col papa. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”L’incontro col papa”]
Nel novembre scorso Papa Francesco diede alla ragazza una carezza in piazza San Pietro e l’occasione era stata proprio la presentazione della carta delle cure palliative finalizzate ad alleviare il dolore dei bambini. Di quel giorno rivela: “Quando Papa Francesco mi accarezzò sentii la pace”. Una storia che fa riflettere molto sulle cure e su queste assurde malattie.CONTINUA A LEGGERE