Ergastolo confermato per Massimo Bossetti, il muratore di Mappello tristemente noto alle cronache per essere il rapitore e omicida di Yara Gambirasio, la 15enne della provincia di Brescia che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso quando scomparì, per poi essere ritrovata morta in un campo. Nelle motivazioni della sentenza vengono svelati dettagli sconvolgenti di quanto accaduto. PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Bighellonava”]
Secondo il racconto dei giudici, in quel pomeriggio Bossetti “stava bighellonando senza gran costrutto e non voleva evidentemente tornare subito a casa dove lo aspettavano i solito incombenti familiari” e l’uscita dalla palestra di PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Impulsi sessuali”]
alcune ragazze “deve aver esercitato su di lui un indubbio richiamo”. Inoltre il muratore provava un “insistente e perdurante interesse per le adolescenti in era puberale”. L’uomo, che rimarrà in carcere a vita nonostante si professi innocente, provava “pulsioni sessuali così intense” da manifestarle in una serie di lettere a una detenuta del carcere di Bergamo, Gina, che non aveva mai incontrato di persona. E ancora PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”Litigò con la moglie”]
“Bossetti aveva litigato con la moglie” all’epoca del delitto e “evidentemente in quel periodo non aveva rapporti sessuali”. Yara per i giudici “è sparita mentre stava andando a piedi a casa” dopo essere uscita dalla palestra “dopo essere stata aggredita è fatta salire su un mezzo di trasporto con la costrizione e con l’inganno”.