Dopo i terribili terremoti degli ultimi giorni, ha ripreso vigore il dibattito attorno alla cosiddetta teoria del “Triangolo della vita”. Una definizione pensata dal suo ideatore, Doug Copp, capo della squadra americana internazionale di salvataggio…
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“Quando gli edifici crollano il peso dei soffitti che crollano sugli oggetti o sui mobili all’interno schiaccia questi oggetti, lasciando uno spazio o un vuoto accanto ad essi. Questo spazio è ciò che io definisco “il triangolo della vita”. Più è grande l’oggetto, più è forte, meno si compatterà. Meno l’oggetto si compatta, più è grande il vuoto accanto ad esso e più grande la probabilità che la persona che utilizzi questo vuoto per la propria sicurezza non sia ferita”, ha spiegato lo stesso Copp…
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Che sfata poi l’utilità di ripararsi sotto i tavoli: “Chi semplicemente si china, si accovaccia e si ripara sotto qualcosa quando gli edifici crollano, viene schiacciato e quasi sempre ucciso. Gatti, cani e bambini piccoli spesso si raggomitolano spontaneamente in posizione fetale. Anche voi dovreste fare altrettanto in caso di terremoto. È un naturale istinto di sopravvivenza…
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Potete sopravvivere in un piccolo spazio vuoto. State vicini a un divano, a un oggetto voluminoso, che si comprima un po’, ma lasci un vuoto accanto a sé”. Questa teoria è però criticata dalla Croce Rossa Americana e dalla United States Geological Survey.