5 segnali per diagnosticare in tempo il cancro al pancreas

In gran parte il cancro al pancreas ha sintomi che possono essere confusi con altre patologie ma è sempre bene sapere cosa potrebbe indicarci la presenza di questa malattia nel nostro organismo.
1. Lieve dolore addominale
Il dolore addominale causato dal cancro al pancreas ha una caratteristica che lo rende diverso da quello causato da altri fattori: quando la persona si inclina in avanti, prova una sensazione di sollievo.
2. Problemi digestivi
Questi problemi, in genere, sono causati da un’ostruzione che blocca la circolazione degli enzimi digestivi, responsabili di far digerire gli alimenti più pesanti come le proteine, i grassi e i carboidrati. A causa di queste difficoltà il soggetto può sperimentare:
• Stitichezza.
• Dolore.
• Infiammazione.
• Gas.
3. Pelle gialla
La colorazione gialla della pelle, può essere causata dall’aumento dei livelli di bilirubina nel sangue.
4. Improvvisa perdita di peso
A chi non piacerebbe perdere peso velocemente? Sarebbe un miracolo perdere un paio di taglie da un momento all’altro senza particolari sforzi.
Tuttavia, bisogna stare molto attenti perché spesso dietro alle perdite improvvise di peso si possono nascondere disturbi e malattie anche molto gravi, si tratta infatti di uno dei principali segnali di cancro o di altre patologie croniche.
5. Cambiamenti nelle feci
Dato che il tumore agisce sugli enzimi digestivi, è molto comune che si verifichi una serie di cambiamenti nelle feci, cosa che può aiutare a diagnosticare questa malattia.

Come Eliminare il Calcare dai Rubinetti

Come eliminare il calcare dai rubinetti velocemente ve lo diciamo noi oggi qui, con qualche consiglio e pochi ingredienti per far brillare la vostra casa.
Prendete un pentolino e versate mezzo bicchiere d’aceto, poi riscaldatelo fino a farlo bollire.
Mettete l’aceto in un contenitore e “tuffateci” i componenti smontabili dei rubinetti (filtri, manopole, tutto quello che riuscite a fare senza che però vi troviate a fine giornata a dover chiamare l’idraulico!)
Lasciate agire l’aceto una decina di minuti poi con una piccola spazzola o uno spazzolino da denti che non usate più strofinate il calcare, che si sarà disciolto grazie all’azione disincrostante dell’acido contenuto nell’aceto.
Se il rubinetto non è smontabile, spruzzate con uno spruzzino l’aceto direttamente, o magari prendete un sacchetto di plastica e seguite qui i consigli su come eliminare il calcare dalla doccia
Infine potete prendere del cotone e dopo averlo imbevuto della soluzione a base di aceto lasciatelo avvolto nei rubinetti per un paio d’ore.
Dopo che sarà passato il tempo, risciacquate e passateci sopra un panno morbido per asciugare i rubinetti.
In alternativa potete provare a passare sui rubinetti mezzo limone e procedere allo stesso modo, lasciando agire e poi risciacquando ed asciugando

Ha Bevuto Miele, Limone, Acqua Calda Ogni Mattina per un Anno: Ecco Cosa è Successo

Crystal Davis è una donna che ha voluto provare sulla sua pelle quello che sarebbe successo se avesse cominciato a bere miele, limone e acqua calda ogni mattina., ecco la sua testimonianza:
“Si dice che bere questa bevanda calda composta da miele, limone e acqua sia a dir poco “miracolosa”, ma dato che sono spesso “scettica”, ho voluto fare questo esperimento su me stessa per 12 mesi e vedere se è davvero miracolosa come dicono…
Con mia grande sorpresa e gioia posso dirvi che mi sono “convertita” all’uso di questa  bevanda per i seguenti motivi:
Ricetta: Crystal di solito utilizza il succo di mezzo limone fresco e un cucchiaino di miele in una tazza da 150 ml di acqua bollita (l’acqua deve raffreddare 5 minuti) ma deve essere comunque calda per permettere al miele di sciogliersi. Il consiglio di Crystal è quello di iniziare gradualmente, prima con un quarto di limone, per poi passare a metà.
Ecco i benefici del bere acqua e limone a digiuno la mattina:
1) Migliora la digestione: i limoni sono ricchi di vitamine e sali minerali che aiutano ad eliminare le tossine accumulatesi nel tratto digerente. Le proprietà del limone aiutano ad alleviare i sintomi della digestione, come bruciore di stomaco e gonfiore.
2) Depurativa e diuretica: l’acqua e limone ha un effetto depurativo e diuretico poiché stimola la diuresi. Le tossine vengono espulse più rapidamente, garantendo la salute dell’apparato urinario.
3) Stimola il sistema immunitario: la vitamina C previene e contrasta l’influenza, ha effetti antinfiammatori e migliora l’assorbimento di ferro da parte dell’organismo. Il potassio stimola la funzionalità dei nervi e del cervello e aiuta a ridurre la pressione sanguigna.
4) Regola il pH: i limone sono tra gli alimenti più alcalinizzanti. L’acido citrico in essi contenuto non crea acidità ma insieme alla vitamina C aiuta a ridurre il livello di acidità nel sangue.
5) Purifica la pelle: la vitamina C e gli antiossidanti contenuti nel limone aiutano a contrastare i danni provocati dai radicali liberi e la formazione di rughe. Essa ringiovanisce la pelle agendo dall’interno dell’organismo.
6) Energia e buonumore: il limone contiene ioni negativi che permettono di donare all’organismo maggiore energia durante la digestione.
7) Guarigione: la vitamina C stimola la guarigione delle ferite ed è un nutriente essenziale per mantenere la salute delle ossa, del tessuto connettivo e della cartilagine.
8) Rinfresca l’alito: i limone rinfrescano l’alito e aiutano a liberarsi dal mal di denti e dalla gengivite. L’unico problema è che erode lo smalto dei denti, è dunque consigliabile bere la bevanda con una cannuccia.
9) Idratazione: l’acqua e limone contribuisce all’idratazione dell’organismo e supporta il sistema linfatico.
10) Dimagrire: bere acqua e limone stimola la perdita di peso. I limoni sono infatti ricchi di pectina, una fibra che aiuta a contrastare la fame improvvisa. Alcuni studi hanno dimostrato che coloro che seguono una dieta alcalinizzante riescono a perdere peso più velocemente.
Che ne dite? Proviamo?

Va a fare la prima ecografia ma i medici scoprono qualcosa di inaspettato

La storia che vi racconteremo vi lascerà senz’altra a bocca aperta. Due neo genitori, Brenda e Scott, sono in attesa del loro primo figlio, ma durante l’ecografia ricevono una notizia davvero inaspettata.

I medici scoprono che si tratta di una rarissima gravidanza gemellare, ossia una gravidanza monocoriale monoamniotica, una rara condizione che si presenta nell’un per cento dei casi. I due gemelli condividono la stessa placenta, lo stesso liquido amniotico e lo stesso cordone ombelicale. Questa situazione complica la gravidanza e mette a rischio le vite dei piccoli. Fortunatamente i bimbi sono nati senza riportare alcun danno.

Come Eliminare il Calcare dalla Doccia: Trucchi Infallibili

Eliminare il calcare dalla doccia con metodi eco-logici ed eco-nomici. Qualche astuzia per rendere il nostro bagno, vetrate e rubinetti a prova di suocera!!
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In genere per disincrostare le superfici di rubinetti, vetrate e lavandini si usano i classici prodotti anticalcare, che sono invece composti da acidi come l’acido cloridrico che reagiscono con la parte alcalina, producendo anidride carbonica e sciolgono i sali.
Il calcare deve essere rimosso da queste superfici e dalle tubature, per evitare che queste incrostazioni otturino il regolare passaggio dell’acqua, e nel nostro caso per avere vetri e acciaio puliti e brillanti.
E se per i tubi e gli elettrodomestici l’intervento deve essere più incisivo, per eliminare il calcare dalla doccia possiamo fare da noi, e avere un bagno brillante a prova di suocera.
Preparate un mix di acqua e aceto bianco (in rapporto di 1:1) e versatelo in un contenitore a spray.
Spruzzate il liquido sui vetri e sui rubinetti, sciacquando dopo che saranno passati 10 minuti.
Per incrostazioni più difficili, ad esempio al soffione della doccia, rimuovete il pezzo dal tubo e lasciate questo in immersione in un contenitore di plastica con lo stesso composto di acqua e aceto.
Se il soffione è di quelli non rimovibili, riempite un sacchetto di plastica e immergetevelo, legando il sacchetto con un elastico, sempre per 10 minuti.
Poi sciacquate e passate sui rubinetti un collant di nylon, che grazie alla sua maglia gratterà lo sporco senza rovinare l’acciaio.
Per evitare le antiestetiche macchioline, asciugate con un panno asciutto morbido, di cotone tutte le superfici.

Ammorbidente naturale fai da te

Per rendere il bucato morbido e profumato l’utilizzo dell’ammorbidente è essenziale, spesso, però, in quelli industriali vengono aggiunte sostanze che possono essere inquinanti o che si fissano sui tessuti con la possibilità di provocare irritazioni della pelle. Oggi vi propongo la ricetta per preparare un’ alternativa agli ammorbidenti in commercio, una soluzione fai da te, semplice e con ingredienti assolutamente
Se desiderate provare questo ammorbidente, facile da preparare in casa, ecco la ricetta:
un flacone vuoto ben lavato e senza residui;
500 ml di acqua;
250 ml di aceto bianco;
una tazza di bicarbonato;
25-30 gocce di olio essenziale a piacere (gelsomino, lavanda….)
In una bacinella versare l’acqua e il bicarbonato e mescolare, aggiungere un po’ alla volta e lentamente l’aceto, per evitare che si formi la schiuma, Il bicarbonato di sodio è effervescente e, aggiungendolo alla miscela di acqua e bicarbonato, formerà della schiuma, quindi, quanto più rapidamente lo si aggiungerà, più schiuma si formerà.
Mescolare, affinché tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati, aggiungere qualche goccia di olio essenziale, che renderà profumato ed ancora più morbido il bucato, e l’ammorbidente fatto in casa è pronto.
Inserire l’ammorbidente nel flacone vuoto con l’aiuto di un imbuto e utilizzare nello stesso modo di un ammorbidente acquistato al supermercato.

Eliminare i Porri in Modo Naturale, Indolore e Definitivo

Non tutti sanno che è possibili eliminare i fastidiosissimi porri in modo del tutto naturale.
Innanzitutto è bene rivolgersi al proprio medico per accertare la natura del porretto. Di solito hanno la dimensione di una capocchia di spillo e possono anche trovarsi di dimensioni più grandi fino ad un piccolo cece. I fibromi penduli o porri si sviluppano spesso in alcune parti del corpo come il collo e le ascelle ma anche nel contorno occhi. E’ più facile che si sviluppino dopo i 40 anni e dipendono da cellule, i fibroblasti, che nascono dallo strato di derma, la parte situata sotto l’epidermide e invece che crescere all’interno, si sviluppano verso l’esterno.
Toglierli è una semplice operazione ambulatoriale che si può effettuare con laser, elettrocoagulazione o bisturi anche se la maggior parte dei medici tende a suggerire di lasciarli “dove sono”. Eventualmente consultatevi con il vostro medico per capire se le ragioni sono solo pratiche o sanitarie.
Sicuramente se i fibromi penduli si trovano in zone sensibili, come intorno agli occhi, è bene non procedere autonomamente nell’eliminare i porri nel modo che vi suggeriremo e la stessa cosa vale se la pelle dovesse essere molto sensibile o già lesionata per qualsiasi ragione (disidratazione, patologie, arrossamenti di varia natura).

Immergete un batuffolo di cotone idrofilo in un piccolo contenitore con dell’aceto di mele, far bagnare bene il cotone e strofinare poi sulla parte diverse volte al giorno (2-3) per più giorni, fino ad una settimana o anche di più.
Piano, piano il porro dovrebbe scurirsi, seccare e cadere in modo naturale.
La pelle deve essere integra e non ipersensibile perché, ricorda il dottore, l’acidità dell’aceto potrebbe causare lieve prurito o bruciore per qualche minuto quando si compie questo procedimento, nel caso questa sensazione sia troppo fastidiosa, potete provare a diluire l’aceto con dell’acqua.
In caso di dubbio rivolgetevi sempre al medico di fiducia e non provate nulla sui nei!

La bacca proibita dalle multinazionali

In Italia, come in tutta Europa, è stata proibita. Si tratta della bacca di questa pianta originaria dell’Africa Occidentale ha la proprietà di rendere dolce e piacevole tutti i cibi aspri e amari, senza contenere zucchero e anzi non attiva l’insulina e quindi è perfetta per i diabetici e per chi è in sovrappeso.
Ma negli anni 70 è stata vietata per motivi che risultano poco chiari. E’ stata scoperta all’inizio del ‘700 da un esploratore francese che aveva notato come i nativi dell’Africa occidentale usavano i frutti della Synsepalum dolcificum per condire le loro pietanze. La cosa strana era che le bacche non avevano nessun sapore di per sé, ma quando venivano addizionate a cibi o bevande acide, queste venivano percepite come dolci.
IL MIRACLE FRUIT DI TOKYO. In Giappone tutti quelli che vogliono assaporare un pò di dolci rispettando la propria salute sanno dove andare: ci sono molti bar-pasticcerie, come ad esempio il “Miracle Fruit” di Tokio, dove tutte le leccornie offerte lì. Prima dell’abbuffata, si mastica la piccola bacca rossa di Miracolina, un po’ simile al frutto della rosa canina, offerta dalla casa. Da quel momento, la lingua avverte tutti i sapori aspri e amari come dolci. Una spremuta di limone o di pompelmo sembrerà una limonata. Un caffè senza zucchero, vi sembrerà zuccherato.
LA Miracolina, è stata chiamata la molecola contenuta nelle bacche del Synsepalum dolcificum, nonostante non abbia praticamente alcun sapore, ha la capacità di rendere dolce i cibi amari e aspri.
La miracolina è una glicoproteina non metabolizzata con l’azione dell’insulina e quindi rappresenta un’alternativa per i diabetici. Inoltre praticamente non contiene calorie.

Sciroppo alla carota contro raffreddore, tosse ed influenza

Oltre ad agire in modo positivo sui sintomi influenzali, lo sciroppo di carota aiuta a prevenire la stitichezza, ha proprietà antinfiammatorie e un effetto calmante che aiuta a ridurre la tensione.
Questo sciroppo di carota è un rimedio naturale interessante che unisce le proprietà di questo ortaggio con quelle del miele e del limone; costituisce, quindi, un ottimo alleato contro le malattie respiratorie comuni, tra cui:
• L’influenza
• Il raffreddore
• La tosse
• Il catarro
• Il mal di gola
La carota è ricca di vitamina A, C e vitamine del complesso B; inoltre contiene calcio, ferro, potassio, sodio e fosforo.
Il suo elevato contenuto di sostanze antiossidanti aiuta a frenare l’azione dei radicali liberi e quindi diventa efficace nella prevenzione di malattie croniche e degenerative come il cancro.
Essendo completamente naturale, è un buon modo per combattere i sintomi dell’influenza senza correre il rischio di subire qualche effetto secondario.
Ingredienti:
• 2 carote
• ½ limone
• ½ tazza di miele
• 1 barattolo di vetro
Preparazione:
• Tagliate le carote a fettine sottili e poi mettetele in un barattolo di vetro.
• Aggiungete il succo di mezzo limone e la mezza tazza di miele.
• Tappate il barattolo e lasciate riposare almeno 24 ore prima di usarlo.
Come si prende?
• Prendetene un cucchiaio scarso, due volte al giorno.
• Potete diluirlo in mezza tazza di acqua tiepida.

Giradito: cos’è e come curarlo

Ne avete mai sentito parlare? D’inverno è molto comune. In pratica, si verifica, se il vostro dito si gonfia, infiammandosi nella zona vicino all’unghia, potrebbe trattarsi di giradito (o patereccio), una fastidiosa infezione che può colpire un dito della mano o l’alluce del piede.
Lo sviluppo del giradito è favorito da piccole ferite o schegge che penetrano nei tessuti molli delle dita. Chi ha l’abitudine di mangiarsi le unghie e le pellicine (onicofagia) è più predisposto a questo tipo di infezione dato che le piccole ferite sono terreno fertile per i batteri.
I sintomi del petereccio cambiano a seconda che la zona maggiormente interessata sia l’unghia o il polpastrello. Nel primo caso, la zona attorno all’unghia sarà infiammata e gonfia e potrebbe capitare che l’unghia si stacchi un po’. Se l’infezione riguarda il polpastrello questo risulterà gonfio e si avvertirà una pulsazione interna che provocherà dolore anche senza toccare la zona colpita.
La terapia da adottare per la cura del patereccio si basa sulla causa che ha scatenato l’infezione. Se è di natura batterica allora si utilizzeranno antibiotici in pomata da utilizzare almeno due volte al giorno o secondo consiglio medico. Se invece l’infezione è scatenata da un fungo applicheremo una pomata antimicotica.
Nei casi più gravi, quando l’infezione è più profonda è necessario incidere l’ascesso per far fuoriuscire il pus: sarà il medico ad eseguire questo piccolo intervento applicando dopo una garza sterile e senza punti di sutura. Il ricorso a rimedi naturali può essere un valido aiuto per alleviare bruciore e gonfiore e per disinfettare la zona interessata.

Acqua e sale: è il primo e il più semplice rimedio che aiuta a ridurre il gonfiore e a disinfettare (grazie alla presenza del sale). Basta immergere la parte interessata in acqua tiepida e sale per circa 10 minuti almeno tre volte al giorno.
Aglio e cipolla: bisogna creare un composto con cipolla e aglio frullati nell’acqua e applicarlo sulla zona interessata un paio di volte al giorno.
Olio di tea tree: le sue proprietà antibatteriche e antimicotiche possono essere un valido aiuto per la cura del patereccio. Diluire tre o quattro gocce di olio di tea tree in olio di oliva e spalmarlo sul dito interessato e avvolgere con una garza. Ripetere un paio di volte al giorno.
Malva: è ottima per lenire bruciore e gonfiore. Effettuare impacchi di malva fredda o immergere il dito direttamente nell’infuso per circa 15 minuti.