C’è un reato che tante persone trovano esagerato e che non viene considerato grave come altri: si tratta del furto motivato dalla fame e dalla povertà. Spesso si sente parlare di pensionati o gente in difficoltà economica che rubano al supermercato perchè impossibilitati a pagare. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Il caso esaminato dai giudici”]
La Corte di Cassazione ha esaminato proprio uno di questi casi. I giudici di Piazza Cavour hanno confermato la condannata nei confronti di una donna, accusata di tentato furto aggravato dopo aver rubato del formaggio in un supermercato. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE
In quella occasione, poi, la donna si giustificò col fatto di essere povera, senza una dimora stabile e spinta a rubare dal bisogno di nutrirsi. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Indigenza e stato di necessità”]
Per la Cassazione non è però una giustificazione valida: l’indigenza, infatti, non integra lo stato di necessità, anche perchè le persone povere potrebbero affidarsi agli istituti di assistenza sociale. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Caritas ed istituti simili”]
In poche parole, la signora non avrebbe dovuto rubare ma rivolgersi alla Caritas o enti simili. Tra l’altro, conta anche l’importo della merce oggetto del furto: in questo caso fu quantificato in 82 euro, una somma su cui non si può sorvolare.