Il processo d’appello per l’omicidio di Yara Gambirasio – che vede imputato e condannato in primo grado all’ergastolo Massimo Bossetti – si arricchisce di colpi di scena. L’ultimo riguarda la moglie del muratore, Marita Comi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le ricerche pedopornografiche”]
Gli inquirenti hanno da sempre ricollegato a Bossetti le ricerche pedopornografiche dal computer di casa: una prova delle “devianze” dell’uomo accusato dell’uccisione della 13enne. Ecco che entra in gioco proprio la moglie… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]
Come sottolineato dall’avvocato Paolo Camporini, la Comi si prese carico di alcune di quelle ricerche, tanto che in aula è stata pronunciata questa frase: “La donna guarda filmati pornografici”. Dalle indagini infatti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]
risultava una ricerca in particolare – alle 9:55 del 29 maggio 2014 – addebitata a Bossetti: “In realtà Marita era in quel negozio (dal parrucchiere, ndr) alle 11.19, che non si trova molto lontano da casa – ha cercato di spiegare l’avvocato Camporini – dunque non si può escludere che sia stata lei a digitare quella parola. Del resto, l’ha ammesso lei stessa che queste cose le faceva”.