Dopo aver perso sua figlia vuole mandare il suo messaggio. Mandy Bradbury, 32 anni, vuole sollecitare tutti i genitori a vaccinare i proprio bambini, dopo che la sua piccola bambina di tre anni è stata portata via da complicazioni dovute ad un’influenza. Mandy fece la tragica scoperta 90 minuti dopo il decesso e la sua famiglia rimase devastata dall’autopsia, infatti a stroncare la vita della piccola Sophie furono problemi respiratori dovuti alla complicanze di un’influenza. “ non ci sono parole per descrivere il momento in cui ho trovato Sophie morta nella culla. Ricordo solo di aver urlato, incapace di elaborare quanto stava accadendo. Il dolore che ne è seguito è stato un inferno che non auguro a nessun altro genitore” racconta Mandy. In Inghilterra è stata lanciata “Stay Well This Winter”, finalizzata a incentivare la vaccinazione per i bambini di età inferiore a due anni. “La campagna a favore della vaccinazione non mi riporterà indietro mia figlia, ma sollecitare gli atri genitori a sorvolare gli effetti collaterali anche lievi del vaccino mi è di conforto”. Questo quanto riferito da Mandy sulla questione, la donna descrive poi sua figlia e i primi sintomi del malessere che….
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l’ha condotta alla morte: “Non era la solita Sophie, ma non sembrava nulla di serio. Sapevo che se avessi contattato un medico mi avrebbe risposto di monitorare la situazione e di portarla da lui nel caso in cui i sintomi si fossero fatti più gravi, quindi la misi a letto”. Circa un’ora e mezza dopo la madre diede uno sguardo alla figlia che stava in camera con la sorella più grande, ma fece la tragica scoperta: “Era sdraiata a pancia in giù e mi ero avvicinata per girarla. In quel momento ho capito che non era più tra noi. Ricordo le mie urla e mia figlia Chloe che si svegliò. Non potevo crederci, era stata con noi fino a poco prima ed all’improvviso non c’era più”. Il suo compagno Simon, patrigno di Sophie, ha tentato di rianimarla in attesa dell’ambulanza. Nonostante gli sforzi, Sophie fu dichiarata morta in ospedale: “In quel momento non era chiaro il motivo per cui fosse morta, sapevamo solo di averla persa per sempre. Non riuscivo a farmene una ragione; un…
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momento prima era lì ed un attimo dopo non c’era più. Avevamo appena festeggiato il suo compleanno. E’ stato veramente troppo da sopportare”. Il dolore spinse la donna a vivere per un po’ di tempo a casa del fratello. Dopo circa un mese, Mandy rimase incinta di nuovo. Una gravidanza per la quale lei stessa ha ammesso di aver temuto: “Non è stato facile portare avanti quella maternità, ho vissuto in un limbo per tutto il periodo di attesa dei risultati dell’autopsia, sentivo che il mio stato emotivo avrebbe potuto mettere a rischio la gravidanza. E’ stata dura, ma almeno la gravidanza mi ha dato qualcosa di positivo su cui concentrarmi”. Risultati dell’autopsia che sono giunti a…
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marzo 2015, rivelano come causa della morte i problemi respiratori dovuti al complicarsi dell’influenza: “Io ed il padre di Sophie avevamo pensato a qualche malattia rara, invece a portarcela via era stata una banale influenza. Il fatto che la morte fosse stata causata da una cosa così comune ha reso ancora più ingiusta per noi la sua scomparsa”. Dopo la nascita del terzogenito Tobyla, la famiglia si è trasferita in una nuova casa “Usufruisco ancora delle consulenze per elaborare il lutto. Ho ancora dei momenti duri e penso a Sophie ogni giorno. La canzone ‘Let it go’ del film Frozen mi fa piangere, è quella che hanno suonato al suo funerale poco prima che fosse seppellita. Dico a mia figlia Chloe che Sophie è il tempo: se c’è il sole significa che è felice, se è nuvoloso o piovoso che sente la nostra mancanza e piange un poco”. Mandy rivela che venire a conoscenza del programma per l’introduzione della vaccinazione per i bambini di età inferiore ai due anni le ha causato un sentimento contrastante. Se fosse nato due anni prima sua figlia con ogni probabilità sarebbe ancora viva.