“In pensione a 70 anni, presto sarà obbligatorio. Non ci sono alternative…”

L’allarme lanciato dal presidente dell’Inps Tito Boeri è davvero grave. I conti dell’istituto non sono floridi e i giovani lavoratori vedranno sempre più come un miraggio la pensione e l’intervista rilasciata dal numero uno dell’ente…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Meccanismo intoccabile”]

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…previdenziale non fa ben sperare:
“È pericolosissimo toccare ora questo meccanismo. Sia guardando in avanti, sia all’indietro. Pensiamo alle generazioni che hanno già vissuto questi adeguamenti, per esempio con l’aumento di 4 mesi scattato nel 2016 o prima ancora di 3 mesi scattato nel 2013.
C’è chi, per esempio, ha preso l’opzione donna con l’aspettativa che ci sarebbe stato l’aumento dei requisiti del 2019 e ha subito una penalizzazione. Ora tutti questi pensionati si troverebbero improvvisamente di fronte a una situazione che cambia. Mi aspetto che si organizzino per reclamare”. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”67 anni bloccati dal 2021″]

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Ecco cosa potrebbe accadere se si mantenessero i 67 anni bloccati dal 2021 in poi:
“141 miliardi di spesa in più da qui al 2035, quasi interamente destinati a tradursi in aumento del debito pensionistico implicito, dato che l’uscita prima del previsto non verrebbe compensata, se non in minima parte, da riduzioni dell’importo delle pensioni. Bisogna guardare all’età effettiva di pensionamento, che in Italia è più bassa che in Germania e della media europea. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”I dati di tre anni fa”]

I dati 2014 lo dimostrano: da noi si va in pensione appena sopra ai 62 anni, mentre in Germania a 65 anni. In prospettiva avremo invece un problema di pensioni troppo basse, soprattutto per le donne. Si rischia infatti di incentivare uscite anticipate, imposte dal datore di lavoro, con assegni molto leggeri perché calcolati su aspettative di vita lunghe”.

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