Ha imbracciato il fucile del padre, l’ha puntato contro un’amichetta e ha fatto fuoco, uccidendola sul colpo. E’ successo a Jacksonville, cittadina della Florida negli Stati Uniti, dove un dodicenne PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Omicidio”]
dovrà rispondere dell’accusa di omicidio dopo aver sparato e ammazzato un’amica durante un pigiama-party. Nel mandato d’arresto che ha raggiunto il ragazzino, si legge che il giovane assassino si trovava in un appartamento di Willow Branch Avenue insieme ad altri amici, tra cui Ra’Mya Eunice, era il 30 aprile. A un certo punto PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]
è sceso in cantina, ha preso l’arma del papà e ha iniziato a puntarla contro gli altri componenti del gruppo. Sembrava solo un gioco, ma i testimoni rivelano che a un certo punto ha puntato il fucile contro la sventurata ragazzina e ha detto: “Voi dite che non lo farò?”. Qualcuno ha risposto ingenuamente: “No” e a quel punto il ragazzino, al tempo 11enne, ha fatto fuoco mirando alla testa di Ra’Mya. Un mese dopo, il 25 maggio, la ragazzina è morta, nel momento in cui i medici hanno deciso di staccare le macchine che la tenevano in vita. Adesso PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”Ergastolo”]
il piccolo omicida rischia l’ergastolo. La Florida è uno degli Stati in cui la pena capitale è ancora in vigore, ma dal 2005 è stata abolita in tutto il paese se a commettere il reato è un minore.