Non sembrava nulla di preoccupante: una scatola di scarpe nell’atrio di una palazzina in via Fieschi, in centro a Genova. Tuttavia, in quella scatola c’era un bambino nato da poche ore. Un abitante della zona, dopo la scoperta, ha subito chiamato l’ambulanza: “Subito ho pensato che la mamma fosse lì, a pochi metri di distanza, all’interno del palazzo, poi col passare dei minuti ho capito che il bimbo era stato abbandonato e ho telefonato al 118”, ha dichiarato l’uomo. Clicca sul punto 2 dell’indice per conoscere i motivi del gesto[nextpage title=”Ecco il motivo del gesto”]
Il neonato è stato portato immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico “Gaslini” dove è stato ricoverato nel reparto di patologia neonatale e sottoposto ad esami di routine a scopo precauzionale. I carabinieri del Nucleo operativo di Genova – guidati dal maresciallo capo Vincenzo Rossi – hanno appurato le buone condizioni del piccolo per poi occuparsi della madre del piccolo che nel frattempo si era presentata in caserma insieme alla nonna del bimbo. La donna, una 27enne peruviana, ha spiegato il motivo per il quale ha compiuto questo gesto . Secondo il racconto della donna, la madre non era a conoscenza della gravidanza e non avrebbe approvato. Per questo ha pensato di abbandonare suo figlio per poi tornare sui suoi passi ed andare ai Carabinieri. CONTINUA A LEGGERE
Ultima ora – Purtroppo la notizia è stata appena confermata ed è tremenda, è morto Franco…
Grande lavoratore e meraviglioso padre di due bambini. Franco Todaro, 33 anni, era conosciuto ed apprezzato da tutti a Reggiolo, dove gestiva l’azienda di famiglia. Franco si era ammalato un anno fa, di quel male che lo avrebbe stroncato in pochi mesi. Todaro aveva iniziato subito le cure ed ha lottato con tutte le sue forze, ma non c’è stato nulla fare. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere i messaggi di cordoglio che hanno commosso il web [nextpage title=”Il dolore degli amici in questi messaggi”]
Il decesso è avvenuto all’ospedale di Guastalla, dove il 33enne era stato ricoverato negli ultimi giorni, quando le sue condizioni di salute dopo le tante terapie si erano aggravate in modo definitivo.Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati ai familiari disperati per questa giovane vita spezzata. Eventuali offerte in sua memoria possono essere destinate a favore del Grade, per il Centro Oncoematologico del Santa Maria Nuova di Reggio. CONTINUA A LEGGERE
Quando i compagni di classe dicono alla ragazza vittima di bullismo di buttarsi nel dirupo, la 13enne non ce la fa più
Tayla ha appena 13 anni, ma ha già un dramma alle spalle. Infatti, ha provato a togliersi la vita. I compagni di classe ella Dysart State School nel Queensland (Australia) l’avevano presa di mira. Non solo: le hanno rubato denaro e l’hanno insultata pesantemente (“Buttati dal dirupo, affoga, tagliati le vene, tanto a noi non importa”). Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il resto della storia[nextpage title=”Ecco il terribile racconto della ragazza”]
La ragazza aveva dato il suo numero di telefono ad alcuni compagni, che ne hanno approfittato per perseguitarla con messaggi di ogni sorta, invitandola persino al suicidio Tayla era così provata che non voleva neanche più andare a scuola. La madre ha raccontato tutto alla direzione della scuola che, come soluzione, ha pensato di di mettere la ragazza in una stanza isolata durante l’intervallo… “Non mi piaceva stare da sola, volevo andare fuori e giocare, volevo solo che mi lasciassero in pace… Mi sentivo in prigione”. Secondo il preside Talya era “strana” ed era quello il motivo di tanto accanimento. I genitori si sono rivolti a un gruppo di supporto e l’hanno portata in terapia, ma a nulla è valso questo tentativo. “Non so più cosa fare, dove trovare aiuto, la mia vita è un inferno. Per favore, firmate questa petizione, chiedendo alla Dysart State School di prendere posizione contro i bulli. Chiamiamo lo Stato perché faccia in modo che la scuola non ignori questo problema”, scriveva nel web con una petizione. La petizione di Tayla ha trovato consenso online e più di 10.000 persone hanno fatto richiesta alle autorità competenti. Centinaia di ragazzi hanno raccontato le loro terribili esperienze. Ma i ragazzi della scuola sono stati ancor più spietati, a tal punto di spingere la giovane verso il suicidio. “Volevo lasciare questo mondo e non tornare mai più”, ha raccontato. “La scuola non ha fatto nulla per proteggere mia figlia. Dovevamo andare via, non volevo mia figlia morta. E sentivo che era una cosa che sarebbe potuta succedere se fossimo rimasti. Sarebbe morta”. Essere andata via ha funzionato e la ragazza, finalmente, è tornata a sorridere. CONTINUA A LEGGERE
In sella allo scooter col suo papà: dramma per un bimbo di sei anni
“Ho sentito un grande botto, è stato terribile”. Così, una barista che lavorava a due passi da via Marchese, nel centro di Triggiano, ha descritto il dramma che si è consumato. Una bambino di…
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sei anni ha purtroppo perso la vita per via di un incidente stradale: era sullo scooter insieme al padre, quando questo si è scontrato con una Lancia Y condotta da una donna di 45 anni. Il bambino non indossava il casco e…
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così l’impatto è stato letale, tanto da rendere inutili i tentativi di rianimazione da parte dell’ambulanza arrivata immediatamente sul posto. Per lui purtroppo non c’era più niente da fare.
Questa madre posta una foto di sua figlia. 2 secondi dopo la bimba è morta
Sono tantissime le persone che ogni anno muoiono per via di incidenti stradali che potevano essere evitati. Per questo sono molte per le persone, circa 3 milioni, quelle che hanno visualizzato questo video. È una clip che si propone di dare un messaggio. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”Il messaggio del video”]
Questo messaggio può salvare la vita. Il video dura solo 4 minuti: si vedono 6 persone riprese nella vita di tutti i giorni: un uomo va a fare benzina, una madre esce di casa con la figlia. Ma quello che dal nulla succede al minuto 2:36 deve servire da insegnamento. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”Il video”]
Si pensa sempre che non ci riguardano queste clip, perché facciamo attenzione al volante. Ma potrebbe capitare la tentazione di distrarsi, e per questo che vengono promossi questi video. CONTINUA A LEGGERE
Bambino di sei anni ricoverato per forti dolori alla pancia. I medici scoprono orrore nel suo addome
Si lamentava da circa sei mesi, Ritesh, un bambino indiano che avvertiva dei problemi all’addome. I medici non erano riusciti a capire cosa fosse, fino a quando i genitori del bambino…
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[nextpage title=”La scoperta”]
non hanno deciso di rivolgersi a una clinica privata. Lì è stato effettuato un esame agli ultrasuoni, che ha evidenziato qualcosa di davvero assurdo. Dall’operazione che è seguita, infatti, è stato estratto una corpo estraneo che era quello del fratello gemello morto di Ritesh: un feto…
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[nextpage title=”Il gemello”]
che aveva addirittura mani, piedi e capelli. Questo si stava nutrendo del sangue di Ritesh dal suo interno: “Ci siamo allarmati perchè Ritesh ha cominciato a perdere molto peso e a indebolirsi”. Davvero sconvolgente.
Scopre il cancro in gravidanza ma rifiuta di abortire i suoi gemelli
Le avevano chiesto di interrompere la sua gravidanza, ma non ne ha voluto sapere Holly Tierney, ragazza 25enne a cui è stato scoperto un cancro mentre era incinta di due gemelli. Per sottoporsi alla chemioterapia, infatti, era necessario un aborto, ma la donna ha deciso di proseguire nella gravidanza:
“Sono grata ai medici che mi hanno spinta a fare i raggi X e un’ecografia visto che…
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[nextpage title=”La decisione”]
io ero pronta a tornare a casa pensando di aver stirato un muscolo. Non riuscivo a pensare di dover affrontare il cancro mentre ero incinta, questo era il mio incubo peggiore. Non potevo terminare la gravidanza, li avevo già sentiti scalciare e così pure il mio istinto materno. Una volta capito che non avrei abortito i medici hanno spinto perché nascessero prematuri, ma io ho voluto che avessero almeno 30 settimane”.
Alla 29esima settimana di gravidanza, però, era….
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[nextpage title=”Il parto”]
arrivato il momento di procedere con il parto perché la situazione stava diventando insostenibile: “I miei bambini sono nati in sicurezza in agosto e sono stati portati in terapia intensiva, pesavano circa 1,3 Kg. Vederli per la prima volta è stata la miglior sensazione in assoluto. Non potevo credere che fossero miei”. Subito dopo è partito il ciclo di chemioterapia: “Sto attendendo di vedere le radiografie per capire se il trattamento sta funzionando”. E tutti noi facciamo il tifo per te.
Mentre padre e figlio attendono che il fuoco consumi la loro casa, quello che vedono tra le fiamme li fa correre a prendere la macchina fotografica
Tanta paura per la famiglia Empey dell’Idaho (Stati Uniti), che si è trovata avvolta dalle fiamme. L’incendio, scoppiato nel bosco, minacciava di distruggere il ranch. Così, Bruce e JAnette stavano evacuando la casa quando, sulla porta, vedono qualcosa di incredibile tra le fiamme: una figura dalle forme umane. I due hanno impugnato la macchina fotografica per documentare il tutto. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere cosa è accaduto dopo lo scatto[nextpage title=”Ecco cosa hanno visto”]
La proprietà non ha riportato danni, con la coppia assolutamente certa che a giocare un ruolo determinante sia stata proprio quell’apparizione. Jeanette ha intitolato la foto: “Il guardiano del fuoco” e l’ha pubblicata online. Lo scatto è diventato subito virale con centinaia di condivisioni in pochissismo tempo. CONTINUA A LEGGERE
L’ambulanza tenta il sorpasso e l’auto scarta improvvisamente a sinistra, è il disastro….
Fano nel caos e traffico in tilt. A viale Bruno Buozzi, tratto della Statale Adriatica, si è registrato un incidente che ha visti coinvolte un’autoambulanza del 118 e un’autovettura. Cinque feriti gravi, ma per fortuna nessun morto. Questo è il bilancio del terribile schianto. Clicca sul punto 2 dell’indice per conoscere la dinamica del terribile incidente [nextpage title=”Ecco la esatta dinamica dell’incidente”]
Il tutto è avvenuto alle 8:30: L’ambulanza, con quattro persone a bordo (l’autista, due infermieri e un medico) stava percorrendo viale Buozzi a velocità elevata dopo una chiamata di soccorso. All’altezza dell’incrocio con via delle Rimembranze, l’autoambulanza ha tentato il sorpasso nei confronti di un’auto che la precedeva, ma quest’ultima ha fatto una brusca manovra per spostarsi sulla sinistra. A questo punto è stato inevitabile l’impatto, con il mezzo di soccorso terminato contro un albero e un palo della luce sull’altro lato della strada. E’ rimasto ferito anche il passeggero dell’auto, mentre il conducente non ha riportato traumi. Sul posto la polizia locale e i vigili del fuoco. CONTINUA A LEGGERE
ALLARME dei Carabinieri: “State attenti, se vedete questo dispositivo allontanatevi e chiamaci subito, fate circolare questo avviso, grazie”
Ancora una truffa sofisticata relativamente al servizio bancomat. I carabinieri aretusei hanno rinvenuto Uno Skimmer posizionato all’interno di uno sportello bancomat di una banca in Via Matteotti nella zona di Ortigia a Siracusa. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il meccanismo della truffa [nextpage title=”Ecco come funziona la truffa”]
Lo skimmer permette di leggere e memorizzare dati della banda magnetica dei bancomat inseriti nello sportello. In alcuni casi – oltre allo skimmer – viene posizionata una piccola telecamera che permette di filmare la composizione dei codici pin. In altri casi ancora viene aggiunta una tastiera, identica a quella degli sportelli bancomat, che memorizza tutti i pin che vengono digitati. La raccomandazione è quella di controllare sempre la feritoia dove si introduce la tessera ed il tastierino e segnalare qualsiasi tipo di irregolarità ai dipendenti della banca o alle Forze dell’Ordine. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.carabinieri.it in cui è possibile trovare consigli utili per evitare le truffe con bancomat e carte di credito. CONTINUA A LEGGERE