Omicidio della piccola Fortuna, colpo di scena in aula. Il papà grida: “L’ho sempre pensato…”

Un colpo di scena durante il processo per chiarire le cause della morte della piccola Fortuna Loffredo, la bambina volata giu dal palazzo del Parco Verde di Caivano. A testimoniare è arrivato poche ore fa la prima persona che è accorsa accanto al corpo della bimba, Massimo Bervicato. Nel corso dell’udienza ha detto…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Non poteva vedere il corpo”]

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“Caputo era giù nel cortile e Claudio Luongo da dove si trovava non poteva vedere il corpo di Chicca”. le sue parole potrebbero scagionare l’indagato Titò dall’accusa di essere l’assassino. Bervicato, vicino di casa della famiglia Loffredo, ha sostenuto in aula che quando la bimba precipitò dal palazzo Titò si trovava in strada insieme a sua figlia. Il problema è che questa circostanza non l’aveva riferita nel corso degli interrogatori svolti durante le indagini preliminari…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Incalzato dagli avvocati”]

L’attendibilità di questo testimone è tutta da verificare e non solo perché in precedenza aveva detto altro ma anche perché, dopo la sua dichiarazione, gli avvocati lo hanno incalzato e Massimo Berciato è caduto in contraddizione. Pietro Goffredo, padre della bimba, ha detto “I veri assassini sono fuori, che razza di giustizia è questa?”. Cosa accadrà? Staremo a vedere nel corso del processo se ci saranno altri colpi di scena!!

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