La clamorosa confessione di Nesli

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Nesli prosegue dicendo: “All’epoca lui faceva freestyle con un dj. Stare lì a guardare mi annoiava. Allora prendo in mano il microfono, e comincio anche io. Prendiamo treni, suoniamo nei locali. Poi Fabri decide di partire per l’Inghilterra: la musica era un hobby, meglio imparare l’inglese. Così tiro su uno studio, mi faccio insegnare come si fa. Ci chiama la Universal. Siamo in due. Poi qualcosa inizia a non andare. Per loro ero un accessorio, l’eterno secondo. Eppure, se non fosse stato per me, Fabri Fibra starebbe ancora a montare i tappi alle penne in Inghilterra. Sono stato io a creare gli album Ego e Home. Io a inventarmi il suono di Mr. Simpatia. I suoi primi successi. Quando lui torna da Londra per registrare, iniziamo a guardarci diversi, la bolla scoppia, e capiamo che stiamo combattendo una guerra su due fronti: lui su quelle basi musicali sparava a zero con un gusto morboso e una cattiveria gratuita, io ambivo al positivo, al lato buono che c’è, a costruire una carriera sana da professionisti, non sulla pelle dei cadaveri. Un parente che fa la tua stessa cosa con la stessa etichetta, se funziona, è un problema”. 

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