Dieci giorni fa era toccato a un bambino di 10 anni, stavolta a uno di 7 mesi. Sempre per tumore. La Terra dei Fuochi continua a mietere vittime e la popolazione è esasperata. Lo confermano anche le parole del vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, durante la messa funebre per il piccolo Davide:
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“La morte di un innocente è l’ostacolo più grande alla nostra fede, ancor di più se pensiamo che è vittima innocente di un ambiente inquinato. Non esistono parole per consolare i suoi giovani genitori in questo momento sarebbe forse più utile il silenzio. Non possiamo dire che questa è la volontà di Dio. Dio non c’entra con gli effetti perversi dell’inquinamento ambientale e del conseguente male che colpisce i piccoli della…
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nostra terra. Perciò non possiamo rassegnarci che questo sia il prezzo da pagare allo sviluppo perverso, dobbiamo continuare la battaglia, che sarà lunga, perché stiamo pagando il conto ad assassini che per amore del denaro hanno inquinato le nostre terre e la nostra aria. Davide, stasera, è il figlio di un popolo intero e nel suo nome continuiamo il cammino per essere sentinelle di questo territorio”