Avevano deciso di ospitarlo a casa loro, di dargli una mano per non lasciarlo in mezzo a una strada. I protagonisti sono una coppia di Sammommè, in provincia di Pistoia e un immigrato pachistano, Hussain Afzal, che avevano accolto a casa loro. La donna, la 28enne marocchina Lamiae Chrisqi, a quanto pare era…
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finita nel mirino dell’ospite, che però aveva sempre ricevuto dei rifiuti. Questo è degenerato in una rabbia, sfociata a sua volta in una punizione. Così l’uomo – approfittando dell’assenza del marito – l’ha prima minacciata con un coltello, poi l’ha chiusa nel bagno dandole fuoco. L’allarme l’ha mandato la stessa ragazza chiamando il 113: “Mi ha rinchiuso nel bagno, mi ha tagliato il dito e ora sta dando fuoco alla casa”. Sono state le…
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sue ultime parole, perché quando sono arrivate le forze dell’ordine lei era morta e l’assassino in fuga. È stato catturato subito dopo e alla fine di 7 ore di interrogatorio ha confessato l’omicidio, usando questa motivazione: “Sì, l’ho uccisa io, non mi voleva rendere il passaporto”.