“La pediatra mi sconsigliò il vaccino. Così Azzurra è morta a 11 anni. L’ho uccisa io”

In un intervista rilasciata a Repubblica, Antonella Salimbene parla della morte della figlia Azzurra, deceduta a soli 11 anni per una meningite fulminante. Azzurra non aveva fatto il vaccino contro il Meningococco C perché la pediatra lo aveva sconsigliato, ecco perché da quel momento la donna ha intrapreso una vera e propria crociata contro i medici anti-vaccini: “Azzurra ci ha lasciati nel giro di poche ore, e per lei non c’è stato nulla da fare. Abbiamo scelto di donare i suoi organi, tutti tranne le cornee, perché lei aveva gli occhi che ridevano e non me la sono sentita di donare anche quelli. Ma il resto sì. Ho pensato subito ai genitori che hanno i figli in attesa di trapianto, alla sofferenza che sono costrette ad affrontare quelle famiglie. Per noi non c’era rimedio, ma per loro sì”.

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Ecco le altre sue dichiarazioni: “Il mio obiettivo è che i casi come quello di Azzurra non si ripetano. I medici che sconsigliano le vaccinazioni devono essere puniti con la radiazione dall’albo quando si rifiutano di vaccinare”.

“La pediatra mi disse che secondo lei non c’era bisogno di farla e che lei stessa non aveva vaccinato sua figlia. Ma adesso, ripensandoci, ho capito che non avrei dovuto seguire quell’indicazione. Mia figlia sarebbe ancora viva se solo avesse fatto quel vaccino e avessi consultato almeno un altro medico”.

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E ancora: “Azzurra si è ammalata i 19 marzo del 2014, il giorno della Festa del Papà. Il giorno prima ero dovuta andare a prenderla a scuola prima del solito perché non si sentiva bene. Aveva la febbre, ma non sembrava nulla di serio. Sono andata ad accompagnare la mia figlia più piccola all’asilo, Azzurra nel frattempo è rimasta a casa con la nonna e non appena sono tornata la febbre era già altissima e aveva un mal di testa feroce. Non siamo nemmeno riuscite a metterla a letto: è svenuta, l’abbiamo trovata con la schiuma alla bocca ed è stata ricoverata poco dopo in rianimazione.
La diagnosi di meningite è arrivata dopo poche ore grazie ad un prelievo. Dopo aver parlato con i medici e aver appreso dell’irreversibilità delle sue condizioni, abbiamo deciso di procedere con la donazione degli organi”.

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Infine: “Si tratta di un’assurdità. Un medico deve garantire il diritto alla salute dei bambini. Non può metterli in pericolo sulla base di teorie che sono state smentite ampiamente: per diffondere quelle purtroppo già bastano i social. Già, perché in Rete si legge di tutto, circolano teorie strampalate prive di contenuto scientifico. Ma sono in troppi a fidarsi di quel che gli viene detto senza che si documentino”.

“Il nostro obiettivo è quello di promuovere le vaccinazioni perché sono sicure. Vogliamo evitare che altri bambini muoiano per una malattia che invece può essere prevenuta. Il medico dev’essere il primo a garantire la prevenzione: non può fare campagna “contro”, è inaccettabile. È contro natura veder morire il proprio figlio, non dovrebbe esistere. Vorrei farlo capire a chi rifiuta le vaccinazioni”.

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