La mamma di Emanuele: “Perché nessuno ha chiamato i Carabinieri? Ve lo dico io …”

Arrivano nuove terrificanti indiscrezioni riguardo la morte di Emanuele Morgante, il ventenne ucciso due settimane fa fuori dal locale Mirò di Alatri, provincia di Frosinone. In un’intervista della madre alle Iene, ecco quale è stata la sua accusa:  “C’è stata fin dall’inizio una omissione di soccorso. Io sono convinta che lo stavano aspettando, era preparata questa cosa. Noi pensiamo che fosse una vendetta, punto. Perché nessuno ha fatto il 112?”. La donna ha spiegato che i Carabinieri ci avrebbero messo meno di 5 minuti ad arrivare al locale:

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“Sarebbero arrivati subito, ma nessuno ha chiamato. Hanno chiamato tanto tempo dopo. Un ragazzo, perché passando ha sentito le urla, un ragazzo di passaggio ha chiamato. Nessuno dei presenti del locale e di chiunque stava lì non ha chiamato. Là sopra a quel locale ci sono i palazzi con gli appartamenti, con le persone che sì sicuramente dormono, c’è chi non può sentire, ma un pestaggio del genere… ‘Aiuto’, Emanuele ha gridato aiuto”. Ne parla anche la sorella Melissa, che ha aggiunto un particolare molto importante:

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“Io non mi sono mai convinta che sia stata una disgrazia, una cosa sfuggita di mano. Come ci è finito sotto le mani di queste persone? Io credo che è stata una vendetta. Intorno a novembre-dicembre Emanuele mi ha raccontato che era ad Alatri e mi ha detto: ‘C’è una ragazza che mi guarda sempre però è fidanzata e io ci ho parlato, mentre ce ne andavamo il fidanzato la stava picchiando e io mi sono messo in mezzo, sono andato a fermarlo, poi sono arrivati i suoi amici e io me ne sono andato mentre lui gridava ‘Se torni ad Alatri sei morto’ …”.

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