Andrea Billi, membro dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Igag-Cnr), ha tentato di fare un po’ di chiarezza su quello che sta accadendo Centro Italia, per l’ennesima volta alla prese con l’emergenza neve e con le scosse sismiche che hanno ricominciato a colpire il nostro Paese:
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“Malgrado sia ancora presto per sapere con esattezza quale sia stata la faglia (o le faglie) che ha generato tali terremoti, è probabile che ancora una volta si sia trattato di un fenomeno di “contagio sismico” tra faglie adiacenti, anche detto effetto “domino” o “a cascata”, un fenomeno al quale assistiamo già da alcuni mesi in Centro Italia con gli eventi di agosto-ottobre 2016 ad Amatrice, Visso, Norcia e Castelsantangelo sul Nera”.
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“Dai primi rilievi strumentali sembra che gli epicentri ricadano nell’area dei comuni di Montereale e Capitignano (Aq), nei pressi del lago artificiale di Campotosto, a circa 10 km a sud-ovest di Amatrice. Quando una faglia genera un terremoto, la faglia stessa si libera dello stress al quale era sottoposta immediatamente prima del terremo e…
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trasferisce parte di tale stress ai segmenti di faglia adiacenti, che in un lasso di tempo imprevedibile (ore, giorni, mesi, anni) possono a loro volta generare terremoti e di nuovo “contagiare” le faglie adiacenti. Tali terremoti saranno sicuramente seguiti nelle prossime ore da uno sciame di repliche sismiche la cui intensità è difficilmente prevedibile”.