I genitori dei compagni di classe: “Ecco come Veronica trattava Loris…”

Il Gup ha depositato le motivazioni della sentenza che ha condannato a 30 anni di carcere Veronica Panarello. La sua richiesta (o meglio quella dei suoi legali) di tramutare la pena in domiciliari è stata ovviamente respinta e il Gup ha anche spiegato perché:
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“La condotta processuale della donna è stata deplorevole, reiteratamente menzognera, calunniosa, manipolatrice. Oltre alla evidenza della piena capacità di intendere e di volere dell’imputata dal momento del fatto, questo giudice ritiene di potere evidenziare la pravità d’animo con la quale la donna, senza alcuna pietà e senza un benché minimo pentimento, neanche dopo avere commesso il più innaturale dei crimini, ha occultato il cadavere del figlio”.
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Ulteriori testimonianze arrivano dai genitori dei compagni di classe di Loris: “Ultimamente mio figlio mi ha riferito che Loris gli ha confidato che non stava molto volentieri con la mamma e che non vedeva l’ora che tornasse il papà perché la mamma lo picchiava”.
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E ancora: “Raccontava ai compagnetti che litigava spesso con la mamma e che gli mancava il papà”. Ecco cosa dicono invece i vicini di casa: “Quasi quotidianamente la signora Panarello era solita proferire parole del tipo ‘testa di cazzo’ e ‘coglione’” indirizzate proprio al figlio Loris”.

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