Facebook sa essere spietato, i suoi paradigmi e le sue regole spesso incomprensibili per gli utenti. In questo caso anche insensibili e prive di buonsenso. Luca Borgoni è morto a luglio scalando il Cervino, aveva solo 22 anni. Sua madre Cristina…
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…dopo la tragedia ha deciso di aggiornare il profilo del ragazzo come se fosse ancora vivo, postando status in prima persona e ricevendo l’affetto di centinaia di “amici”. Ma sabato 13 la donna ha fatto l’amara scoperta. Facebook, infatti…
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…ha bloccato il profilo, trasformandolo in un secondo momento in una pagina “In memoria di Luca Borgoni”. Ma Cristina Giordana non ci sta: “Volevo scrivere un nuovo post e ho provato a entrare nel profilo, come sempre. Ma ho visto “In memoria di Luca”…Mi si è fermato il cuore. Ci sono rimasta così male. Io per tutti questi mesi ho evitato in ogni modo l’espressione “in memoria”. Luca è qui con me, molto di più che nella memoria”. La donna…
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…ha chiesto ai responsabili del social network una deroga, ma l’unica possibilità sarebbe quella di essere “contatto erede”, ma il giovane non ha attivato questa opzione prima di morire, quindi Cristina non può gestire il suo profilo direttamente. L’appello è stato lanciato, speriamo venga accolto.