Bambini intubati

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“La prima sera in reparto è stata la più dura. Non volevo che Giacomo vedesse i bambini intubati, non potevamo dirgli subito: ‘Ora fai la chemio, perdi i capelli, combatti le cellule’. La malattia non l’ha cambiato molto, ha solo perso i capelli. Ma sono stanca di chi mi dice ‘tanto è un maschio’. Mi strapperei i miei per darli a lui. Il percorso è lungo ma confidiamo di essere nell’80% che si salva”. E in una coppia che succede in situazioni simili? “I primi giorni ci guardavamo in silenzio, ma gli occhi parlano ed erano gli stessi pensieri”. Infine spazio a un aneddoto tanto tragico quanto sintomatico di un amore incondizionato: “Il momento più brutto è stato quando di notte, con la torcia in mano, andavo a raccogliergli i capelli sul cuscino per non farglieli trovare al mattino. Quei momenti erano una pugnalata. Metti al mondo un figlio e vuoi proteggerlo, ma non sai che puoi sentirti così tanto impotente”.

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