Il terremoto “bussa” nel Nord Italia, ecco cosa sta accadendo

L’Italia non smette di tremare. Al centro del tormento c’è sempre la zona centrale appenninica del Paese. Alle 9:14 è stato…

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registrato oggi un terremoto di magnitudo 3.6, con epicentro a 3 km da Vallarsa (Trento). Localizzato a una profondità di 11 km. I comuni che…

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hanno sentito la terra tremare sono in provincia di Vicenza: Posina (a 8 km), Valli del Pasubio (a 9 km), Recoaro Terme e Laghi (a 10 km).

“La toccavo e non si muoveva. Non posso descrivere cosa si prova…”

Una tragedia che arriva da Finalborgo, in provincia di Savona. Una mamma ha trovato nella culla la propria bambina senza vita. Fino a poco prima del risveglio la piccola sembrava non presentare alcun problema… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

[nextpage title=”L’autopsia”]
Per questo, sul corpo della neonata è stata disposta l’autopsia presso l’ospedale Gaslini di Genova. L’ipotesi primaria è quella di “sindrome della morte in culla”, che può colpire i bambini fino a un anno… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

[nextpage title=”La sindrome?”]
Questa terminologia si applica quando si devono escludere tutte le altre possibili cause di decesso.

Quello che questo 16enne ha dovuto sopportare a scuola è vomito! Sono scoppiato in lacrime quando ho letto la sua storia!

Jonathan Destin è un 16enne che vive con i genitori a Marquette-les-Lille, nel nord della Francia. Per sei anni è stato vittima di bullismo a scuola: i compagni di classe lo prendevano in giro per il cognome, per il peso e per i voti. “A 11 anni pesavo 70 chili, gli altri bambini a mensa mi dicevano: ‘Questo è il tuo destino, di essere un maiale grasso’ e continuavano a picchiarmi sotto il tavolo”, racconta Jonathan… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

[nextpage title=”La gang che gli rubava i soldi”]
Quando ha cercato di ribellarsi, è stato colpito duramente. Per tutte le medie ha subito le violenze e le estorsioni dei ragazzi più grandi senza fiatare: “Mia madre mi dava 5 € per comprare un panino a pranzo. Ma dovevo darli a loro. Mi avrebbero altrimenti preso alla sprovvista, dovunque mi trovassi”. Il 7 febbraio 2011, la banda di ragazzi che gli rubava i soldi lo ha poi condotto in una strada stretta, dove gli hanno puntato una pistola alla tempia e minacciato di uccidere i suoi genitori se non avesse portato con sé 100 euro il giorno dopo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

[nextpage title=”Il tentato suicidio”]
L’indomani, però, Jonathan ha deciso di farla finita: è andato in un parco, dove si è cosparso di alcol e si è dato fuoco. “Avevo così tanto sofferenza dentro, che mi sembrava l’unica soluzione. Ero così stufo della mia vita, volevo farla finita! Il dolore era insopportabile. Ho visto pezzi della mia pelle cadere, le fiamme erano più alte di me di 2 metri”. Il ragazzo si è quindi gettato nel canale più vicino: “Una signora e sua figlia mi hanno lanciato una fune, cui mi sono aggrappato fino a quando non sono arrivati i vigili del fuoco”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE

[nextpage title=”L’impegno verso gli altri”]
Jonathan rimane in come per circa tre mesi, con ustioni sul 72% del corpo. Poi viene sottoposto a 17 interventi, rimanendo in ospedale per cinque mesi. Nonostante i gravi danni riportati, Jonathan ha deciso di non mollare più. Rimpiange di non aver parlato mai dei soprusi ricevuti ai genitori, ma soprattutto ora vuole impegnarsi affinché nessun altro ragazzo debba subire la sua stessa sorte. Ha scritto quindi un libro e aperto una pagina Facebook, per poter essere contattato da chiunque abbia bisogno di supporto.

Prende il treno e scompare nel nulla: aiutiamo nelle ricerche e diffondiamo l’articolo

Si chiama Lorenzo Vendruscolo, ha 24 anni ed è uno studente di Udine. Il ragazzo è scomparso da Padova, dove frequenta l’università, senza lasciare tracce apparenti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

[nextpage title=”Sparito il 7″]

La famiglia è in apprensione, il giovane è sparito da martedì 7 febbraio. Il segnale del suo cellulare è stato rintracciato qualche ora dopo in Lombardia, vicino a Lecco… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

[nextpage title=”I dettagli”]

Un metro e 90 cm di altezza, capelli corti neri e ricci: questi i dettagli del suo identikit. La mattina del 7, un compagno di corso lo aveva visto alla stazione di Padova senza alcun bagaglio… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE

[nextpage title=”Alla stazione di Padova”]

Da lì potrebbe aver preso il treno che l’ha condotto nei pressi di Lecco: da quel momento però non si hanno più tracce di lui.

Michele, non trova più lavoro e si toglie la vita. La sua lettera di addio lascia senza fiato….

Michele, un giovane ragazzo friulano, uno dei tanti che soffriva per la mancanza di lavoro e di riconoscimenti, in questa società arida di opportunità nella quale molti giovani si ritrovano soli e abbandonati a se stessi. Nessuna via d’uscita, nessuna possibilità di identificare veramente un obiettivo, un futuro, un qualsiasi cosa che ti tenga legato a una vita che sembra non voler più concedere nulla. E il futuro diventa buio, diventa una sfida quotidiana che non ti vede mai vincente, e alla fine non riesci neanche più a permetterti un sorriso. Ecco cosa racconta la lettera di questo trentaduenne di Udine , costretto a vivere il profondo disagio di un paese che a causa della sua inefficienza annega nei problemi portandosi dietro…. CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Brava persona”]

innumerevoli e innocenti vite. “Ho cercato di essere una brava persona, ho commessi molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte. Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l’altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere… CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Sensibilità”]

messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione. Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c’è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito”. Una vita persa, una responsabilità che non si prenderà nessuno e che presto cadrà nel dimenticatoio insieme alle molte altre persone che hanno deciso di arrendersi di fronte a una situazione estremamente avversa. Una vergogna che dovrebbe essere scritta nella faccia di chi è preposto alla soluzione di questi problemi e che invece non toccherà nessuno. Una vita persa che poteva essere salvata.

Donna legata e imbavagliata sull’autostrada: l’accaduto è da incubo

Un vero e proprio incubo quello vissuto da una giovane donna che lavora nell’ufficio autostradale del casello dell’A4 di Sirmione (Brescia). I malviventi l’hanno colta di sorpresa, nel tardo pomeriggio, mentre era rimasta sola. I due, 30enni, entrambi a volto coperto senza l’uso delle armi, l’hanno minacciata intimandole di aprire la cassaforte che si trova alle sue spalle. La donna ha… CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Rapina”]
prontamente spiegato che l’accesso era a tempo proprio per evitare rapine, quindi non in grado di aprirla in quel preciso momento. I malviventi allora hanno deciso di farsi consegnare dalla dipendente della società autostrade tutto quello che di valore aveva addosso. Presi i 300 euro che la donna aveva in… CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Incubo”]
contanti, si sono preoccupati del fatto che potesse avvertire subito la polizia, così hanno deciso di legarla ad una sedia , imbavagliarla e rinchiuderla dentro uno sgabuzzino. Solo dopo un’ora è riuscita nell’intento di liberarsi. Avvertita del fatto, ora la Polizia Stradale sta analizzando le immagini delle telecamere a circuito chiuso per poter risalire agli autori della rapina.

Un asilo si stanca del comportamento dei genitori: ora il suo messaggio si sta diffondendo a macchia d’olio

Genitori e famiglie perfette non esistono da nessuna parte, dunque mamme e papà hanno anche bisogno di pause, persino dai loro figli. Il telefono è un modo semplice per “evadere” dalla…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Telefoni poco divertenti”]

…realtà quotidiana, visto che con in bambini che vedono i genitori preferire il cellulare a loro non si trova nulla di divertente. Un asilo di Houston, nello stato americano del Texas, ha visto ripetersi questa…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”La comparsa del cartello”]

…situazione più volte, con troppi genitori concentrati sullo smartphone piuttosto che sui piccoli. All’entrata della scuola, allora, è comparso un cartello per far capire loro il grave errore. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Parole infuocate”]

Una mamma lo ha condiviso su Facebook, ecco cosa dice: State andando a prendere vostro figlio! SMETTETELA DI GUARDARE IL TELEFONO!!! Vostro figlio è felice di vedervi! Voi siete felici di vedere il vostro bambino?? PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Accuse ai genitori”]

Abbiamo visto bambini che cercano di consegnare ai genitori i lavori fatti a scuola, ma quest’ultimi non fanno altro che parlare al telefono. Abbiamo sentito un bambino dire: “mamma, mamma, mamma…”, ma lei ha continuato a prestare più attenzione al telefono piuttosto che al figlio.
È spaventoso.
Smettetela di guardare il telefono!!”

Questo ragazzino pregava la madre perché smettesse, ma lei continuava. La verità mi ha fatto piangere.

Jonathan Pitre è un 15enne canadese molto speciale: i medici definiscono la sua condizione con il termine “bambino farfalla”. Le due parole sembrano poetiche, in realtà le sue condizioni sono…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Corpo pieno di piaghe”]

…davvero pesanti. In effetti, qualsiasi movimento che compie gli provoca dolore e ferite, tanto che il suo corpo è pieno di piaghe. Non riesce neanche a mangiare tranquillamente, visto che le irritazioni…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Rapporti con i genitori”]

…arrivano fino alla gola. Ha comunque diverse passioni, tra cui quella per l’hockey, ma gli sport non può ovviamente praticarli. In famiglia ha un legame profondo con madre e padre, tra l’altro…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Incontro con altri malati”]

…nel 2012 ha scoperto di non essere l’unico in queste condizioni e nel corso di un congresso ha avuto la possibilità di conoscere a parlare con altri bambini con la stessa sindrome. Queste nuove…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Raccolta fondi di successo”]

…consapevolezze hanno maturato Jonathan, tanto da farlo diventare un testimonial di raccolte fondi: finora è riuscito a raggiungere una cifra importante, ben 100mila dollari.

“Ci dicevano tutto ok, ora stiamo morendo”: la strage italiana di cui nessuno parla

“Cari genitori, è il 180° giorno che sono a Sarajevo”, scriveva Andrea Antonaci in una lettera del febbraio 1999. Era uno dei militari impegnati nella missione di pace nei Balcani, morto di tumore a 26 anni una volta rientrato a casa. A distanza di 16 anni, la giustizia ha riconosciuto il risarcimento alla famiglia… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

[nextpage title=”Le morti per uranio impoverito”]

la causa del decesso è da rintracciarsi nelle polveri di uranio impoverito, materiale radioattivo contenuto all’epoca nelle munizioni Nato. Proprio tra i soldati della caserma Tito Barak, dove stazionava Andrea, che si è riscontrata la più alta percentuale di malati e morti. Andrea denunciò all’epoca i decessi dei colleghi, tra cui Salvatore Vacca, ma il Governo adottò solamente a fine 1999 le dovute misure di sicurezza… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

[nextpage title=”Le sentenze favorevoli”]

A oggi sono 76 le sentenze favorevoli ottenute da Angelo Tartaglia, avvocato dell’Osservatorio militare, e contenute nel libro scritto dalla giornalista Mary Tagliazucchi insieme a un ex pilota militare (ora responsabile del centro studi del Comparto Difesa Osservatorio Militare)… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE

[nextpage title=”“Stesse tutele”]

“Spesso si pensa che i militari non siano lavoratori e che non abbiano diritto alle stesse tutele, una assurdità. I militari devono avere le medesime tutele di ogni lavoratore”, è invece il commento dell’ex magistrato Raffaele Guariniello.

INGV: ”TERREMOTO, L’ITALIA SI STA SEPARANDO”

Parole decisamente importanti e per molti versi inquietanti, quelle pronunciate dal sismologo Carlo Meletti ai microfoni del Messaggero: “L’Italia si sta separando. Una parte dell’Appennino si muove verso l’Adriatico, mentre l’altra resta indietro”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Non possiamo sapere…”]

Meletti è responsabile del Centro di pericolosità sismica dell’INGV: “L’alta pericolosità sismica della zona appenninica non è certo un mistero, ma non possiamo sapere se si siano riattivate altre faglie”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Ispirarsi a Giappone e California”]

Secondo Meletti, la pericolosità dei movimenti tellurici dovrebbe spingere l’Italia a ispirarsi “ai modelli giapponese e californiano per salvare quante più vite possibile”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Sensori e algoritmi”]

Ecco alcune soluzioni che secondo lo scienziato andrebbero adottate: “Ci vogliono numerosissimi sensori distribuiti per tutto il Paese e algoritmi precisi per interpretare questi segnali e inviare messaggi d’allerta”.