Sfregiata con l’acido da uno sconosciuto, dopo 4 mesi “ritrova” il suo volto: è incredibile

Una splendida modella ventunenne sfregiata con l’acido. Resham Khan si trovava assieme alla cugina intenta a raggiungere un gruppo di amici per festeggiare il suo ventunesimo compleanno. Proprio mentre era in strada seduta nella macchina, uno sconosciuto si è avvicinato al veicolo…

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Acido”]

gettandogli dell’acido in faccia. Dimessa dall’ospedale, questa giovane ragazza sta dando una lezione di vita al mondo,la disgrazia infatti non ha fermato la sua vita anzi dallo spiacevole evento ha tratto un’opportunità. Resham da…

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Passione”]

sempre appassionata di make up, ha sfruttato questa sua grande passione, aprendo un blog per pubblicizzare il suo talento. Nel primo post ha spiegato cosa le fosse successo e poi, nel corso di questi quattro mesi, ha pubblicato foto che mostravano in che modo l’applicazione del make up poteva…

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Danni”]

celare i gravi danni causategli dall’acido. Oggi il  grande talento di Reshem è riuscito a donargli un volto nuovo, come se niente fosse successo. Moltissimi sono stati i messaggi di supporto e sostegno “Sei così bella, così coraggiosa, così compassionevole, nonostante tutto quello che hai passato, sono orgoglioso di guardarti”. Le scrive uno dei suoi follower.

Ecco il segreto di Fabrizio Frizzi: Si chiama Stella e la sua storia fa commuovere il web

Ha avuto un malore ma non è in pericolo di vita. Fabrizio Frizzi tiene tutti i suoi fan col fiato sospeso, ma le notizie non vengono fatte trapelare molto facilmente. Per ora si può solo raccontare di un segreto del conduttore, ovvero PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Stella”]

che Frizzi ama passare ogni momento libero con la figlioletta Stella, 4 anni, con la quale il presentatore de L’Eredità va sempre al parco. La nascita di Stella è stata definita un miracolo da Frizzi. “Il suo arrivo è stato un miracolo, anche perché la gravidanza non è PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Un dono di Dio”]

stata facilissima. Arriva questo dono di Dio e quando rischi di perderlo ti spaventi, fai tutto quello che è necessario per evitare di perdere la creatura. Quando è nata mi sono commosso”.

Terribile incidente di caccia pochi istanti fa. Purtroppo è morto

Una normale battuta di caccia domenicale si è trasformata in tragedia e ha riaperto il dibattito su questa attività che divide l’opinione pubblica tra chi la sostiene e la tutela e chi la vorrebbe bandire per sempre. Il fatto è avvenuto PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Asti”]

ad Asti, dove Mariano Spataro, 62 anni, è stato raggiunto da un colpo di fucile risultato fatale. L’uomo era uscito a caccia di lepri e si stava addentrando nella boscaglia, ma è stato scambiato PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Altri incidenti”]

per un cinghiale da un altro gruppo di cacciatori, che erano stati allertati dai cani della presenza di possibili prede. Quello di Asti non è stato l’unico episodio negli ultimi giorni, perché a Bardineto, in provincia di Savona, il 25enne Luigi Maule ha ucciso un 59enne che cercava funghi. In provincia di Avellino, invece PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”Ferito”]

un cacciatore di 68 anni ha ferito un uomo di 58 scambiandolo per un animale selvatico, per fortuna l’epilogo non è stato tragico come nei due casi precedenti.

L’appello disperato solo pochi minuti fa: Aiutatemi a salvarla!!

Rischia di morire perché non riesce a trovare un donatore di midollo osseo compatibile. La piccola Elisa malata di Leucemia sta affrontando una terribile corsa contro il tempo, le restano infatti cinquanta giorni di…

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Situazione “]

vita da quando ha iniziato l’ultimo ciclo di chemioterapia sperimentale. La situazione è molto dura ma il papà Fabio non si arrende, decidendo di cercare aiuto nella rete tramite ‘Salviamo Elisa’: una pagina Facebook sulla quale ha….

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Appello”]

diffuso il suo appello. Centinaia le persone che si sono mobilitate,  tra cui anche molti volti noti per garantire massima visibilità e chiedere attenzione mediatica: “Con l’aiuto di tutti ce la possiamo ancora fare. Il nostro messaggio deve raggiungere gli…

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Donatori”]

angoli remoti dell’universo. Ognuno può darci una mano: condivida la pagina e, se ne ha le caratteristiche, si iscriva ai donatori. I miracoli a volte avvengono”.

La disperazione della povere Nonna Rosa: “Aiutatemi, hanno portato via il mio Ninin”

Nonna Rosa ha 87 anni e vive a Sesto San Giovanni, nella periferia di Milano. Come raccontato dal portale LaMartesana.it, l’anziana signora si è vista rapire il suo piccolo Ninin, il coniglio amorevole che le faceva compagnia ormai da quattro anni. È lei stessa a rivelare l’incubo vissuto… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”“Sono venuti con…””]

“Sono venuti con gabbie e reti. Sembrava dovessero prendere un leone. Mi hanno minacciato di chiamare i vigli, io gli ho detto di chiamarli pure. Il coniglio viveva con me da quattro anni. Loro dicevano di essere di un’associazione di animalisti. Non hanno detto il nome. Io ero in casa da sola e se ne sono approfittati… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”“Ho avuto paura””]

Mio figlio era al lavoro e la badante c’è solo per qualche ora al giorno. Ho avuto paura e alla fine gli ho lasciato portare via il mio Ninin. Mi hanno detto che deve vivere in comunità e non da solo, che sbagliavo a dargli da mangiare, ma io sono cresciuta in Toscana e mio padre allevava conigli. Poi hanno detto che non era vaccinato, mi sono offerta di pagare la vaccinazione. Ma nulla. Si sono portati via il mio Ninin”.

Caso Yara, parla l’avvocato di Bossetti: I giudici mentono su di lui

E’ stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio e con l’udita delle motivazioni della sentenza, Massimo Bossetti è ormai visto da tutti come un vero e proprio mostro. PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Pulsioni sessuali”]

Il muratore di Mapello emerge, secondo i giudici della Corte d’assise d’appello di Brescia, come una persona con la fissa per le adolescenti, pieno di malsane pulsioni sessuali e incapace di prendersi la responsabilità di quanto commesso. PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Il legale “]

Ma ai microfoni di Radio Campus, il legale di Bossetti ha espresso tutto il suo disappunto per le motivazioni date dai giudici per la conferma dell’ergastolo. “Io sono sbalordito da queste motivazioni per tantissime ragioni. Come può difendersi questo uomo se non può avere una perizia? Bossetti deve prendere per buono quello che è stato fatto in sua assenza. Sembra si stia parlando di un Vangelo, del quale non si può neanche dubitare che ci sia un errore”. PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”Contro i giudici”]

“Siccome non c’è più materiale, secondo la Corte, (non è vero perché il professor Casari dice, sotto giuramento, di conservare ulteriori campioni, quindi non è vero) si possono fare solo esami cartacei. I Ris sono stati bravissimi secondo la Corte. Noi abbiamo evidenziato tanti problemi come i kit scaduti. I risultati forniti dai Ris sono stati completamente contestati da noi. Sono stati trovati 261 errori in quel lavoro. Sembra che il Giudice di Brescia fosse dotato di poteri sovrannaturali. Una sorta di Dio in Terra”. Quindi sottolinea: “L’onere della prova è a carico dell’accusa. Non si possono assumere elementi accusatori da dimenticanze dell’imputato che non ha l’obbligo di rispondere. Siccome Bossetti non ricorda allora è stato lui”.

Luisa ha un desiderio, conoscere la MADRE NATURALE! Aiutiamola a realizzarlo

Due grandi occhi azzurri, un bellissimo sorriso e capelli biondi: Luisa Velluti è una bella ragazza di 29 anni che vive a Belluno, la sua è una vita felice ma c’è qualcosa che manca. Un desiderio che vorrebbe realizzare al più presto. PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Adottata”]

La giovane, infatti, è stata adottata da mamma Lory e papà Secondo, fin da piccola sa che sua mamma l’ha lasciata all’ospedale di Montebelluna dopo il parto. Nonostante, come lei stessa ammette, i genitori adottivi non le hanno mai fatto mancare nulla PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Appello pubblico”]

la Velluti nutre il desiderio di conoscere la madre biologica. “Se non vuole che si sappia perché ha un’altra famiglia, non importa, ci possiamo incontrare clandestinamente” ha affermato in tv su Rai 3 a Chi l’Ha Visto. Luisa aspetta con ansia un cenno dalla persona che il 6 marzo 1988 l’ha data alla luce, decidendo di non volersene occupare.

Mamma in overdose da eroina in auto col figlio piccolo: “Vi spiego perché non c’era nulla di male…”

La foto che la polizia aveva scattato a Erika Hurt risale a un anno fa. In quello scatto, questa madre di 24 anni appariva svenuta nella sua macchina e con la siringa in mano, dopo un’overdose da eroina. Nel seggiolino, sul sedile posteriore, il suo bambino di appena un anno che piangeva… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La foto un anno dopo”]

Un anno dopo, questa foto è stata ripostata su Facebook proprio dalla stessa Erika per simboleggiare quanto quell’episodio l’ha poi portata a cambiare vita: “Come sapete, ero in overdose in un parcheggio. Sì, con il mio adorabile bambino nella macchina con me. Ma quello che forse non sapete è che il tutto è accaduto come oggi, un anno fa. Ho deciso di ripostare l’immagine semplicemente perché mostra ciò che la dipendenza da eroina realmente è. E anche perché non voglio dimenticare dove mi ha condotto la strada della dipendenza… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”“Oggi sono…””]

Non lo sapevo quel giorno, ma la mia vita stava per cambiare, drasticamente. Oggi sono in grado di focalizzarmi sul buono di questa immagine. Oggi sono la madre di mio figlio, di nuovo. Oggi sono grata per questa prova tangibile in grado di mostrare dove la dipendenza è capace di portarti. Oggi posso dire che è un anno che sono pulita! I giovani fanno degli errori. Non c’è nulla di male, le persone sbagliano ma poi devono riconoscerlo e tornare più forti di prima. Ecco tutto ciò che questa storia ci insegna”.

Le intercettazioni tra Bossetti e la moglie dal carcere: Ridevano insieme ed ecco cosa dicevano

E’ stato condannato all’ergastolo per aver rapito, aggredito e ucciso – lasciandola agonizzante in un campo, la giovanissima Yara Gambirasio. Maurizio Bossetti, muratore della provincia di Brescia, in carcere se la rideva con la moglie. Riguardo a PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Intercettazioni”]

quanto emerge dalle intercettazioni, riportate nella motivazione della sentenza emessa dai giudici, si scopre che Bossetti con la moglie Marita Comi parlavano delle ospitate di lei in tv nei vari programmi di approfondimento sul crimine commesso dal muratore. I due non si preoccupano delle conseguenze di quella situazione, ma PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Matrix”]

di ottenere il più possibile dall’esposizione mediatica. Ci sono ben 25mila euro in palio per andare a Matrix, si legge nelle intercettazioni. Insomma, secondo i giudici, Bossetti non sembra affatto preoccupato per le accuse, ma tenta di volgere a proprio vantaggio tutto il clamore mediatico. L’atteggiamento psicologico di Bossetti non è certo PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”Sfruttare il clamore”]

quello di colui che è disperato e che proclama la sua innocenza () ma quello di chi cerca di gestire a suo vantaggio il clamore mediatico sorto dalla vicenda”.

La tragedia poco fa: Addio Paolo! La notizia sconvolge il web

Tragico incidente in Sicilia, sulla strada statale 189 che conduce da Agrigento a Palermo. L’impatto è avvenuto nel tratto tra Comitini e Aragona: una Seat Leon RS si è schiantata contro un tir trasportante bitume. A lasciarci la vita è stato Paolo Scelfo, un signore di 76 anni di Milena (Caltanissetta)… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La vittima”]

Il passeggero a bordo, un suo concittadino di 58 anni, è rimasto ferito ed è stato trasferito al Pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Secondo quanto ricostruito, il tir stava procedendo nel senso di marcia in direzione di Palermo, mentre la vittima percorreva la strada verso Agrigento… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La dinamica”]

A causare l’impatto, secondo i carabinieri, un’inversione di carreggiata improvvisa: l’esatta dinamica dell’incidente è però ancora da accertare e con essa le responsabilità di quanto accaduto. Il tratto di strada è stato poi chiuso in entrambi i sensi di marcia.