Decifrato a Padova quello che è stato definito “codice criminale” di rom e sinti. Come riporta il Fatto Quotidiano, lo “speciale” dizionario è stato redatto grazie al coordinamento del sostituto procuratore Benedetto Roberti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE
[nextpage title=”Il motivo del codice”]
Come spiega il nome stesso, il codice serve alle organizzazione criminali per comunicare senza farci capire da potenziali vittime di reati e dalle forze dell’ordine… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE
[nextpage title=”Durante le intercettazioni…”]
Durante le intercettazioni, gli inquirenti si trovano infatti spesso in difficoltà nell’interpretare parole e termini di provenienza oscura. Il Gazzettino riporta allora qualche esempio: “caramaschera” significa pistola… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE
[nextpage title=”Gli esempi”]
“bicu” sta per proiettile, “zorli” è la cassaforte di un bancomat. Il “norto” è invece il nascondiglio per sfuggire alle perquisizioni e così via. Per quanto riguarda carabinieri e poliziotti, il termine è unico: “bedi”.