“Ci dicevano tutto ok, ora stiamo morendo”: la strage italiana di cui nessuno parla

“Cari genitori, è il 180° giorno che sono a Sarajevo”, scriveva Andrea Antonaci in una lettera del febbraio 1999. Era uno dei militari impegnati nella missione di pace nei Balcani, morto di tumore a 26 anni una volta rientrato a casa. A distanza di 16 anni, la giustizia ha riconosciuto il risarcimento alla famiglia… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

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[nextpage title=”Le morti per uranio impoverito”]

la causa del decesso è da rintracciarsi nelle polveri di uranio impoverito, materiale radioattivo contenuto all’epoca nelle munizioni Nato. Proprio tra i soldati della caserma Tito Barak, dove stazionava Andrea, che si è riscontrata la più alta percentuale di malati e morti. Andrea denunciò all’epoca i decessi dei colleghi, tra cui Salvatore Vacca, ma il Governo adottò solamente a fine 1999 le dovute misure di sicurezza… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

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[nextpage title=”Le sentenze favorevoli”]

A oggi sono 76 le sentenze favorevoli ottenute da Angelo Tartaglia, avvocato dell’Osservatorio militare, e contenute nel libro scritto dalla giornalista Mary Tagliazucchi insieme a un ex pilota militare (ora responsabile del centro studi del Comparto Difesa Osservatorio Militare)… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE

[nextpage title=”“Stesse tutele”]

“Spesso si pensa che i militari non siano lavoratori e che non abbiano diritto alle stesse tutele, una assurdità. I militari devono avere le medesime tutele di ogni lavoratore”, è invece il commento dell’ex magistrato Raffaele Guariniello.

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