E’ ancora un mistero la dinamica della morte tragica di Kenneka Jenkins, diciannovenne americana trovata senza vita l’8 settembre scorso all’interno di una cella freezer in un albergo di Rosemont nella periferia di Chicago, negli Stati Uniti. PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Crowne Plaza”]
Non ci sono arresti, ma nemmeno nomi iscritti nel registro degli indagati dopo quasi un mese di indagini sull’accaduto. Nelle ultime ore le tv locali hanno trasmesso il video della sorveglianza del Crowne Plaza, l’albergo dove è stato rinvenuto il cadavere della giovane che nelle immagini a circuito chiuso si vede barcollare in giro per la struttura, tra i corridoi e la cucina. La ragazza, secondo gli investigatori, è uscita dall’ascensore PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Gli amici l’hanno persa di vista”]
intorno alle 3.20 del mattino, si è introdotta in alcune stanze dell’albergo e poi è svanita dai radar. Era insieme ad altri amici a una festa, ma dall’1 di notte questi non l’hanno più vista. La domenica mattina è stato ritrovato il corpo nella cella frigorifera dove, secondo la Polizia di Chicago, si è introdotta da sola senza l’aiuto di nessuno. PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”I genitori chiedono risposte”]
“A breve saranno rilasciate altre 36 ore di video girati all’interno dell’albergo”, riferiscono intanto fonti della Polizia al Chicago Tribune. E i responsabili del Crowne Plaza Hotel hanno annunciato che si faranno carico delle spese per i funerali della ragazza, e consentiranno ai suoi congiunti di visionare tutte le riprese delle 40 diverse telecamere di sorveglianza installate nell’hotel. “Faremo una nostra indagine e probabilmente una seconda autopsia”, dicono i genitori. La madre di Kenneka, Teresa Martin, in particolare, non intende rassegnarsi: “È come se avessero contribuito alla morte della mia bambina”, afferma. “Ci devono dare una risposta”, ha dichiarato il legale della famiglia Jenkins, Larry Rogers.