Ecco chi alimenta l’immigrazione pagando i trafficanti. La scoperta è clamorosa! GUARDATE…

Purtroppo, in Italia il problema degli immigrati si fa sempre più grande e rischia di diventare enorme e irrisolvibile. Ma cosa c’è dietro il traffico dei migranti? Chi muove la fila di tutto? CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco quanto svela un megazine austiaco”]

Secondo il magazine austriaco InfoDirektn, sarebbero gli Usa a finanziare il traffico di migranti africani dalla Libia verso il nostro paese. A rivelarlo sarebbero stati i sevizi d’intelligence militari di Viennna. Secondo quanto riportato da tali fonti, gli Usa pagherebbero i trafficanti. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le pesati rivelazioni”]

In un articolo successivo il magazine rivela che anche in Austria c’è il Business dei profughi. Una azienda per i richiedenti asilo ha ottenuto dallo stato 21 milioni per assistenza primaria. L’azienda a scopo di lucro risiede in Svizzera.CONTINUA A LEGGERE

Neonato accoltellato 14 volte e sepolto vivo dalla madre: “E’ ancora vivo” – FOTO

Ormai alle cronache è noto come “il bimbo che non voleva morire”. La sua storia è alquanto incredibile. Pare, infatti, che i medici lo hanno trovato sepolto vivo nella provincia di Khon Kaen, in Thailandia. Il nome del piccolo angelo, è Aidin: il piccolo è sopravvissuto nonostante avesse scarsissime speranze di sopravvivenza per via delle ferite profonde che aveva sul tutto il corpicino. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La terribile sorte del piccolo”]

Aveva solo pochi giorni quando la mamma, una donna di 42 anni, ha deciso di liberarsi di lui in un modo disumano: ha tentato di ucciderlo accoltellandolo per 14 volte. Non soddisfatta, ha scavato una fossa profonda 20 centimetri e lo ha lasciato lì dentro esangue, a faccia in giù in modo che smettesse subito di respirare. Aidin però non voleva morire e ha lottato con le unghie e con i denti per sopravvivere. Il bimbo non ha mai smetto di piangere e urlare: a percepire quelle grida soffocate fu Kachit Krongyu, un pastore di 53 anni che ha fermato il suo gregge e si è messo alla ricerca del piccolo. Ecco le parole dell’uomo: CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole dell’uomo che l’ha ritrovato”]

“In un primo momento ho pensato che qualcuno avesse sepolto un animale vivo. Poi ho visto un piedino che sbucava dalla terra sotto un eucalipto. Ho mantenuto il sangue freddo e ho iniziato a scavare”.
Nonostante tutti pensavano che non ce l’avrebbe fatta, Aidin è sopravvissuto e, dopo un periodo all’orfanotrofio Kaen Thong, ora si appresta ad entrare in una nuova famiglia svedese. Ecco le parole della responsabile dell’orfanotrofio: “Siamo così felici per lui. Andrà a vivere con una famiglia che gli darà tutto l’amore che merita. È sopravvissuto a una esperienza traumatica, ma lui ha carattere e avrà una vita felice”. CONTINUA A LEGGERE

Incubo al semaforo: con machete e vestiti da clown si avvicinano alle auto. Famiglie terrorizzate

Le loro vittime hanno vissuto un vero e proprio incubo quando se li sono trovati davanti. Secondo quando rivelato dalla Polizia, dei clown armati di machete sono saltati sul cofano dell’auto di una mamma, Alice Slattery, e terrorizzato le sue due figlie, appena fuori dal parcheggio di un centro commerciale di Manchester, mentre questa era ferma al semaforo. Ecco come hanno fatto. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco la scena che si sono ritrovati a vivere”]

In pratica, due pagliacci sono spuntati da dietro un cespuglio e secondo il racconto della madre, le sue bambine, Lily e Miele, di quattro e tre anni, hanno iniziato a urlare spaventate. Purtroppo non è la prima volta che succede una cosa del genere: soltanto nell’ultima settimana, in Gran Bretagna, se ne sono registrati più di venti. A notare i due clown, anche un passante, Kurtis Mulvaney, che è riuscito a scattare una foto mentre passava affianco ai due uomini travestiti. Ecco le parole della donna: CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Un incubo ad occhi aperti…”]

“E’ stato come un qualcosa di un film dell’orrore”. La mamma 28enne Alice Slattery è ancora molto sconvolta:“Mi sono girata verso le mie figlie per vedere se era tutto ok e Lily ha iniziato a urlare. Mi sono voltata e c’era un clown sdraiato sul cofano. I suoi piedi erano vicino alla ruota di lato del conducente e si era appoggiato su un gomito, come se fosse in posa, come se stesse in mostra. Ma lui non aveva la maschera di un clown normale – era piuttosto uno spaventoso. Ero scioccata. Non sapevo se ridere o urlare così mi sono messa a suonare il clacson e per fortuna è scattato il verde, così ho iniziato a guidare e lui è saltato giù”. La giovane mamma ha poi tranquillizzato le figlie raccontando che si trattava solo di uno scherzo in vista di Halloween, anche se ha ammesso che “è stato strano e surreale, a essere onesti”. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le conseguenze di questi gesti stupidi”]

Tutto questo potrebbe creare alle persone traumi difficili da superare e inoltre potrebbe causare danni agli stessi clown. Ecco come commenta la donna: “Dovrebbero pensare alle conseguenze, come qualcuno che potrebbe stare davvero male. Qualcuno potrebbe semplicemente avere paura e avere una reazione istintiva contro di loro”. La tendenza di vestirsi da clown e spaventare le persone arriva dagli Usa: qualche giorno prima, un uomo mascherato che portava un coltello ha lasciato un gruppo di bambini di età compresa tra 11 e 12 “sconvolti e angosciati”.
Si sono seguite anche altri casi, è ora di finirla. Non credete? CONTINUA A LEGGERE

Questi genitori hanno festeggiato la nascita del loro figlio malato terminale ogni giorno. Ho pianto quando ho visto cosa hanno fatto il 99esimo giorno.

La storia di questa coppia, formata da Matt e Ginny Mooney dell’Arkansas (Stati Uniti), è davvero molto commovente. I due, non vedevano l’ora di “incontrare” il loro primo figlio. Al sesto mese di gravidanza per Ginny, i medici danno ai futuri genitori una notizia tremenda: il bambino non sopravvivrà. A quanto pare il piccolo, infatti, soffre di una malattia terribile: la sindrome di Edwards, anche conosciuta con il nome di trisomia 18. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La malattia del bimbo”]

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È una malattia genetica che causa la morte di molti bambini mentre sono ancora nel grembo materno o nei primi giorni di vita. Il piccolo però riesce a venire al mondo. I suoi genitori lo chiamano Eliot Hartman Mooney. A quanto pare le sue condizioni di salute sono compromesse: i suoi polmoni non sono sviluppati a sufficienza e ha un buco nel cuore. Poiché la sua vita è un miracolo ed ogni giorno è un regalo averlo ancora tra le braccia, i suoi genitori ogni giorno, alle 16:59, i suoi genitori festeggiano una specie di compleanno. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La vita del piccolo Eliot”]

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Gli servono cure speciali praticamente per tutto il giorno: i suoi polmoni hanno bisogno di ossigeno e viene alimentato attraverso un tubo. Matt e Ginny si sentono fortunati per ogni momento col loro bimbo. I progressi sono lenti ma ci sono. Il bimbo, dopo tre mesi, non dipende più da ossigeno e tubi. I genitori lo portano in ospedale per mostrare a medici e infermieri i suoi progressi eccezionali. Sono tutti senza parole, in pochi avrebbero scommesso che sarebbe sopravvissuto al parto. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il tragico destino”]

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Purtroppo, al 99esimo giorno di vita, Eliot perde la vita. I genitori hanno liberato in cielo 99 palloncini durante il suo funerale, uno per ogni giorno che il figlio ha trascorso con loro. “È stato bello guardarli volare via, velocemente, proprio come te”, dice il padre nel video dedicato al figlio. CLICCA SUL PUNTO 5 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole del suo papà”]

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“Oggi noi festeggiamo. Anche se ci manchi più di quanto potessimo immaginare, ci separa da te solo il tempo che ci è rimasto su questa terra. Ci vediamo presto, figliolo. Mamma e papà”. Ecco un video che vi spiegherà la loro storia: CLICCA SUL PUNTO 6 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il video”]

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Fonte: Perdavvero

Anziana umiliata e schiaffeggiata. Sapere chi è “lui” fa venire i brividi…

Purtroppo, nonostante si cerchi sempre di denunciare questi fenomeni deplorevoli, continuano a verificarsi episodi come questo che stiamo per raccontarvi. Come è chiaro dalle immagini, un’anziana signora è stata brutalmente presa a schiaffi, da un uomo che lei conosce bene. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La reazione dell’anziana”]

Mentre grida terrorizzata, viene selvaggiamente schiaffeggiata da un uomo crudele che in realtà è il marito di sua figlia. I commenti sui social di disprezzo nei confronti dell’uomo non sono mancanti. L’uomo, come si vede, minaccia la fragile donna mentre se ne sta seduta sul pavimento di fianco al suo letto. A quanto pare, la cattiveria dell’uomo nei confronti della donna è stata generata da una presunta e assurda “colpa” della donna, quella di essersi alzata e allontanata dal suo giaciglio. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le suppliche della donna…”]

L’anziana cerca in tutti i modi di proteggersi il volto con le mani e implorare che sia lasciata in pace. Lui, però, rimane insensibile e continua nella sua violenza ingiustificata. Solo alla fine la donna riesce a divincolarsi. L’inquietante filmato è stato postato su Facebook da una donna malese, Yee Fah Lee. Al momento l’uomo non è stato ancora trovato ma la polizia è sulle sue tracce e presto lo arresterà. CONTINUA A LEGGERE

Questa madre fotografa di nascosto cosa fa questo bambino con suo figlio di appena un anno

Il bambino che vedete in foto ha una storia molto particolare. Questo angioletto vive insieme ai suoi genitori a West Palm Beach. Quando i suoi genitori sapere di essere in attesa di lui, erano veramente molto felici. Pochi mesi dopo la sua nascita, però, la madre comincia a preoccuparsi: Kaden, non si sviluppa come i suoi coetanei. Poi scoprono la sconvolgente verità. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

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[nextpage title=”La malattia del bambino”]

mam5Kaden soffre di atrofia muscolare spinale, di tipo 2. Purtroppo non sarà mai in grado di camminare da solo e già ora riesce a sedersi con grande difficoltà in una posizione verticale. Non sarà mai indipendente. Non invecchierà. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La battaglia di Kaden”]
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Kaden non si arrende, cerca di imparare a fare tutto quello che le sue possibilità fisiche gli consentono. Ha imparato a sedersi, a sollevare le braccia, e può finalmente utilizzare una sedia a rotelle manuale. Katie è molto orgogliosa del suo piccolo combattente. Spesso lo accompagna all’acquario o al museo della scienza. Un giorno, Kaden sta giocando come può presso un dispositivo con palle colorate che transitano per vari percorsi. Katie rimane a una certa distanza e lascia il bimbo libero di scoprire da solo quel gioco. A un certo punto arriva un bambino un poco più grande di Kaden e fa qualcosa che commuove profondamente Katie, al punto da farle scattare una foto sul suo profilo Facebook e scrive: CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il messaggio al bambino incontrato nel museo”]
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“Al bambino incontrato al museo della scienza: non so chi sei, ma ti ringrazio per essere stato così straordinario. Hai lasciato che mio figlio giocasse e prendesse contatto con te. Lo hai aiutato a raccogliere la pallina da terra quando hai visto che non ci riusciva da solo. Non hai chiesto cosa ci fosse in lui di sbagliato, né perché non poteva farlo da sè, tu hai solo visto. Kaden è molto simile a te, è molto curioso e straordinariamente intelligente. Vuole sapere come funziona tutto. Grazie per averlo aiutato a spingere la leva quando ti sei accorto che era troppo debole per farlo da solo. Probabilmente non leggerai mai questo post ma sappi che, semplicemente con l’essere stato te stesso, hai fatto di questo mondo un posto migliore. Vorrei dire ai suoi genitori che figlio incredibilmente empatico hanno, tratta tutti alla stessa maniera”, dice Katie. CONTINUA A LEGGERE

Fidanzata gelosa aggredisce il fidanzato. Gli strappa i testicoli a morsi

Siamo abituati a sentire storie di donne vittime di violenza domestica, ma in questo caso lo scenario si è completamente capovolto. A quanto pare, la gelosia può avere dei risvolti davvero inquietati. Può capitare in un raptus, mentre si litiga col fidanzato, di fare gesti estremi come lanciargli qualcosa addosso, urlargli parolacce, strappare foto, rompere oggetti, ma sicuramente non sarete mai arrivati a fare quello che ha fatto questa donna. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Chi è la donna che ha osato fare questo al suo fidanzato?”]

Lei si chiama Jersey City, ed è una donna di 40 anni che ha strappato a morsi lo scroto al fidanzato di 46anni, mentre il poveretto dormiva. È stato proprio il forte dolore a farlo svegliare. I due avevano litigato vivacemente poco prima e lui stava cercando di recuperare le forze dormicchiando. Ma a lei proprio non andava giù il suo comportamento, così ha deciso che era il caso di evirarlo. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco cosa ha dovuto subire l’uomo evirato”]

Ora lui è sottoposto a cure di ricostruzione ma pare se la possa cavare, la donna invece, Linda Mendez, è accusata di aggressione aggravata e violenza domestica sebbene il fidanzato abbia dichiarato di non voler sporgere denuncia, per un motivo che non ci è dato ancora sapere. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Come si sono svolti i fatti…?”]

Ecco come ha ricostruito l’accaduto la Polizia: la coppia sembra essere andata a dormire, senza aver risolto i problemi che avevano creato il litigio, e la donna mentre lui riposava ha deciso di strappargli lo scroto con i denti. lo stato di incoscienza le avrebbe reso le cose più facili. CONTINUA A LEGGERE

Non c’è pace per i morti. Tombe svuotate e rivendute. I parenti distrutti: “ Un incubo…”

È davvero inquietate quello che è emerso da una vasta operazione della Guardia di Finanza di Napoli che ha portato al sequestro di diverse cappelle gentilizie all’interno del cimitero di Poggioreale. Praticamente, dal giorno del sequestro, quelle cappelle sono chiuse e i parenti non possono andare nemmeno a portare un fiore ai loro cari. Il motivo? CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco cosa è successo”]

A quanto pare, alcuni imprenditori di pompe funebri avrebbero svuotato e rivenduto in modo abusivo i loculi. Al momento sono coinvolte 17 persone nell’inchiesta. Un danno patrimoniale per il Comune, stimato in 3 milioni e 200 mila euro. E’ chiaro che il regolamento dei servizi cimiteriali vieta infatti la compravendita tra privati di cappelle funebri, ma in questo cimitero questa pratica andava avanti da anni. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Quando sono partite le indagini”]

È stata una cittadina francese, nel 2012, a notare che qualcosa non andava in questo cimitero. La donna si era recata nel camposanto e aveva notato che non vi erano più i più loculi dei suoi cari. I parenti dei defunti che si trovano con le cappelle sequestrate non possono salutare i propri cari e sperano che al più presto la situazione trovi una soluzione. CONTINUA A LEGGERE

Carmen sorride in una serata di felicità. Quello che accade dopo riesce a spiegarlo solo Dio…

Oggi vi racconteremo la storia di questa ragazza sorridente in foto. Lei si chiamava Carmen Greenway, ed era una donna di 41enne madre di due figli. Come fanno in tanti, anche lei era solita scattarsi selfie e in questo era particolarmente felice perché stava passeggiando in bicicletta a Londra con alcune amiche. Purtroppo però quello è stato il suo ultimo selfie. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco cosa è successo…”]

Pochi istanti dopo quella foto Carmen è rimasta vittima di una tragedia incredibile. La donna, una ciclista esperta, stava tornando dal pub dove aveva festeggiato il compleanno della mamma. Aveva bevuto ma non tanto da non essere lucida mentre pedalava. Carmen purtroppo è caduta e la polizia ancora non ha chiarito come, se ha perso l’equilibrio da sola o qualcuno le ha fatto perdere l’equilibrio. Ha sbattuto violentemente la testa a terra e anche se è stato subito soccorsa e ricoverata nell’ospedale di Paddington, nel centro di Londra, è morta dopo sei giorni di agonia. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La tragica fatalità”]

Il cranio era molto danneggiato e in ospedale non hanno potuto evitare la morte avvenuta per arresto cardiaco. La famiglia disperata ha lanciato un appello affinché venga varata una legge che obblighi tutti i ciclisti a indossare il casco sulle strade. Ecco le parole del marito. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole del marito”]

Il marito Rufus Greenway, 47 anni, ha rivelato: “La perdita più grande è per i miei bambini che hanno perso la madre, mentre io ho perso l’amore della mia vita, la persona con cui pensavo di vivere almeno per 60 anni. Vivevamo una vita avventurosa e piena di progetti. Se avesse avuto il casco sarebbe ancora viva”.CONTINUA A LEGGERE

TRAGEDIA: noto imprenditore si toglie la vita. La disperazione della famiglia…

Quando si perde tutto quello che si ha all’improvviso, si cade in una profonda e pericolosa depressione che può portare alcune persone a fare scelte estreme proprio come è successo a questo imprenditore di Carrara. L’uomo non ha l’umiliazione della propria casa finita all’asta e ha deciso di togliersi la vita. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”I motivi del gesto estremo”]

Tutto questo è accaduto in provincia di Massa Carrara, in Toscana. L’imprenditore edile, sessantenne, ha visto finire all’asta la propria dopo anni di sacrifici, ricordi. A metterlo KO sono state difficoltà finanziarie dell’ultimo periodo. Poche ore fa la casa è stata messa all’asta: l’esito dell’asta in tribunale lo ha saputo a fine mattina, venerdì. Ha incassato, facendo finta di nulla e ha continuato la sua giornata: ha accompagnato la moglie dal nipotino ed è tornato a casa. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il ritrovamento”]

Lo ha trovato senza vita il genero, era già morto all’arrivo dell’ambulanza del 118, proprio in quella casa tanto amata e che da allora in poi non sarebbe stata più sua, nè dei suoi figli per cui aveva lavorato una vita nella sua piccola impresa artigiana. CONTINUA A LEGGERE