“Sono rifatta? NO, HO IL CANCRO” – Il terribile dramma di Nancy Brilli

Ecco un esempio di quando, a volte, si farebbe meglio a stare in silenzio ed evitare di commentare per forza questa o quella persona del mondo dello spettacolo. “Quella è completamente rifatta, si vede”. Quante volte…

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avete pensato o detto questa frase riferita alla bella di turno. Magari lo avete pensato anche di Nancy Brilli, ma l’attrice ha replicato così a chi glielo ha detto per l’ennesima volta: “Non sono di plastica. Ho i legamenti del ginocchio destro rifatti di plastica. Mi è stato…

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ricucito l’addome dopo ben otto operazioni all’apparato riproduttivo dopo un tumore all’ovaio, l’asportazione di utero, altro ovaio, tube e un’infiammazione in corso dipendente dalla patologia qui sopra oltre a un’operazione al seno. La faccia è mia con occhi orientali e labbra. A volte…

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mi trucco di più a volte meno. A volte la distruzione post spettacolo in genere esibita da foto fatte poco generosamente alle tre di mattina. Spesso porto le extension di tutti i tipi con capelli ingestibili per l’umidità. Vi ho reso tutti più tranquilli? Sicuramente aggiornati”.

Il Senato approva: ecco un’altra tassa per gli italiani. E questa è davvero incredibile…

Un’altra tassa è in via di approvazione in Parlamento, dove ha già ottenuto l’ok della commissione del Senato. Si tratta di una tassa di sbarco: non potrà superare i 2,50 euro e dovrà essere versata da chi vorrà visitare una delle isole minori del territorio italiano… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Cosa prevede”]

Questo varrebbe sia per i turisti stranieri che per quelli italiani. Il pagamento di questa tassa non escluderebbe inoltre quello dovuta per la tassa di soggiorno, che si paga già in albergo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Le intenzioni”]

Nelle intenzioni dei promotori di questa proposta, la possibilità di utilizzare il gettito fiscale per interventi sulla raccolta rifiuti, la tutela dell’ambiente, la viabilità e la polizia locale.

“Ma quale crisi, vi dico cosa fanno i giovani quando gli offro lavoro nel mio ristorante…”

giovanile rimane uno dei problemi più gravosi del nostro Paese. Fondatore della catena di ristoranti giapponesi-fusion “Zushi”, Gaifa offre così la sua testimonianza: “I ventenni il problema sembra non lo sentano. Non so come fanno. Anzi, forse un’idea ce l’ho. Temo che abbiano ancora molte sicurezze economiche alle spalle. Ovvero, i genitori”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Di fronte alle offerte di impiego – soprattutto da cameriere – della sua catena, ecco le risposte: “I ventenni il problema sembra non lo sentano. Non so come fanno. Anzi, forse un’idea ce l’ho. Temo che abbiano ancora molte sicurezze economiche alle spalle. Ovvero, i genitori”. Lui racconta di offrire spesso posti di lavoro con “stipendi veri” per lo più da cameriere ed ecco quello che accade: “Un disastro. Gli ultimi questa settimana. Tre interpellati su tre, tutti disoccupati, mi hanno detto: ‘Ci penso e vi faccio sapere’. Non hanno telefonato nei giorni successivi come d’accordo. Allora li abbiamo richiamati noi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

‘No, grazie’. Il nostro è un contratto di lavoro a stipendio pieno fin dal primo giorno. Quattordici mensilità e contributi pagati. Tre mesi a tempo determinato, poi nella grandissima parte dei casi assunzione a tempo indeterminato. Eppure tre su dieci neanche si presentano. Su dieci che ci contattano almeno tre candidati non vengono neanche al colloquio iniziale. E non avvertono. L’altro giorno il nostro direttore di un ristorante veneto ha aspettato per un pomeriggio intero: su tre prenotati non è venuto neanche uno. Ma fosse quello. Il problema è che proprio gli italiani non si fanno avanti”. Insomma, rivolgersi ai lavoratori stranieri è quasi obbligatorio: “Lavapiatti, pulizie, gestione dei locali: abbiamo solo non italiani. Ma ci sono delle mansioni per le quali è richiesta una competenza linguistica molto buona… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Tutti i lavori a contatto con il pubblico, insomma. È lì che abbiamo richiesta. Ma manca la domanda. O per lo meno quella dei ventenni. Per i più anziani è diverso, lì c’è richiesta. Magari perché hanno una famiglia da mantenere, o sono divorziati e hanno il mutuo”. Ecco alcune delle esperienze che più hanno lasciato basito Gaifa: “L’ultimo che ho incontrato, anche lui disoccupato, quando gli ho detto che avrebbe cominciato la settimana successiva… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE[nextpage title=”Le scuse più assurde”]

mi ha risposto: ‘Eh, ma avevo prenotato una vacanza’. Con un altro, un veronese, è andata anche peggio. Ci ha chiesto dov’è il ristorante: a Borgo Trento. ‘Troppo lontano, abito a Borgo Milano’, ci ha detto. Neanche un chilometro di distanza, capisce? Poi una ragazza sui trent’anni, alla prima esperienza lavorativa. La sera prima di cominciare ha chiamato in ristorante. ‘Mi spiace, non vengo più, papà mi ha regalato una casa e per i prossimi mesi dovrò arredarla’”.

Scatta l’allarme dell’incubatrice, ma l’infermiera sta facendo qualcos’altro…

Una vicenda che arriva dall’Unità neonatale di Perugia. Quando, nel reparto di terapia semi intensiva, si è attivato l’allarme di un incubatrice, l’infermiera di turno non è arrivata in tempo. L’allarme indica infatti che i parametri vitali del neonato sono alterati ed è necessario intervenire immediatamente… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Il bimbo è stato quindi soccorso da altri infermieri e medici accorsi in fretta e furia. L’infermiera, prossima alla pensione, è stata licenziata: secondo alcune testimonianze, stava dormendo quando è scattato l’allarme. La donna ha annunciato il ricorso, smentendo che stesse riposando e giustificando il ritardo con cause contingenti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La difesa e le evidenze contro l’infermiera”]

In ogni caso, l’Ufficio provvedimenti disciplinari ha rivenuto un materasso e un giaciglio preparati per dormire durante la notte, pratica assolutamente vietata. Il caso ora è sotto la lente d’ingrandimento dei Carabinieri del Nas.

Trova un incidente per la strada: “Serve aiuto?”. Quello che trova nell’auto è scioccante

Una tragedia immensa, un destino amaro che si è abbattuto su Filippo Mabea e sulla moglie. Milena Perini, medico del lavoro, si stava recando in comune a Pontelongo (Padova) per un corso. Vedendo un’ambulanza e i vigili del fuoco lungo le rive del Bacchiglione, ha pensato di fermarsi per chiedere se ci fosse bisogno di aiuto… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La tremenda scoperta”]

L’automobile che i pompieri stavano estraendo dall’acqua, però, era quella del marito: Filippo Mabea, poliziotto di 44 anni, percorreva sempre quella strada con la sua Opel Corsa bianca per ritornare a casa dal lavoro: “Avevo un marito meraviglioso, quello che è accaduto è assurdo – le parole di dolore della moglie riportate dal Gazzettino -. Filippo amava la vita e faceva della solidarietà e l’amore per il prossimo un suo stile di vita… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Quando parlava dei piccoli malati di tumore, che non ha mai smesso di aiutare attraverso Città della Speranza, ripeteva che ogni bambino ha il diritto di diventare adulto. E il suo ultimo gesto d’amore è stato quello di donare le cornee, con la speranza che qualcuno attraverso i suoi occhi possa tornare a vedere”.

Sorelle inseparabili, scendono insieme queste scale: un orrore improvviso distrugge le loro vite…

Jenny Santos, un ‘insegnate di educazione fisica del New Jersey che perde la vita, per una fatale distrazione che la porta a precipitare dalle scale mobili dell’Oculus: il Transportation Hub che smista gran parte del traffico in arrivo e in partenza dal World Trade Center, a New York. La donna si era sporta dalla balaustra delle…

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Scale “]scale mobili, per afferrare un cappello dalla mani della sorella gemella che era lì con lei. Ha purtroppo perso l’equilibrio, precipitando da quasi dieci metri, morendo sul colpo. “Non c’è stato…

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niente da fare – ha raccontato un uomo che ha assistito alla scena – . Era impossibile salvarla. C’era sangue dappertutto. Purtroppo è andata così”. Gessica, la sorella, è stata trasferita in ospedale in…

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Gemella “]

stato di shock. “Era una persona molto affettuosa, molto sensibile, molto legata alla sua famiglia. Una persona molto felice”, ha detto un’amica della ragazza davanti all’abitazione della famiglia Kearny, dove le gemelle ancora vivevano con la madre. Gessica, ha aggiunto la ragazza, è “devastata”.

Il conducente vede salire sul bus un uomo con un bambino di 3 anni. Quando guarda i loro piedi un brivido freddo gli percorre la schiena

Non potevamo che essere negli Stati Uniti per questa scioccante storia. Tim Watson, è un conducente di autobus che lavora vicino a San Francisco. Un giorno come un altro, durante il suo turno di lavoro, nota un giovane uomo e un bambino di 3 anni che salgono sul bus, sedendosi in ultima fila. L’autista ha solo un brutto …

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Presentimento 

presentimento, ma quando sente il bimbo piangere tutto gli appare più chiaro:  infatti  il piccolo è la vittima di un rapimento avvenuto un’ora prima in una biblioteca. A questo punto l’autista escogita un piano. Ferma l’autobus, fingendo di dover cercare uno zaino smarrito, e si avvicina assicurandosi che gi suoi…

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Indumenti 

indumenti corrispondessero alla descrizione diramata dalla polizia. Anche il bambino indossava pantaloni blu e sandali rossi. Tim continua allora la messa in scena, riuscendo nel mentre ad avvertire la polizia. Alla fermata successiva le forse dell’ordine sono già in attesa …

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Fermata 

dell’arrivo dell’autobus. Il bambino viene così salvato e il rapitore messo in custodia. “Poteva essere uno dei miei figli… ho fatto quello che ciascun padre avrebbe fatto al mio posto”, rivela Tim.

Inps, la notizia riguarda tutti gli italiani: “Controllate on line”

Finalmente la tecnologia investe anche l’Inps. Chi lo avrebbe mai detto che un lavoratore avrebbe un giorno potuto accedere al proprio estratto conto contributivo, semplicemente on line, andando sul sito dell’ente di previdenza sociale. Ci è voluto del…

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tempo, ma oggi è possibile prendere comodamente visione dell’estratto conto direttamente online. Documento che raccoglie: tutti i contributi versati dal proprio datore di lavoro (o dai propri datori di lavoro, in caso siano stati più di uno) e anche direttamente dal…

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beneficiario. Sono quindi riportati sia i contributi da lavoro, che eventuali contributi figurativi e contributi da riscatto. L’estratto conto si trova nella sezione “Servizi per i Cittadino” del sito www.inps.it, al quale si accede solo con un…

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codice Pin (fornito a richiesta). In alternativa, ci si può rivolgere a un Patronato o contattare il numero gratuito da rete fissa 803164 o a quello, a pagamento, da rete mobile 06164164.

Papa Francesco chiede perdono ai fedeli: “È tutto vero, purtroppo”

Oggi alcune notizie passano alle televisione in coda ad altre, e solo pochi, in questa informazione senza connotazioni personali, ne riescono a percepire la portata. Quindi all’annuncio di una prefazione scritta da Papa Francesco, per il libro in cui lo svizzero Daniel Pittet racconta gli abusi subiti da un sacerdote, in cui afferma “Chiedo perdono per i preti pedofili: un segno del diavolo, saremo severissimi”. Forse non fa scalpore quanto dovrebbe, segnando un progresso netto, rispetto a quella Chiesa conservativa della propria immagine, pur se di forte al più…

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meschino dei reati. “Per chi è stato vittima di un pedofilo è difficile raccontare quello che ha subito, descrivere i traumi che ancora persistono a distanza di anni. Per questo motivo la testimonianza di Daniel Pittet è necessaria, preziosa e coraggiosa” scrive Papa Francesco. Una ventata di realtà: perché in fondo sono semplici uomini quelli che compongono la chiesa, che come tutti posso sbagliare e al pari di tutti devono per questo pagare. Bergoglio racconta di aver conosciuto…

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Daniel in Vaticano, voleva raccogliere le testimonianze di religiosi e religiose, di preti e di consacrati, diffondendole con un libro intitolato “Amare è dare tutto”. Non potevo immaginare che quest’uomo entusiasta e appassionato di Cristo fosse stato vittima di abusi da parte di un prete. La sua storia colpì molto il Papa.”Ho visto ancora una volta i danni spaventosi causati dagli abusi sessuali e il lungo e doloroso cammino che attende le vittime. Sono felice che altri possano leggere oggi la sua testimonianza e scoprire a che punto il male può entrare nel cuore di un servitore della Chiesa” conclude Papa Francesco, riservando una preghiera:…

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“Come può un prete, al servizio di Cristo e della sua Chiesa, arrivare a causare tanto male? Come può aver consacrato la sua vita per condurre i bambini a Dio, e finire invece per divorarli in quello che ho chiamato “un sacrificio diabolico”, che distrugge sia la vittima sia la vita della Chiesa? Alcune vittime sono arrivate fino al suicidio. Questi morti pesano sul mio cuore, sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa. Alle loro famiglie porgo i miei sentimenti di amore e di dolore e, umilmente, chiedo perdono”.

Tragedia al centro commerciale: aveva solo 10 anni

Succede nel Regno Unito. In un centro commerciale di Reading, un bambino di 10 anni è rimasto ucciso, schiacciato da un pesante mobile. Tempestivi i soccorsi, che il piccolo aspettava disteso a terra con un trauma cranico. Fatta la prima…

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medicazione sul posto, i medici lo hanno trasportato d’urgenza al Royal Berkshire Hospital, ma tutti i tentativi fatti per salvargli la vita sono risultati vani. “In questo momento il decesso della giovane vittima è trattato come ‘inspiegabile’, ma la…

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polizia sta conducendo ulteriori indagini”, comunicano gli agenti, sottolineando che al momento non sono emerse responsabilità. Si riporta una caso analogo, risalente al 2013, in cui un bambino di…

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Condanna “]quattro anni, rimase schiacciato da un grande specchio in un negozio Hugo Boss. L’azienda fu condannata a pagare 1,2 milioni di sterline alla famiglia dopo la tragedia.