Prende il treno e scompare nel nulla: aiutiamo nelle ricerche e diffondiamo l’articolo

Si chiama Lorenzo Vendruscolo, ha 24 anni ed è uno studente di Udine. Il ragazzo è scomparso da Padova, dove frequenta l’università, senza lasciare tracce apparenti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

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La famiglia è in apprensione, il giovane è sparito da martedì 7 febbraio. Il segnale del suo cellulare è stato rintracciato qualche ora dopo in Lombardia, vicino a Lecco… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

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Un metro e 90 cm di altezza, capelli corti neri e ricci: questi i dettagli del suo identikit. La mattina del 7, un compagno di corso lo aveva visto alla stazione di Padova senza alcun bagaglio… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE

[nextpage title=”Alla stazione di Padova”]

Da lì potrebbe aver preso il treno che l’ha condotto nei pressi di Lecco: da quel momento però non si hanno più tracce di lui.

Michele, non trova più lavoro e si toglie la vita. La sua lettera di addio lascia senza fiato….

Michele, un giovane ragazzo friulano, uno dei tanti che soffriva per la mancanza di lavoro e di riconoscimenti, in questa società arida di opportunità nella quale molti giovani si ritrovano soli e abbandonati a se stessi. Nessuna via d’uscita, nessuna possibilità di identificare veramente un obiettivo, un futuro, un qualsiasi cosa che ti tenga legato a una vita che sembra non voler più concedere nulla. E il futuro diventa buio, diventa una sfida quotidiana che non ti vede mai vincente, e alla fine non riesci neanche più a permetterti un sorriso. Ecco cosa racconta la lettera di questo trentaduenne di Udine , costretto a vivere il profondo disagio di un paese che a causa della sua inefficienza annega nei problemi portandosi dietro…. CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Brava persona”]

innumerevoli e innocenti vite. “Ho cercato di essere una brava persona, ho commessi molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte. Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l’altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere… CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Sensibilità”]

messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione. Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c’è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito”. Una vita persa, una responsabilità che non si prenderà nessuno e che presto cadrà nel dimenticatoio insieme alle molte altre persone che hanno deciso di arrendersi di fronte a una situazione estremamente avversa. Una vergogna che dovrebbe essere scritta nella faccia di chi è preposto alla soluzione di questi problemi e che invece non toccherà nessuno. Una vita persa che poteva essere salvata.

Socci Ferma la crociata contro il Papa e Invita tutti a pregare per il Santo Padre e la Chiesa

Antonio Socci interviene sulla delicata situazione che sta vivendo la Chiesa, pubblicando un post su Facebook nel quale invita anche a pregare per il Papa: “Sono rimasto sinceramente colpito e amareggiato dalla durezza delle polemiche che negli ultimi giorni sono divampate fra cattolici (col contributo dirompente della stampa laica). Non sono uno a cui non piaccia il confronto, anche vigoroso e polemico, ma quella a cui stiamo assistendo è ormai una sorta di guerra civile tra cattolici, una criminalizzazione reciproca in cui non si ravvisa più molto di cristiano. E non va bene. Non si può andare avanti così. Molte parole dure e offensive sono state usate dai due campi contrapposti. E ho dovuto constatare che nei confronti di papa Bergoglio, in particolare nei social, vengono usate da alcuni delle espressioni che sono del tutto inaccettabili. È vero che… CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”I “]

taluni lamentano di essere bersagliati – a loro volta – da alcune espressioni che il papa usa, specie nelle omelie di Santa Marta, verso certi cattolici (i cosiddetti “rigidi”) e si sentono offesi. Ma questa non è una ragione per usare parole o giudizi che travalicano la normale e corretta critica. Penso che il momento che vive la Chiesa sia davvero delicato e drammatico. Per quanto mi riguarda non ho nessuna intenzione di contribuire a questo clima da “guerra civile fra cattolici”. Perciò d’ora in poi ho deciso di tirarmi fuori da questa mischia (nella quale peraltro mi prendo, da tempo, la mia parte d’insulti). Se mi occuperò della situazione della Chiesa (e lo farò meno di prima) eviterò accuratamente di usare espressioni che possano involontariamente alimentare animosità e rancori, cercando le espressioni che più invitino al dialogo fraterno. E vorrei che questo “codice” fosse condiviso, così da riportare il confronto dentro i binari cristiani. Mi permetto anche – pur essendo solo un normale cattolico di parrocchia – di invitare tutti a pregare per papa Francesco, perché il Signore lo aiuti nel suo… CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Preghiera”]

ministero e lo illumini possibilmente facendogli comprendere la situazione di sofferenza e di confusione che vivono tanti cristiani a motivo delle cose da lui dette o decise. Preghiera da estendere anche a papa Benedetto, perché possa essere accolto il suo paterno contributo alla vita della Chiesa in questo momento così delicato. Una preghiera che – ovviamente – è anche per la nostra personale conversione, perché ciascuno deve pensare anzitutto alla propria salvezza personale. Siccome sicuramente questo post susciterà reazioni istintive sbagliate, preciso che tutti coloro che hanno obiezioni da fare all’attuale pontificato dovrebbero rileggersi l’intervista al Foglio del card. Caffarra (o quelle del card. Burke) e sintonizzarsi su quello stile, lo stile dei veri pastori, che sono veri esempi di paternità. C’è bisogno di quella pacatezza, di quell’amore alla Verità e di quella carità. Non basta testimoniare la Verità (questo è il nostro dovere), bisogna anche farlo nella maniera giusta. Questo è quello che penso.”

Donna legata e imbavagliata sull’autostrada: l’accaduto è da incubo

Un vero e proprio incubo quello vissuto da una giovane donna che lavora nell’ufficio autostradale del casello dell’A4 di Sirmione (Brescia). I malviventi l’hanno colta di sorpresa, nel tardo pomeriggio, mentre era rimasta sola. I due, 30enni, entrambi a volto coperto senza l’uso delle armi, l’hanno minacciata intimandole di aprire la cassaforte che si trova alle sue spalle. La donna ha… CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Rapina”]
prontamente spiegato che l’accesso era a tempo proprio per evitare rapine, quindi non in grado di aprirla in quel preciso momento. I malviventi allora hanno deciso di farsi consegnare dalla dipendente della società autostrade tutto quello che di valore aveva addosso. Presi i 300 euro che la donna aveva in… CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Incubo”]
contanti, si sono preoccupati del fatto che potesse avvertire subito la polizia, così hanno deciso di legarla ad una sedia , imbavagliarla e rinchiuderla dentro uno sgabuzzino. Solo dopo un’ora è riuscita nell’intento di liberarsi. Avvertita del fatto, ora la Polizia Stradale sta analizzando le immagini delle telecamere a circuito chiuso per poter risalire agli autori della rapina.

“Ci dicevano tutto ok, ora stiamo morendo”: la strage italiana di cui nessuno parla

“Cari genitori, è il 180° giorno che sono a Sarajevo”, scriveva Andrea Antonaci in una lettera del febbraio 1999. Era uno dei militari impegnati nella missione di pace nei Balcani, morto di tumore a 26 anni una volta rientrato a casa. A distanza di 16 anni, la giustizia ha riconosciuto il risarcimento alla famiglia… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

[nextpage title=”Le morti per uranio impoverito”]

la causa del decesso è da rintracciarsi nelle polveri di uranio impoverito, materiale radioattivo contenuto all’epoca nelle munizioni Nato. Proprio tra i soldati della caserma Tito Barak, dove stazionava Andrea, che si è riscontrata la più alta percentuale di malati e morti. Andrea denunciò all’epoca i decessi dei colleghi, tra cui Salvatore Vacca, ma il Governo adottò solamente a fine 1999 le dovute misure di sicurezza… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

[nextpage title=”Le sentenze favorevoli”]

A oggi sono 76 le sentenze favorevoli ottenute da Angelo Tartaglia, avvocato dell’Osservatorio militare, e contenute nel libro scritto dalla giornalista Mary Tagliazucchi insieme a un ex pilota militare (ora responsabile del centro studi del Comparto Difesa Osservatorio Militare)… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE

[nextpage title=”“Stesse tutele”]

“Spesso si pensa che i militari non siano lavoratori e che non abbiano diritto alle stesse tutele, una assurdità. I militari devono avere le medesime tutele di ogni lavoratore”, è invece il commento dell’ex magistrato Raffaele Guariniello.

Scabbia e tubercolosi, ecco cosa sta accadendo (davvero) in Italia

Polemiche a non finire sulle malattie contratte dalle persone migranti ospitate nei centri di Milano. Un caso sorto dopo che l’ex vicesindaco e ora consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, ha rivolto un’interrogazione all’assessore al welfare Giulio Gallera. Nel 2016 si sono registrati in Italia 2.000 casi di scabbia e 38 di tubercolosi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Nessun contagio””]

“In entrambi i casi, nessuna forma secondaria è stata registrata nella popolazione generale”, ha spiegato l’assessore. Tradotto, nessun caso di contagio. Per De Corato però “la situazione è preoccupante” e sarebbero necessarie le vaccinazioni obbligatorie “per preservare la salute sia loro che nostra, dato che il rischio di diffusione tra i cittadini c’è”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE
[nextpage title=”L’allarme della Lega”]

Una polemica alimentata anche da due leghisti come Davide Boni e Paolo Grimoldi: “Sappiamo bene che in città sono passati decine di migliaia di immigrati clandestini, che hanno poi proseguito il loro viaggio dopo un breve soggiorno milanese, o altre migliaia si sono dispersi sul territorio milanese e su quello lombardo. Questi numeri confermano la necessità… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Inaccettabile”]

che i controlli sanitari, e le relative vaccinazioni, siano effettuati nelle strutture di prima accoglienza dove sbarcano gli immigrati, in Sicilia, Calabria e Puglia: è inaccettabile che vengano inviati a Milano e in Lombardia migliaia di immigrati che non sono stati sottoposti a controlli sanitari”.

MASSIMA ATTENZIONE A QUESTA BEVANDA SEMPRE PIÙ DI MODA, I MEDICI: “DISTRUGGE LA TIROIDE”

Se avete ricevuto spesso il consiglio di sostituire il latte tradizionale con quello di soia, dovete conoscere questa controindicazione… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

[nextpage title=”La “finta” B12″]

Se infatti è più leggero e digeribile, è anche vero che può danneggiare alcuni organi fondamentali. Secondo recenti studi, la soia contiene un composto simile alla vitamina B12, che induce l’organismo a non produrne più… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

[nextpage title=”Rischio coaguli”]

I semi della pianta, inoltre, contengono una sostanza che può provocare pericolosi coaguli e creare problemi al sistema cardiocircolatorio… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE

[nextpage title=”I rischi per il seno e la tiroide”]

Gli isoflavoni tossici invece favoriscono il cancro al seno, mentre i fitoestrogeni condizionano la regolarità del sistema endocrino.

INGV: ”TERREMOTO, L’ITALIA SI STA SEPARANDO”

Parole decisamente importanti e per molti versi inquietanti, quelle pronunciate dal sismologo Carlo Meletti ai microfoni del Messaggero: “L’Italia si sta separando. Una parte dell’Appennino si muove verso l’Adriatico, mentre l’altra resta indietro”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Non possiamo sapere…”]

Meletti è responsabile del Centro di pericolosità sismica dell’INGV: “L’alta pericolosità sismica della zona appenninica non è certo un mistero, ma non possiamo sapere se si siano riattivate altre faglie”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Ispirarsi a Giappone e California”]

Secondo Meletti, la pericolosità dei movimenti tellurici dovrebbe spingere l’Italia a ispirarsi “ai modelli giapponese e californiano per salvare quante più vite possibile”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Sensori e algoritmi”]

Ecco alcune soluzioni che secondo lo scienziato andrebbero adottate: “Ci vogliono numerosissimi sensori distribuiti per tutto il Paese e algoritmi precisi per interpretare questi segnali e inviare messaggi d’allerta”.

Diletta Leotta si presenta così a Sanremo (FOTO). E Caterina Balivo fa un post al veleno

È stata una delle ospiti protagoniste della prima serata del Festival di Sanremo. Diletta Leotta, nota giornalista di Sky Sport, si è presentata con un vistoso abito rosso che non è passato inosservato… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

[nextpage title=”Un vestito da urlo”]

Il corpetto, la pancia scoperta, il lungo spacco a mostrare le gambe: in tanti sui social hanno commentato l’abito della bella siciliana. Tra questi, anche la conduttrice Rai Caterina Balivo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

[nextpage title=”Il tweet polemico della Balivo”]

“Non puoi parlare della violazione della privacy con quel vestito e con la mano che cerca di allargare lo spacco della gonna”, ha twittato molto critica la presentatrice. Durante la sua presenza sul palco dell’Ariston, la Leotta aveva infatti raccontata la vicenda delle sue foto hackerate e diffuse in rete… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE

[nextpage title=”La testimonianza della Leotta”]

“Un momento davvero difficile da superare, ma ho deciso di tornare subito a lavorare. Voglio fare un appello a tutte le persone che stanno passando quello che è accaduto a me, denunciate tutto”, aveva dichiarato la giornalista.

Zingara con 10 figli e 25 condanne, ecco cosa faceva

25 condanne per furto e vari reati non le avevano impedito di continuare la sua attività di borseggiatrice. Si tratta di una vera e propria “celebrità” con tanto di personale soprannome di “mamma borseggio”, per via della sua attività in giro per Roma. Finalmente però i carabinieri sono riusciti a mettere fine a questo scempio, quando…

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[nextpage title=”Pedinamento”]

saliti in borghese sul bus “64”, uno dei principali campi d’azione della borseggiatrice, hanno notato la donna che osservava con attenzione borse e tasche dei passeggeri. Senza dare nell’occhio l’hanno seguita anche quando è scesa e si è messa ad aspettare fuori da un fast food che uscissero i clienti: lì l’hanno fermata e dopo dei controlli è emerso che era proprio lei, una donna che…

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[nextpage title=”Arresto”]

aveva precedenti ovunque in giro per l’Italia e la cui prima condanna risaliva al 1996, quando era ancora minorenne. Ora, finalmente, la Procura della Repubblica di Roma ha emesso il provvedimento di carcerazione con cui le 36enne serba dovrà scontare un cumulo di pene complessive di 8 anni e 5 mesi di reclusione. Meglio tardi che mai.