E’ un vero e proprio circo dell’orrore, nonostante una normativa sul trasporto dei bovini destinati alla macellazione sia molto chiara al riguardo. Puntualmente, viene violata come dimostrano le ricerche di Animal Welfare Foundation, Tierschutzbund Zurich e Eyes on Animals. Le irregolarità si registrerebbero al confine tra la Turchia e la Bulgaria. Qui le mucche, anche gravide, vengono sottoposte a viaggi in condizioni impossibili: alte temperature e caratterizzati da improvvisi parti cesarei in strada (dove poi vengono macellate). Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere cosa accade a questi poveri animali [nextpage title=”Ecco le torture inflitte agli animali”]
Le povere bestie vengono stipate in spazi angusti, senza mangiare e bere per molte, troppe, ore. Tornando al caso della mucca che ha partorito in strada, ha passato diverse ore di travaglio prima di ricevere l’anestesia da parte di un veterinario chiamato per completare l’operazione. Il vitellino era stato estratto dal suo ventre con l’ausilio di una corda, morendo subito. La madre, straziata dal viaggio e dal dolore, ha anche subito importanti lesioni interne per le manovre artigianali alle quali è stata sottoposta. Anche lei era destinata a morire, ma il trasportatore – per non perdere il suo carico -si avvale dell’aiuto di un macellatore, che la sgozza (ancora viva) infliggendole 5 minuti di atroce sofferenza. CWF denuncia che gli stati europei sono complici di tutto questo: i carichi ispezionati giungono in Turchia dai Paesi dell’Est , ma anche da Italia, Francia, Germania ed Austria, con questi atroci casi di maltrattamento che si reiterano sin dal 2000. CONTINUA A LEGGERE
Autore: Lallo
“E’ solo una febbre” e Giovanna, incinta di 8 mesi muore. Ecco cosa è successo dopo
Improvvisa svolta nelle indagini sul decesso di Giovanna Lazzarri, la giovane donna di 30 anni morta all’ottavo mese di gravidanza assieme alla bimba che portava in grembo. Il tragico episodio si è verificato alla fine del 2015. Due medici degli Spedali civici di Brescia sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo e procurato aborto. Clicca sul punto 2 dell’indiceper conoscere cosa è accaduto alla donna [nextpage title=”Ecco cosa avvenne all’interno della struttura”]
Secondo la ricostruzione, la donna avrebbe dovuto partorire entro quindici giorni, ma avrebbe contratto, con ogni probabilità all’esterno della struttura ospedaliera, il batterio dello streptococco. Secondo il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani e il procuratore aggiunto Carlo Nocerino, titolari dell’inchiesta i due medici indagati avrebbero colpa per imperizia e negligenza. Per i medici si trattava“di una banale febbre in gravidanza dovuta a gastroenterite”. Ezio Belleri, direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, aveva dichiarato: “Abbiamo approfondito ciò che è accaduto ed è emerso che tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto. La paziente è stata gestita nel miglior modo possibile. Era affetta da una forma batterica, un’infezione da Streptococco, che ha scatenato gli eventi che hanno portato alla morte di entrambe”. La notte del decesso Giovanna aveva inviato diversi sms e chiamate al marito. Tutto il materiale raccolto è ora al vaglio dei magistrati. CONTINUA A LEGGERE
Pavia, i migranti bloccano il ponte: “Ecco cosa vogliamo…”
Rumorosa e corposa la protesta dei migranti ospitati presso il motel di Castelletto di Branduzzo in provincia di Pavia. I migranti, incuranti dei mezzi che chiedevano il passo, si sono sdraiata sul ponte sul Po di Bressana Bottarone. Gli 80 migranti hanno spiegato i motivi di questa azione così eclatante: “Abbiamo bisogno un aiuto dal governo italiano. Da due mesi non ci danno soldi (i 2,50 euro al giorno previsti per legge), da quattro mesi abbiamo un solo vestito addosso, ci laviamo ogni 10 giorni, siamo ammalati”. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggerela replica del titolare della struttura [nextpage title=”Ecco la versione dell’albergatore”]
Carabinieri e polizia intervenuti sul ponte hanno convinto i migranti a spostarsi. Poco dopo è stata convocata d’urgenza una riunione in prefettura. Il proprietario del motel ha spiegato : “Si era verificata un’incomprensione sui servizi che devo gestire. La prefettura, comunque, ha garantito che tutto sarà sistemato”. Ma i migranti respingono con decisione questa versione: “Quando siamo arrivati, da Trapani, ci hanno spiegato i nostri diritti, ma qui non li rispettano. Non ci danno il poket money. In camera siamo in 4 con un bagno, e ci possiamo lavare ogni 10 giorni perchè abbiamo solo una saponetta; il cibo non è buono; abbiamo un vestito e con quello dobbiamo arrangiarci; siamo malati: dieci di noi hanno la Tbc, alcuni la scabbia, e un giovane di 24 anni, in arrivo dalla Libia, ha una gamba operata da poco.Tutte le notti urla dal dolore”. Rovati non ci sta e replica: “Gli 80 migranti sono stati vaccinati e godono di buona salute; il ragazzo ferito l’abbiamo portato due volte in ospedale ed è sotto antibiotici. Per un disguido non abbiamo pagato il bonus di luglio e agosto, ma sarà disponibile già dai prossimi giorni. I vestiti vengono forniti, ma non possiamo rispondere di quelli che rompono o rovinano. Per quanto riguarda poi l’igiene personale, tutti gli ospiti hanno un kit con schiuma da barba, lamette, spazzolino, dentifricio, crema e bagnoschiuma”. CONTINUA A LEGGERE
Il gardrail nell’auto e colpisce Marco in pieno. La notte da incubo che cambia la vita di 5 ragazzi
Tragico incidente lunedì sera nel lungo rettilineo della zona industriale Berbentina di Sassoferrato. Erano da poco passate le 22, nella tratta che collega il Pergolese all’area del fabrianese, quando Marco Codolan, 18 anni, residente con la mamma a Pergola e originario della Romania, viaggiava insieme agli amici per raggiungere Fabriano. Clicca sul punto 2 dell’indice per conoscere le cause del tragico incidente [nextpage title=”Ecco cosa è accaduto”]
Per cause ancora da accertare, l’auto è finita fuori strada andando ad urtare il guardrail. Le sbarre che dividono la carreggiata dalla banchina hanno raggiunto il lato posteriore della vettura, proprio dove era seduto Marco Codolan, che è stato di fatto trafitto dalle stesse. I sanitari del 118 hanno estratto il ragazzo dalle lamiere della Ford già in condizioni critiche e, dopo una prima rianimazione sul posto, l’hanno trasportato al Profili. Per lui non c’è stato nulla da fare, poche ore dopo è spirato. Anche i quattro amici, tutti di Pergola tra i 19 e i 21 anni, sono stati condotti per accertamenti al Pronto Soccorso e sono stati medicati. Nessuno di loro, a quanto risulta, è in pericolo di vita. Al momento resta viva l’ipotesi di un attraversamento improvviso di cinghiali lungo il tratto dove si è registrato l’incidente mortale. CONTINUA A LEGGERE
La notizia diffusa pochi istanti fa. Se confermata è terribile!! Guardate cosa le faceva!
La posizione del noto dermatologo di Ravenna, MAtteo Cagnoni, si aggrava ulteriormente. E’ particolarmente noto per aver partecipato a diverse trasmissioni televisive. Cagnoni è accusato di aver ucciso la moglie Giulia Balestri, 40 anni, trovata morta in casa nella sua villa di Ravenna. Clicca sul punto 2 dell’indice per conoscere le accuse rivolte all’uomo [nextpage title=”Ecco di cosa è accusato”]
L’uomo è indiziato di violenza sessuale e di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Secondo gli inquirenti, avrebbe costretto la moglie a subire atti sessuali. “Il dottor Matteo Cagnoni ha risposto a tutte le domande del giudice e si è professato innocente. E’ stato un ampio e lungo interrogatorio, durante il quale il dottor Cagnoni ha confutato quelli che sembrano elementi indiziari, tutti da dimostrare. Quando ha visto gli agenti è fuggito perché è ancora traumatizzato dall’esperienza del passato: anche in quel caso gli agenti si presentarono a casa in piena notte per una storia dalla quale è stato completamente prosciolto”, ha dichiarato l’avvocato Giovanni Trombini, difensore dell’accusato. CONTINUA A LEGGERE
Marzia, solo 30 anni: la fine è dopo la curva
Aveva appena 30 anni Marzia De Luca, residente a Monterotondo in provincia di Roma. La giovane era con un’amica a bordo di una Panda lungo la provinciale 581, tra Ceglie Messapica e Martina Franca, quando si è scontrata dopo una curva frontalmente con una Ford Focus. Clicca sul punto 2 dell’indice per conoscere la dinamica del terribile incidente [nextpage title=”Ecco cosa ha causato il terribile impatto”]
La Ford proveniva dalla direzione opposta: l’impatto è stato terribile ed è costato la vita a Marzia. All’arrivo dei soccorritori la ragazza era già deceduta: il trauma cranico era troppo ampio ed è spirata in pochi istanti. L’amica che viaggiava con lei, 25 anni di Viterbo, è rimasta gravemente ferita e si trova ricoverata all’ospedale Perrino di Brindisi, ma non sarebbe in pericolo di vita. I due occupanti della Ford Focus, un uomo e suo figlio, sono rimasti lievemente feriti e le loro condizioni non destano preoccupazioni. Sul luogo dell’incidente sono giunti i Carabinieri di Ceglie e della Compagnia di San Vito dei Normanni che stanno lavorando per ricostruire la dinamica dell’incidente. CONTINUA A LEGGERE
Un camion rompe la testa della ragazza. Un minuto più tardi, uno sconosciuto la prende. Quello che l’uomo ha fatto è circolato in tutto il mondo!
Adelaide Stratton, una ragazza australiana di 22 anni, si trovava a Nizza in viaggio lo scorso 14 luglio. La ragazza era entusiasta di partecipare ai fuochi d’artificio che celebrano l’unità nazionale,ma quel giorno – come tutti sappiamo – terminò in un bagno di sangue. Adelaide e l’amico Marcus erano appena saliti sull’autobus quando il camion li ha travolti. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il resto della storia [nextpage title=”Ecco cosa è accaduto alla giovane australiana”]
Nell’impatto la ragazza ha riportato un grave danno alla testa ed alla gamba destra. La ragazza non ricorda bene il giorno dell’attentato: solo le urla, il sangue ed il panico generale. Quando ha ripreso i sensi, un uomo le teneva la mano e le parlava in una lingua a lei sconosciuta. L’uomo in questione è Patrick, ha 40 anni ed è della zona.“Il camion ci aveva risparmiati, per cui sono andato a vedere se potevo aiutare qualcuno ancora vivo. Lei mi ha tenuto stretta la mano ed ero felice e triste allo stesso tempo che ci fosse qualche sopravvissuto”, ha dichiarato Patrick. Patrick non ha mai lasciato Adelaide durante l’attacco. La ragazza continuava a tenergli la mano ripetendo “please don’t leave” ( “per favore non lasciarmi”). L’uomo l’ha portata al Negresco Hotel per aspettare i soccorsi . Ma non è tutto: è persino salito in ambulanza con lei. Adelaide ha anche una ferita aperta sulla fronte, alcune interne al cranio e una profonda ustione causata dalla terribile strattonata del camion. Non appena la ragazza è stata in grado di viaggiare, ha fatto ritorno nel suo Paese. Il programma televisivo australiano, “Sunday Night”, ha seguito la guarigione di Adelaide e le hanno fatto un regalo incredibile. Gli autori hanno organizzato un incontro tra la ragazza e il suo salvatore, di cui aveva perso le tracce. “Incredibile, non pensavo che lo avrei più rivisto!”, dice commossa la giovane. Non sa come ringraziarlo. “Come si fa a ringraziare qualcuno che ti ha salvato la vita?. La mia storia non ha niente a che fare con lui e quello che ha fatto. Parla di Patrick invece e delle persone che hanno prestato soccorso. La mia è una storia di amore e aiuto e delle cose meravigliose che possono nascere da azioni terribili”. CONTINUA A LEGGERE
Dramma a Roma: Crolla un palazzo in piena notte!!
Attimi di terrore a Roma dove è crollato un palazzo a Ponte Milvio. La facciata posteriore della costruzione è franata attorno alle 2.50 di sabato. Non si registrano morti e feriti. Il palazzo era presidiato dalla protezione civile sin da venerdì mattina ed era stato fatto evacuare in serata dai vigili del fuoco dopo un sopralluogo in via della Farnesina. Clicca suI punto 2 dell’articolo per leggere le dichiarazioni dei residenti [nextpage title=”Ecco la reazione dei residenti”]
vigili avevano riscontrato pesanti lesioni e avevano ritenuto necessario controllare in maniera costante lo stato dello stabile. Sul posto, dopo il crollo, sono intervenute diverse pattuglie di polizia, carabinieri e una squadra di Vigili del Fuoco oltre a due mezzi di soccorso. Era stato dato l’ordine di evacuazione solo ad una parte dei condomini che abitavano nel palazzo parzialmente crollato in via della Farnesina. A riferirlo gli stessi abitanti del palazzo ribadendo più volte che l’ordine di sgombero aveva riguardato gli inquilini del lato dello stabile che è rimasto in piedi e non di quello che è crollato. «A mezzogiorno c’è stato un primo sopralluogo e i vigili hanno trovato una grossa crepa al piano terra e hanno dato l’ordine di evacuazione a chi abitava nella parte davanti del palazzo, dicendo che quello dietro era sicuro», racconta un residente. CONTINUA A LEGGERE
Ha torturato questi bambini fino a che non sono morti di dolore!!
Un mostro. Un sadico e spietato torturatore. Peter Scully, 53enne australiano, è considerato nelle Filippine il peggior pedofilo della storia. Sevizie, torture, stupri e video dell’orrore Crimini che lo hanno portato a sommare oltre 75 capi di imputazione. Le autorità vorrebbero reintrodurre la pena di morte che, ricordiamo, fu abolita nel 1986. Clicca sul punto 2 dell’indice per scoprire come è stato catturato il mostro [nextpage title=”Ecco come è stato catturato il mostro”]
Lo scorso martedì l’australiano è apparso in tribunale tranquillo e sorridente mentre scorrevano in aula le immagini delle indicibili sevizie sui minori. Il mostro fuggì nelle Filippine nel 2011 quando fu accusato in Australia di frode. Una volta giunto nelle Filippine ha iniziato a gestire un sito di materiale pedopornografico. Secondo gli investigatori, prometteva alle famiglie delle piccole vittime di prendersi cura dei bambini, mentre in realtà per tutti il destino era già segnato: venivano stuprati e torturati fino alla morte. Le violenze (grazie all’ausilio di alcuni complici, tra cui due ragazzine, Carmen Alvarez e Liezyl Magallo) venivano riprese con delle telecamere. I filmati venivano poi venduti attraverso il sito di pornografia “No Limits Fun” sul Dark web e acqMartedì. «Ho pianto mentre lo guardavo. Mi viene da piangere anche adesso che ne sto soltanto parlando. È impossibile credere che cose del genere possano essere fatte a dei bambini», ha dichiarato il procuratore Rubino Malanog in merito ad un filmato mostrato in aula. L’uomo è stato catturato dopo che, Queenie e Daisy, le cugine della vittima di 9 e 12 anni, sono riuscite a scappare dalla casa degli orrori: anche loro erano state stuprate e riprese. Dalla loro denuncia è partita la caccia all’uomo, infine ammanettato a Malaybalay. CONTINUA A LEGGERE
Famiglia in auto ferma al casello, arriva un tir con l’autista ubriaco. E’ il disastro…
Un terribile incidente ha avuto luogo sulla A4 Torino-Milano. Un Tir si è letteralmente schiantato su un’auto ferma al casello di Rondissone, in provincia di Torino. L’auto era in fila in attesa di prendere il biglietto del pedaggio e dopo il tamponamento è stata trascinata per 200 metri. Clicca sul punto 2 dell’indice per consocere il tragico bilancio [nextpage title=”Ecco il tragico bilancio”]
Sulla Fiat Idea si trovava un’intera famiglia marocchina residente a Torino. Mostafa El Chouifi, 39 anni e Nora Rharif, 30, sono morti sul colpo, feriti gravemente i tre bimbi, trasportati al Regina Margherita di Torino. Il camionista, dopo il terribile impatto, ha continuato la sua corsa senza prestare alcun soccorso. La polizia stradale di Novara ha raggiunto l’uomo dopo circa 40 chilometri. Si tratta di un cittadino slovacco, in evidente stato confusionale al momento del fermo.Il camionista aveva avuto un altro incidente poco prima in tangenziale e dai test alcolemici è risultato positivo. CONTINUA A LEGGERE