Quello che è successo a questa donna è davvero incredibile. Si tratta della tragedia vissuta da un’infermiera imprigionata in una Aleppo assediata e distrutta dai bombardamenti. La donna ha scritto una lettera devastante, che spiega chiaramente il perché della sua tragica decisione. La donna si è tolta la vita per evitare che le bestie dell’esercito siriano la stuprassero, cosa che evidentemnte hanno già fatto con altre donne siriane. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”La lettera dell’infermiera”]
La sua lettera è diventata subito virale, anche perché condivisa da un operatore umanitario, Abdullateef Khaled. È una testimonianza che dovrebbe farci riflettere su quanto soffre questo paese devastato dalla guerra, sia in termini pratici che psicologici. Anche se finisse domani la guerra, la gente di queste città assediate potrebbe metterci anni per “dimenticare” l’orrore che stanno vivendo. Ecco cosa scrive nella sua lettera: CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”La confessione shock”]
“Io sono una delle donne di Aleppo, che presto saranno stuprate in pochi istanti.. Non ci sono altre armi o uomini che possono mettersi tra noi e gli animali che stanno per venire, chiamati “esercito” del paese………….. Sto commettendo un suicidio.. e non mi importa se voi dite che mi troverò nel fuoco dell’inferno! Sto commettendo un suicidio perché non voglio che diversi membri del regime di Assad mi violentino, mentre solo ieri avevano paura di pronunciare la parola “Aleppo”. Mi sto suicidando perché il giorno della “resurrezione” ha avuto luogo ad Aleppo e non credo che le fiamme dell’inferno siano peggio di tutto questo. Mi sto suicidando. E quando leggete sappiate che sono morta pura, nonostante tutti”.
Poche ore fa, la Croce Rossa ha dichiarato che un cessate il fuoco potrebbe rappresentare l’unica chance per salvare vite umane in Siria. Le forze e fazioni ribelli hanno raggiunto un cessate il fuoco ieri sera tardi, ma i cittadini continuano ad essere fortemente in pericolo.