Conoscente la storia della piccola Maria Teresa Novara? Una delle pagine più nere dell’Italia di 50 anni fa

La storia di Maria Teresa Novara risale al 1968, ma per molto tempo è stata condannata all’oblio. Il sito FanPage.it la rievoca oggi, sottolineando come i media dell’epoca non affrontarono la vicenda come avrebbe meritato. Nel dicembre di 50 anni fa, due ladri s’introducono nella villetta degli zii di Maria Teresa: è lì che trovano l’adolescente e decidono di rapirla. I malviventi inviano anche un biglietto falso alla famiglia della piccola, in cui lei avrebbe sostenuto di essere andata via di casa in maniera volontaria… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO DELL’INDICE[nextpage title=”Venduta ai pedofili e morta asfissiata”]

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I rapitori la tengono invece rinchiusa e incatenata e le infliggono ogni genere di abuso. Non solo: i due decidono di venderla anche ad alcuni pedofili, tra cui alcune persone in vista del paese di Villafranca d’Asti. Uno dei due ladri viene poi arrestato per un’altra rapina, ma quando la polizia perquisisce il loro covo, ecco che trovano il corpo senza vita della piccola e un biglietto: «Sono Maria Teresa Novara, voglio essere riportata nel paese dei miei genitori»… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO DELL’INDICE[nextpage title=”La stampa la tratta come una bambina viziosa”]

Ma la stampa tratta il caso come quello di una bambina che era fuggita da casa per seguire la “strada del vizio”. Luciano Russo, uno dei due rapitori, viene condannato a 14 anni di reclusione. Poi la storia cade nel dimenticatoio, finché il romanzo “Anatomia di un delitto” di Marilina Rachel Veca e Stefano Cattaneo non contribuisce a riportare la giusta luce su una vicenda tremenda e ingiustamente sottovalutata dai media dell’epoca.

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