A distanza di settimane sono stati diffusi i risultati dell’autopsia di Noemi Durini, la 16enne di Lecce uccisa dal 18enne Lucio Marzo:
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“Insufficienza respiratoria acuta conseguente ad asfissia da seppellimento mediante compressione del torace e dell’addome”. Ciò significa che quando è stata ricoperta di pietre, la ragazza era ancora viva ed è morta dopo una lunga e lenta agonia.
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“Sul corpo della giovane è stato inoltre riscontrato un trauma cranico commotivo cagionato dall’azione multipla di corpi contundenti inferti a mani nude e/o pietre ed arma da punta e taglio”.
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La ricostruzione più accreditata al momento è che il suo assassino l’abbia picchiata, poi ferita e ne abbia quindi trascinato il corpo privo di coscienza per circa 5 metri prima di seppellirlo con le pietre.