Ricopiano: uno scandaloso malfunzionamento delle istituzioni che non cessa neanche dopo il tragico evento. Un tragico fatto che poteva tempestivamente essere evitato salvando la vita della 29 persone, oggi ancora disperse sotto la neve. Sono passati ben dieci mesi dalla tragedia ma alla vergogna non sembra esserci fine, così Giampaolo Matrone, l’ultimo dei sopravvissuti di Ricopiano, dopo aver perso per sempre sua moglie…
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Sua moglie Valentina, ancora dispersa, è costretto a fare fisioterapia ogni giorno, dopo essersi dovuto sottoporre ad tutta una serie di interventi. Per lui niente è come prima, tanto che la Asl di Monterontondo gli ha riconosciuto un invalidità dal 100 per cento e l’accompagno. Oggi invece, quella stessa Asl, potrebbe togliergli la sedute di fisioterapia. Il tutto nel silenzio delle istituzioni. “Finora ho fatto sei mesi di fisioterapia, quelli garantiti dal Sistema Sanitario Nazionale. Ogni mese, una commissione composta da quattro medici l’ha rinnovata. Il primo novembre scade l’ultimo…
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rinnovo e una dei dottori, una fisiatra, mi ha detto che sono guarito e che se voglio ancora la fisioterapia devo farmi operare”, racconta Giampaolo Matrone nel tentativo di denunciare questa ingiustizia. “La Commissione ha deciso che sono guarito senza nemmeno visitarmi. I sei mesi garantiti dallo Stato stanno finendo, poi posso essere…
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mandato in un altro centro, a Roma o chissà dove, e sarò costretto a ricominciare tutto da capo, con meno ore e di conseguenza i miglioramenti saranno minori e diluiti maggiormente nel tempo. Ora faccio cinque ore al giorno tutti i giorni, da sei mesi. E i miglioramenti si vedono. Forse dovrò subire un’altra operazione al braccio e alla gamba, ma non so ancora quando”. C’è solo una parola per tutto questo ed è vergogna!