Avete mai sentito parlare di “Pull a pig”? Si tratta purtroppo di un nuovo fenomeno di bullismo in voga tra i più giovani, che consiste nel rimorchiare una ragazza “brutta” per poi umiliarla pubblicamente di fronte a tutti. Fondamentalmente funziona così: un gruppo di amici sceglie la vittima, uno di loro fa in modo di conquistarla, uscendoci e facendo tutto il resto, per poi…
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liquidarla e umiliarla con foto postate sul web. Ecco il racconto che ha fatto in un’intervista a Selvaggia Lucarelli, Irene, 30enne di Rovigo, vittima di questo squallido gioco: “Mi diceva che la mia riservatezza lo attirava. Mi ripeteva cose carine, mi coccolava, mi faceva sentire desiderata… Io, che pesavo 50 chili più di adesso, per due mesi sono stata intortata dalle sue moine e alla fine ho ceduto alla sua proposta di vederci…
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È venuto lui, da Piacenza, nel mio paese. Siamo stati tre giorni insieme, io lo vedevo solo la sera perché di giorno lavoravo. Mi veniva a prendere, andavamo a cena e stavamo insieme nell’hotel che aveva preso per stare con me”. Poi la chiusura della “relazione”: “Mi ha scritto che tra di noi non poteva funzionare e poi è sparito, ma non potevo immaginare cosa sarebbe successo dopo. Io mi sono tolta da quei gruppi perché vederlo anche solo online mi faceva star male. Una…
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mattina una mia amica mi contatta e mi dice che in quei gruppi c’era un account con una mia foto in una situazione intima. Imbarazzante. Quell’account si chiamava Irene Balenotteri. Si trattava di una foto scattata dall’amico nell’hotel mentre facevamo sesso”. Irene per fortuna ha superato il trauma e ora ha un fidanzato vero, che la tratta come merita. Ma la sua storia deve essere da monito per tutte le ragazze.