L’ultima, terribile, foto di Yara: l’immagine sconvolge il processo / FOTO

Il processo d’appello per l’omicidio di Yara Gambirasio si arricchisce di nuovi colpi di scena. L’imputato rimane Massimo Bossetti, condannato in primo grado all’ergastolo. I legali del muratore si stanno concentrando su un particolare fotografico che sta facendo discutere moltissimo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La disputa tra i legali”]

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“A fine gennaio il cadavere di Yara non era nel campo”, sostiene uno degli avvocati della difesa, sulla base della fotografia satellitare scattata il 24 gennaio 2011 sul campo di Chignolo d’Isola. Uno scatto che, secondo i legali della famiglia Gambirasio, non avrebbe invece alcun valore: “Quella foto è tarocchissima, stiamo ben oltre il limite e mi riservo un esposto”. Lo stesso settimanale “Giallo” sostiene la possibilità che la foto non abbia valore. Ecco cosa spiega la giornalista Albina Perri… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”“Questa foto non serve a nulla””]

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“Guardando dentro il cerchio che viene indicato come il punto di ritrovamento del cadavere di Yara, si notano alcuni punti scuri. La posizione è esattamente quella che aveva il corpo della ragazzina quando venne ritrovato: testa verso la provinciale 160, piedi verso la sterrata, continuazione di via Badeschi. Inoltre, se si fa il confronto proprio con la strada sterrata sulla sinistra, larga circa tre metri, si vedrà come questi punti più scuri sono lunghi più o meno la metà. E Yara era alta proprio 1 metro e 50. È dunque altamente probabile che Yara sia proprio quei pochi pixel neri. La definizione della foto non consente di dire altro. Ma non consente nemmeno di dire che Yara non ci sia. Quindi, se proprio vogliamo essere “pessimisti” possiamo dedurre che questa fotografia non serve a un bel nulla”.

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