La battaglia del piccolo Charlie per la vita continua grazie ai suoi genitori. Dopo il disperato appello: “Il piccolo Charlie non deve morire”, i medici hanno dovuto revocare l’ordine di non rianimazione. Ma la vera battaglia tra i genitori del piccolo e i medici del Great Ormond Hospital, secondo cui i macchinari che tengono in vita il piccolo devono essere staccati, è lungi dall’essere conclusa. Il padre, Chris…
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Gard 32 anni, a raccontare: “un’infermiera ci ha dato la splendida notizia chel’ordine è stato revocato. La notizia è arrivata inaspettata e d è stata poi confermata in via ufficiale. Io e mia moglie Connie siano felicissimi, perché è un primo passo nella giuta direzione. Speriamo che significhi che i medici ora si sono convinti che Charlie può farcela”. E Connie aggiunge che “ultimamente Charlie sembra stare…
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meglio… si muove molto di più rispetto a prima e fa continui progressi”. La coppia di Bedford (London) ha avviato una campagna su GoFundMe per raccogliere i soldi necessari a trasferire il bambino negli Stati Uniti e sottoporlo a un trattamento sperimentale, pari a circa 1,4 milioni di euro. Il piccolo Charlie soffre di una…
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rarissima malattia genetica: “sindrome da deplezione del dna mitocondriale”, una patologia che comporta una forte diminuzione di dna mitocondriale contenuto nelle cellule. Tutti i suoi organi vitali continueranno inesorabilmente a indebolirsi, questo il motivo alla basa della scelta dei medici: togliere il supporto vitale al bambino, permettendogli così di morire con dignità.